Abitanti nomadi, di stirpe tatara, delle steppe della Russia meridionale. Dal 15° sec. accanto a essi apparvero i C. russi che, nella steppa, trovarono la libertà sottraendosi al potere dello Stato e [...] l’armata cosacca del Mar Nero. Nel 18° e 19° sec. vennero utilizzati dal governo russo a scopi militari; si opposero alla rivoluzione bolscevica ma, più tardi, si distinsero partecipando all’Armata Rossa.
Si formarono anche gruppi di C. del ...
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Storico e uomo politico russo (Mosca 1859 - Aix-les-Bains 1943), dal 1897 prof. di storia generale all'univ. di Sofia. Rientrato in Russia, vi pubblicò i suoi primi Očerki po istorii russkoj kultury ("Saggi [...] continuazione della guerra al fianco degli Alleati; dopo la rivoluzione bolscevica collaborò con le forze controrivoluzionarie e nel 1920 emigrò a pervoj četverti XVIII stoletja ("L'economia statale della Russia nel primo quarto del sec. 18º", 1892); ...
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Violenta sollevazione popolare contro comunità ebraiche, in particolare nella Russia zarista, ma anche in altre regioni dell’Europa orientale.
In Russia i p. («distruzione, devastazione»), iniziati a partire [...] a Chişinău nel 1903; durante la guerra civile seguita alla rivoluzione bolscevica, grandi p. furono organizzati dagli eserciti ‘bianchi’ del generale A. Denikin nella Russia meridionale, e il fenomeno si estese alla Polonia orientale. Conseguenza di ...
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Stato dell’Europa settentrionale; confina a N con l’Estonia, a E e SE con la Russia e la Bielorussia, a S con la Lituania, mentre a O si affaccia per circa 500 km al Mar Baltico, che vi forma il Golfo [...] presieduto da K. Ulmanis dovette fronteggiare l’invasione bolscevica e i tentativi tedeschi di mantenersi nel paese di Jelgava, 1738, di B.F. Rastrelli). Annessa gradualmente alla Russia, la L. ne riceve il gusto classicheggiante. Nella seconda metà ...
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Lavoratore subordinato che esplica mansioni prevalentemente manuali, diverse a seconda delle varie specializzazioni e della preparazione tecnico-pratica, per il corrispettivo di una retribuzione detta [...] 1897).
Per altri versi, grande rilevanza ebbe il movimento operaio russo, tra i primi a subire una decisa influenza marxista che di potere su cui avrebbe fatto leva l’insurrezione bolscevica.
Dal primo dopoguerra a oggi
Il richiamo nazionalista fu ...
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Sistema convenzionale di divisione del tempo: l’intervallo base di tale divisione è di solito l’anno (c. annuale), la cui durata è fissata in modo che si discosti il meno possibile dalla durata media astronomica [...] la Gran Bretagna lo adottò soltanto nel 1752 (si passò dal 2 al 14 settembre) e la Russia soltanto nel 1918, subito dopo la vittoria della Rivoluzione bolscevica (si passò dal 31 gennaio al 14 febbraio). La Chiesa ortodossa usa tuttora in gran parte ...
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Unità amministrativa dell’Azerbaigian (4400 km2 con 150.932 ab. nel 2015), nota anche come Artsakh, Nagornyj Karabah, Alto Karabakh o Karabakh Superiore; capoluogo Stepanakert. Priva di sbocco sul mare [...] nel 1805 l’attuale N. fu assorbito dalla Russia.
Dopo la rivoluzione russa del 1917, il Karabakh fu inglobato nella Federazione della popolazione), sia dagli azeri. Dopo la conquista bolscevica del 1920, il territorio (come pure quello del ...
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Poeta, narratore e filosofo russo (Pietroburgo 1866 - Parigi 1941). Assieme alla moglie, la poetessa Zinaida Gippus, raccolse intorno a sé, nella sua casa di Pietroburgo, i seguaci delle nuove correnti [...] . M. fu tra gli iniziatori della scuola simbolistica russa e il suo saggio O pričinach upadka i o novych rivoluzione del 1905, ma, allarmato dalle correnti progressiste, piegò a destra e accolse la rivoluzione bolscevica come "regno dell'Anticristo". ...
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(lett. Rīga) Città capitale della Lettonia (637.089 ab. nel 2018), situata sulle rive della Dvina Occidentale (Daugava), presso la sua foce nel Golfo di Riga. Sulla sponda destra della Dvina si trova [...] polacco che durò fino al 1621, poi a quello svedese fino al 1710, quando passò alla Russia, sotto la quale rimase fino alla rivoluzione bolscevica e alla formazione della Lettonia indipendente (novembre 1918), di cui divenne capitale. Occupata dai ...
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Storico e pubblicista inglese (Londra 1892 - Cambridge 1982); delegato inglese alla conferenza della pace nel 1919, primo segretario al Foreign Office (1933-36), è stato docente di politica internazionale [...] , 1980). Il suo lavoro più importante è A history of Soviet Russia i cui primi 3 voll. sono apparsi tra il 1950 e il 1953 col titolo The bolshevik revolution, 1917-1923 (trad. it. La rivoluzione bolscevica, 1964); nel 1954 è apparso il vol. 4º, The ...
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bolscevico
bolscevìco (meno corretto bolscèvico) agg. e s. m. (f. -a) [dal russo bol′ševik «maggioritario» tratto da bol′šenstvo «maggioranza»] (pl. -evìchi, meno corretto -èvichi o -èvici). – 1. Appartenente alla frazione di maggioranza del...