ragione
Dal lat. ratio («calcolo», «rapporto»). Termine con cui Cicerone tradusse il greco λόγος e che conserva di quest’ultimo diversi significati, indicando la disposizione intrinseca e ideale di una [...] , con il senso comune e con il linguaggio ordinario, prevale invece in ambito inglese, soprattutto sulla scia del Saggiosull’intellettoumano (➔) (1690) di Locke, in cui pure persistono importanti residui razionalistico-intuizionistici di carattere ...
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filosofia analitica
In senso lato, ogni impostazione metodologica basata su tecniche concettuali che, pur differenziandosi a seconda dei vari campi di applicazione, s’imperniano tutte sull’analisi, concepita [...] come strumento essenziale dell’indagine. In questo senso si può parlare di f. a. a proposito del Saggiosull’intellettoumano lockiano, delle ricerche di Hume, di certe analisi kantiane, herbartiane e husserliane. In senso specifico, l’espressione ...
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essenza
La realtà propria e immutabile delle cose, intesa soprattutto come la forma generale, l’universale natura delle singole cose appartenenti allo stesso genere o specie.
Da Aristotele alla tarda [...] è l’ente, e molte altre del genere che si trovano nella Metafisica di Aristotele sono false (5, 3). Nel Saggiosull’intellettoumano (➔) (1690) Locke sostiene che la filosofia può occuparsi unicamente dell’e. ‘nominale’ e non di quella ‘reale’, che è ...
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Dal gr. μέϑοδος, composto di μετα- («in direzione di», «in cerca di») e ὁδός («via», «cammino»). Da questa etimologia il termine trae il senso generale di ricerca o orientamento di ricerca, e il significato [...] disparati ambiti del sapere, fu il m. di analisi delle idee e dei contenuti mentali esposto da Locke nel Saggiosull’intellettoumano (➔) (1690) a costituire per oltre un secolo il modello di m. filosofico, che assumeva le procedure di ricerca della ...
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tempo
L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo la quale i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo, o durante altri eventi), [...] successione (o durata) delle idee nell’intelletto. L’idea di t. si costruisce proprio sulla base del fluire uniforme delle idee nell’intelletto, e non in connessione con il ‘movimento’ (Saggiosull’intellettoumano, 1690, II, 14, 19). Tanto forte ...
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Coppia di termini, dei quali il primo indica, in senso estremamente generico, ciò che è stato isolato da altre cose con cui si trova in un rapporto qualsiasi, allo scopo di farne uno specifico oggetto [...] . In tal modo vengono composti gli universali, sia che si tratti di idee, sia che si tratti di termini» (Saggiosull’intellettoumano, 1690, II, XI, § 9) (➔). La possibilità di ricavare dai particolari c. mediante un processo di astrazione un’idea ...
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memoria
Facoltà di richiamare alla mente eventi o conoscenze passati che hanno lasciato una traccia ripercorribile, oppure ambito nel quale essi continuano a essere virtualmente presenti. Privilegiando [...] m. è prolungamento e affievolimento della sensazione e il ricordare è «sentire di aver sentito». Locke, nel Saggiosull’intellettoumano (1690), in prospettiva antinnatista lega la m. alla coscienza e all’esperienza, distinguendo la presenza attuale ...
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Dal gr. εμπειρία («esperienza»). In generale, atteggiamento filosofico che pone nell’esperienza la fonte della conoscenza. Tradizionalmente considerato nelle storie della filosofia in opposizione a «innatismo» [...] possibilità del conoscere. Tale istanza critica è esplicitamente dichiarata da Locke in apertura del Saggiosull’intellettoumano (➔) (1689), dove si avverte il lettore che intento dell’autore è quello di procedere con un «semplice metodo descrittivo ...
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È con il Discorso sul metodo (➔) di Descartes (1637) che l’Io entra in filosofia, come fondamento del filosofare.
Cogito ergo sum è «il primo principio della filosofia che cercavo» (Discorso, parte IV) [...] in questo caso non si considera se il medesimo Io si perpetui nella stessa sostanza o in sostanze diverse» (Saggiosull’intellettoumano, II, 27). E Hume: «noi non siamo altro che fasci o collezioni di differenti percezioni che si susseguono con ...
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errore
Ogni giudizio o valutazione che contravvenga al criterio ammesso come valido nel campo cui il giudizio si riferisce, o ai limiti di applicabilità del criterio stesso. A differenza della menzogna [...] ove però, nella quarta parte, si avvia anche una trattazione positiva della probabilità. Locke, nel Saggiosull’intellettoumano (➔), fonda la teoria del giudizio non più sul vero ma sul probabile (rivivificando posizioni scettico-probabilistiche ...
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saggio2
sàggio2 s. m. [lat. tardo exagium «peso, misura», der. di exigĕre nel senso di «pesare, esaminare»; il passaggio al sign. 4 è soprattutto dovuto alla partic. accezione acquistata da essai in Francia (spec. con gli Essais di Montaigne,...
ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...