SAGRATO
Emilio Lavagnino
Le facciate delle chiese sono spesso precedute da un ripiano elevato per qualche gradino sul livello stradale. Questo ripiano detto sagrato ha la duplice funzione di creare [...] nel suo stesso nome è difatti indicato che esso deve considerarsi luogo sacro. In esso molto spesso durante l'alto Medioevo e poi fino trasformazione del portico. Lo si può tuttavia anche avvicinare, specie per l'idea della scala d'accesso, al pronao ...
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MORTAIO
Filippo Rossi
. Utensile da cucina e da farmacia, quasi sempre di bronzo, più raramente di pietra dura (per es., porfido). I più antichi mortai conosciuti hanno forme grevi e tozze a sezione [...] tedeschi, fusi spesso in bronzo da campane e decorati di immagini sacre, per lo più di forme snelle, cilindriche o a tronco , nelle Fiandre, in Olanda e anche nei paesi tedeschi, specie nella Germania del sud, a forma di bicchiere o cilindrici con ...
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ICONOSTASI (gr. εἰκονόστασις)
Francesco Fornari
Separazione interposta fra il coro e le navate nelle basiliche cristiane, e costituita da un architrave sostenuto da colonne fra le quali si stendevano [...] consuetudine di affrescare l'architrave e di appendervi le immagini sacre, dato che l'altare centrale non permetteva di disporre, anche nelle cripte cimiteriali esistesse l'iconostasi. Tuttavia una specie di portico a tre arcate nel cimitero di S. ...
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SIMONIA
Agostino Tesio
Delitto che consiste nel traffico delle cose spirituali, cioè nella compera e nella vendita, o nella permuta di beni spirituali con un valore materiale, con l'intenzione determinata, [...] è classificata tra i peccati di sacrilegio. Essa è di due specie: una di diritto naturale e divino, e l'altra di diritto sarebbe un beneficio ecclesiastico, che è composto da un ufficio sacro e dal diritto di percepire i redditi dei beni temporali, ...
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QUINQUATITUS
Gioacchino Mancini
. Nei calendarî romani il 19 marzo figura col nome di Quinquatrus. Secondo Varrone (De lingua lat., VI, 14), tale denominazione derivò dall'essere il quinto giorno, secondo [...] , quale protettrice delle arti e delle professioni e in specie della musica, nei modi più svariati. Era in modo della nota secessione dei tibicini, suonatori di tibia nelle cerimonie sacre e funebri, che essendo stati esclusi dai censori Appio Claudio ...
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SUPPLICAZIONI (Supplicationes)
Giulio GIANNELLI
Si chiamavano così, in Roma antica, certe cerimonie sacre pubbliche che si celebravano per ordine dei consoli o del senato e con l'intervento di gran folla [...] la loro angoscia o la loro gratitudine. Ordinariamente le supplicazioni avevano la durata di un giorno; in certi casi, però, specie quando si trattava di rendimenti di grazie, si estendevano per più giorni; e sono noti i casi di supplicazioni di ...
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SESI
Piero BAROCELLI
. Nome dato dagli abitanti di Pantelleria a monumenti funerarî caratteristici di quell'isola. Sono costruzioni massicce, costituite da cumuli di pietre brute, di pianta solitamente [...] cui furono alzati i sesi è in molte parti megalitica, specie nei voltini e nei rivestimenti interni ed esterni. Oggi, dopo IX (1899); L. M. Ugolini, Malta. Origini della civiltà mediterranea, Roma 1934, p. 196 segg. (reputa i sesi costruzioni sacre). ...
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STIPE
Goffredo Bendinelli
. Alla parola "stipe" gli archeologi conferiscono un significato alquanto diverso da quello del vocabolo latino stips (propriamente "offerta per scopi religiosi"), intendendo [...] un santuario: sia che gli oggetti votivi, di qualunque specie, si rinvengano accumulati insieme in depositi o ripostigli ( della vicinanza immediata di un luogo di culto. Stipi votive, sacre a una o altra divinità, si sono rinvenute, e si rinvengono ...
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PASTOFORO
Gioacchino Mancini
. I pastophori (παστοϕόροι) erano i membri di un collegio di sacerdoti mendicanti egizî, così detti perché portavano per le vie della città le immagini della divinità protettrice [...] entro una specie di piccola edicola (παστάς = thalamus), o sopra una piccola ara, arrestandosi ogni tanto per inginocchiarsi ed esporre agli sguardi dei passanti le sacre immagini e ottenere un'elemosina (cfr. Apul., Met., XI, 17,20,30; Plin., Nat. ...
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MASSIN (Mašin), Leonida Fedorovič
Gino TANI
Danzatore e coreografo, nato a Mosca il 26 marzo 1896. Fu scoperto giovanissimo nel 1913 da Djagilev e affidato al maestro E. Cecchetti. Debuttò nel 1914 [...] di Djagilev (1929), compose balletti di costume e d'azione specie del genere comico, in cui M. eccelle (Il Tricorno, Pulcinella il Ballet Russe Highlights. È recentissima la sua messinscena del Sacre du Printemhs di Stravinskii alla Scala, 1948. ...
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speco
spèco s. m. [dal lat. specus -us] (pl. -chi). – 1. letter. Antro, spelonca: Là dove ascosa in un selvaggio speco Non lungi avea la solitaria cella (Ariosto); non le tinte glebe, Non gli ululati spechi Turbò nostra sciagura (Leopardi);...
stòria (ant. o letter. istòria) s. f. [dal lat. historia, gr. ἱστορία, propr. «ricerca, indagine, cognizione» da una radice indoeur. da cui il gr. οἶδα «sapere» (e ἴστωρ «colui che sa») e il lat. vid- da cui vĭdēre «vedere»]. – 1. Esposizione...