Emilio Gentile
Il tramonto della modernità
Una carneficina senza precedenti (tra i 9 e i 13 milioni di morti): questo fu il primo conflitto mondiale, esploso nell’agosto del 1914. Dopo, l’Europa perse [...] dalla Grande guerra. Fu conseguenza della Grande guerra la rivoluzione bolscevica, che sulle rovine dell’antico dispotismo zarista instaurò il nuovo dispotismo della Russia sovietica, inaugurando l’epoca delle guerre ideologiche del Novecento. Infine ...
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Uzbekistan
Stato dell’Asia centrale. Il suo territorio coincide in gran parte con le regioni storiche di Corasmia, Sogdiana e Battriana, di popolamento e cultura iraniana, benché islamizzate fin dal [...] , fino a essere integrata come colonia nell’impero russo. La resistenza locale alle politiche zariste, iniziata con il movimento islamico modernista detto «jadidista», proseguì dopo la rivoluzione bolscevica del 1917, con la rivolta dei basmachi ...
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Lenin, Vladimir Il'ič
Massimo L. Salvadori
Il più grande rivoluzionario del Novecento
Lenin è stato il maggiore leader rivoluzionario del Novecento. Gli effetti della sua opera hanno dominato il secolo. [...] (1916).
Nel febbraio 1917 lo zarismo crollò sotto il peso delle sconfitte militari. Fatto ritorno in Russia, Lenin esortò il partito bolscevico ad assumere il potere, affermando in Stato e rivoluzione (1917) che lo scopo era la costruzione ...
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Ucraina
Stato dell’Europa orient. con capitale Kiev. A partire dal 3° sec. d.C. il territorio dell’odierna U. fu invaso da goti, unni e avari, per poi essere inglobato, nel 7° sec., nell’impero che i [...] l’indipendenza maturarono solo negli anni della Prima guerra mondiale (1914-18), quando l’impero russo fu travolto dalla rivoluzione bolscevica del 1917 e l’impero asburgico dalla sconfitta militare. A Kiev fu proclamata una Repubblica indipendente ...
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bolscevismo
Movimento politico e dottrina sviluppatisi in Russia. Il b. nacque all’interno del Partito operaio socialdemocratico russo, fondato nel 1898 da G.V. Plechanov e da P. Axelrod. Durante il [...] , giudicando intollerabile l’arresto del processo rivoluzionario per decisione delle masse rurali più arretrate. Nel 1918 i bolscevichi assunsero il nome di Partito comunista russo (bolscevico), poi trasformatosi (1925) in Partito comunista ...
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Carelia
Repubblica autonoma della Russia, la C. si estende dalla costa del Mar Bianco al Golfo di Finlandia. Parte dell’impero zarista dal 18° sec., dopo la rivoluzione bolscevica la dieta di Uhtua (1920) [...] , non aderendovi, considerava il problema come un proprio affare interno. La regione fu investita dalla guerra russo-finlandese (1939-40). Con la Pace di Mosca (1940) tutta la C., compreso l’istmo, fu unificata sotto dominio sovietico e organizzata ...
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Uomo politico (Dovia di Predappio 1883 - Giulino di Mezzegra, Dongo, 1945). Socialista, si andò staccando dal partito, fino a fondare i Fasci da combattimento (1919). Figura emergente nell’ambito del neoformato [...] della piccola e media borghesia spaventata dall'"ondata bolscevica", nonché il bisogno di ristabilire l'ordine , che andava precipitando dopo le spedizioni in Grecia e in Russia e l'occupazione alleata di parte del territorio italiano, offrirono ...
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Generale e uomo politico polacco (Żułowo, Lituania, 1867 - Varsavia 1935). Ricco d'intuizione penetrante e straordinariamente esperto nella scelta del tempo, P. ha sempre accoppiato a queste sue qualità [...] le frontiere della Polonia a Kiev e al Mar Nero, col proposito di federare alla Polonia Lituani e Bianco-Russi, portò alla reazione bolscevica, che P. riuscì a fermare, con gli aiuti dell'Intesa, sulla Vistola (ott. 1920). Nel maggio 1923 P. lasciò ...
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Organizzazione che persegue l’obiettivo della gestione del potere politico mediante il processo di competizione elettorale ovvero – quando non entrano regole democratiche di competizione elettorale – attraverso [...] Terza internazionale, cui fecero capo fino al 1943 i p. comunisti di tutto il mondo. La vittoria in Russia andò all’ala bolscevica della socialdemocrazia, che aveva fatto propria la teoria del p. dei rivoluzionari di professione, enunciata da Lenin ...
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Esponente e ideologo della socialdemocrazia tedesca (Praga 1854 - Amsterdam 1938). Fondò la rivista Neue Zeit (1883) e redasse il programma di Erfurt (1891), piattaforma ufficiale del Partito socialdemocratico [...] di E. Bernstein sia al radicalismo di R. Luxemburg, divenne esponente del centro del partito. Oppostosi alla rivoluzione bolscevica in Russia (1917) e sempre più isolato dalla vita politica, si ritirò a Vienna (1923), dove si dedicò alla stesura ...
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bolscevico
bolscevìco (meno corretto bolscèvico) agg. e s. m. (f. -a) [dal russo bol′ševik «maggioritario» tratto da bol′šenstvo «maggioranza»] (pl. -evìchi, meno corretto -èvichi o -èvici). – 1. Appartenente alla frazione di maggioranza del...