Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] (1523-34), anch’egli un Medici, e persino il duca di Milano Francesco II Sforza. Ma sono semplici illusioni: il sacco di Roma del 1527 lo dimostra con palmare evidenza. Clemente VII deve rinunciare a Parma, Piacenza e Ferrara, che nel frattempo ha ...
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Stato insulare dell’Europa nord-occidentale. Comprende la maggior parte delle Isole Britanniche (precisamente la Gran Bretagna e la parte nord-orientale dell’Irlanda) tra l’Oceano Atlantico, a NO, il Mare [...] romana ➔ Britannia) è considerata di solito contemporanea all’invasione della Gallia da parte dei popoli germanici (406) e al sacco di Roma (410). Iuti, Angli e Sassoni raggiunsero la costa o penetrarono nell’interno risalendo i fiumi. La loro facile ...
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Comune della Campania (119,02 km2 948.850 ab. nel 2020, detti Napoletani), capoluogo di regione e città metropolitana.
Il centro più notevole del Mezzogiorno d’Italia per ampiezza demografica, tradizioni [...] per l’accrescersi dell’importanza di Puteoli (Pozzuoli) come porto di Roma; nel 90 a.C. fu ridotta a municipio. Per aver quelle legate all’edilizia. Sono gli anni del cosiddetto sacco di Napoli, uno sviluppo incontrollato fuori da ogni programmazione ...
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Palermo Comune della Sicilia (158,9 km2 con 657.561 ab. al censimento del 2011, divenuti 647.422 secondo gli ultimi rilevamenti ISTAT del 2020), città metropolitana e capoluogo di regione, situato sulla [...] di speculazione edilizia che meritò poi il nome di 'sacco di P.', producendo alla città danni incalcolabili. Nel . Seguiranno, sempre nella stessa cornice, attentati a Firenze, Milano e Roma. La reazione di P. a tali stragi fu fortissima. Sul fronte ...
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Comune della Toscana (102,3 km2 con 358.079 al censimento 2011, divenuti 366.927 secondo rilevamenti ISTAT del 2020), città metropolitana e capoluogo della regione, situato a un’altezza media di 50 m [...] organo costituzionale). La signoria dei Medici, ricostituita (1512) dalla Lega Santa vincitrice dei Francesi, durò finché il sacco di Roma (1527), dove pontificava Giulio de' Medici (Clemente VII), rese possibile a F. l'ultima esperienza repubblicana ...
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(gr. βάρβαρος)
Storia
Secondo i Greci, chi parlava un linguaggio incomprensibile e perciò sgradevole, e poi, in genere, lo straniero (similmente, nell’antico indiano barbarāḥ erano «i non arii», propr. [...] , mentre gli Scoti dall’Irlanda passarono nella terra a cui diedero nome. I Visigoti, ritornati con Alarico all’assalto, dopo il sacco di Roma e la morte del re (412), invasero la Gallia, vi occuparono l’Aquitania marittima e Tolosa (412-18) e, come ...
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Edificio di grandi dimensioni, connotato architettonicamente e contraddistinto dal ruolo delle varie funzioni a cui è destinato: dimora di sovrani, di personalità o di famiglie di rilievo; sede di governo, [...] tutti su un lato. Costruttivamente i muri sono a sacco, utilizzano pietre per lo più locali e presentano ortostati con la riproposizione di stili del passato: tra gli esempi più cospicui: a Roma, il p. della Banca d’Italia di G. Koch e il p. ...
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Nome con cui è noto il pittore Giovanni Battista di Iacopo de' Rossi (Firenze 1495 - Parigi 1540). Tra i maggiori esponenti, con il Pontormo e D. Beccafumi, del primo manierismo fiorentino, rivelò il suo [...] (Napoli, Museo nazionale di Capodimonte). Intorno al 1523 era a Roma, dove eseguì gli affreschi della cappella Cesi in S. Maria e delle opere romane di Michelangelo. Fuggito in seguito al Sacco del 1527, a Sansepolcro dipinse la Deposizione (1527-28 ...
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Architetto (Verona 1484 - ivi 1559), esponente di spicco di una famiglia di muratori-architetti originarî di Porlezza (Como) attivi nei secc. 15º-16º. Il padre, Giovanni (m. 1493 circa), si trasferì nel [...] incarichi di restauro e fortificazione delle rocche pontificie in Emilia e in Romagna. Tornato (1527, dopo il sacco di Roma) nel Veneto, fu, con J. Sansovino, uno dei maggiori diffusori nell'Italia settentrionale del classicismo architettonico romano ...
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Scultore e architetto (Montelupo Fiorentino 1505 - Orvieto 1567 circa), figlio di Baccio, di cui fu allievo e che aiutò nella tomba Gigli in S. Michele in Foro a Lucca (1521-23). A Roma (1526) fu aiuto [...] del Lorenzetto nella cappella Chigi in S. Maria del Popolo. Partito da Roma dopo il Sacco del 1527, fu a Loreto (fino al 1533), dove eseguì alcune sculture per la Santa Casa continuando l'opera del Sansovino. In seguito collaborò con Michelangelo ...
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sacco
s. m. [lat. saccus, dal gr. σάκκος, di origine semitica (ebr. sáq)] (pl. -chi; ant. o pop. tosc. le sacca). – Termine che, nell’antichità, indicò genericam. un tessuto grossolano, solitamente di crine di capra, di colore bruno o nero...
mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai confini semantici non ben definiti, che...