Storico, letterato e filantropo (Milano 1813 - Marsiglia 1853). Fondò nel 1833 la Conferenza di S. Vincenzo de' Paoli. Nel 1841 succedette a C. Fauriel nella cattedra di letterature straniere della Sorbona; [...] di pubblicista, dal 1833 sull'Univers e dal 1848 sull'organo della democrazia cattolica Ère nouvelle, da lui fondato con J.-B. H. Lacordaire; ma la speranza di conciliare l'obbedienza a Roma con il liberalismo, anche di fronte all'ostilità del clero ...
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Per il cristiano, la morte in grazia di Dio. La preparazione alla b. mediante la recezione dei Sacramenti, pratiche di devozione e opere buone è inculcata da tutti gli scritti di edificazione; in particolare [...] e innalzata ad arciconfraternita nel 1729.
Per assicurare la b. dei condannati a morte sorsero diverse associazioni e congregazioni , e a Firenze la Confraternita di S. Giovanni (che aveva a Roma la chiesa di S. Giovanni Decollato; tra i suoi membri ...
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Pensatore religioso (Firenze 1852 - Londra 1925), uno dei maggiori studiosi cattolici del problema religioso nel 19º sec. In stretti rapporti con i più noti modernisti (A. Loisy, G. Tyrrell, E. Buonaiuti), [...] s'impegnò in un'opera di apertura e di rinnovamento del pensiero cattolico, pur senza aderire ufficialmente alle per la storia religiosa e soprattutto del modernismo, la raccolta di lettere (Selected letters) pubblicata da B. Holland (1927). ...
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Teologo (King's Cliffe, Northamptonshire, 1686 - ivi 1761). Ricevette gli ordini sacri nel 1711. Giacobita, quando Giorgio I salì al trono si rifiutò di giurare, e nonjuror rimase tutta la vita. Visse [...] al '37 in casa Gibbon; nel 1740 si ritirò a King's Cliffe, dove trascorse il resto della vita. L. fu il 'anglicanesimo del suo tempo: sostenne perciò memorabili polemiche contro B. Hoadly nel corso della "controversia bangoriana". Scrittore lucido ...
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Riformatore francescano (Ceva tra il 1460 e il 1470 - Parigi 1517). Francescano (dal 1495 circa) nel convento di Rougemont appartenente alla congregazione dei coletani, assunse subito una netta posizione [...] dopo alcuni significativi successi soprattutto tra i conventuali, s'infransero contro la decisa ostilità degli osservanti oltre che e Leone X; quest'ultimo poco dopo la morte di B. sanciva (maggio 1517) la definitiva separazione dei conventuali dagli ...
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Teologo benedettino (Daiting, Baviera, 1742 - Donauwörth 1794), studioso di scienze ecclesiastiche, fisiche e matematiche, nonché fine letterato, si segnalò per la grande apertura di idee e per i tentativi [...] della Chiesa per trovare maggiori possibilità di intesa con i riformati, provocò la risposta di J. E. Hochbichler (B. Mayr's Vertheidigung der katholischen Religion untersucht, 1790) cui a sua volta M. replicò con una Apologie (1790). Tra le ...
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Teologo domenicano (n. Monzón, Aragona - m. dopo il 1412); insegnò a Barcellona (1372) e Valenza (1383) e nel 1387 fu maestro di teologia a Parigi: qui nel suo insegnamento, che pretendeva di appoggiarsi [...] su tesi di s. Tommaso, sostenne essere dottrina ereticale quella della immacolata concezione della Vergine. Condannato per VI. Tra le sue opere si ricordano: Tractatus de conceptione B. Virginis; Tractatus brevis de electione papae (1389), a favore ...
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Ecclesiastico anglicano e storico (Hepney, Londra, 1797 - Bath 1875). Fellow dell'univ. di Cambridge, fu a Roma (1818), dove si interessò alla storia antica e al moderno pensiero tedesco (tradusse poi [...] e, con J. C. Hare, la Römische Geschichte di B. Niebuhr, 1828, e segg.). Assistente a Cambridge, dovette poi una interpretazione politica di tono conservatore. Vescovo di St. David's (1840), prese viva parte a molte questioni religiose, nelle quali ...
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Teologo (Veglia 1583 - Padova 1669); minore conventuale, provinciale di Lione (1618), assistente del generale (1623), professore a Padova (1630-1666), seguace dapprima di s. Bonaventura, poi di Duns Scoto [...] (1639) lo impegnarono in una violenta polemica con i suoi confratelli B. Bellati e B. Mastrio, e la sua Defensio (1646) fu messa all'Indice donec corrigatur. Tornò a s. Bonaventura nel Tractatus de Angelis (1655); tra gli altri numerosi scritti ...
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Nome di vari santi, fra i quali: 1. B. terzo abate di Bobbio (m. 640 circa), parente di s. Arnolfo vescovo di Metz per la cui opera si convertì; fu monaco a Luxeuil, passò poi a Bobbio, con Attala, cui [...] successe come abate (627 circa), riuscendo a ottenere l'autonomia del monastero dall'autorità vescovile; festa, 19 agosto. 2. B. di Renty, fondatore (m. 705 circa) di questo monastero (presso Thérouanne), alla morte del conte Vamberto e della moglie ...
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b, B
(bi, ant. o region. be ‹bé›) s. f. o m. – Seconda lettera dell’alfabeto latino, derivata dal beta greco, che ha lo stesso valore fonetico della bēt fenicia. In italiano rappresenta la consonante esplosiva bilabiale sonora ‹b›, la cui...
b-movie
‹biimùuvi› s. ingl. (propr. «film (movie) di serie b»; pl. b-movies ‹biimùuvi∫›), usato in ital. al masch. – Film, spec. del genere horror, realizzato a puri scopi commerciali e senza alcuna pretesa artistica.