Titolo concesso sia all'arcisacerdote d'un tempio o d'un santuario, sia al sommo sacerdote d'una città o di un'intiera provincia; all'epoca di Cesare e talora dei Claudî serve anche a tradurre il latino [...] o anche "archiereus della tale divinità".
Sotto l'impero romano questo titolo è legato al culto della famiglia imperiale, ed che disimpegnasse le funzioni di questa carica.
Bibl.: E. De Ruggiero, in Dizionario epigrafico, I, p. 728 segg.; Brandis, in ...
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. Il nome dimostra l'origine celtica della città, di cui non si trova menzione prima del sec. II. Era situata alla confluenza del cosiddetto Piccolo Danubio con il fiume Arrabo (Rába) e la Rabnitz (Répce), [...] compilazione di questo articolo. Il nome celtico, quindi romano, è conservato nel tedesco Raab, come il latino Wiener Akademie, class. fil. stor., 1927, p. 21 segg.; De Ruggiero, Dizionario epigrafico di antichità romane, Roma 1895, I, p. 678. ...
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Imperatore romano del sec. III d. C. Della sua patria sappiamo poco; alcuni affermavano ch'era nato in Italia, a Roma o a Milano, altri a Narbona in Gallia, o nell'Illirico, nel qual caso per Narbona si [...] fosse stato colpito da un fulmine. Gli succedettero i figli Carino (v.) e Numeriano.
Bibl.: Klebs, Prosop. imp. rom., I, Berlino 1897, pp. 198 segg.; De Ruggiero, Diz. epigr., II, p. 124 segg.; Henze, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II, coll. 2456-57 ...
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Nel 362 a. C. si aprì nel Foro di Roma una voragine, e gli aruspici o i libri Sibillini ammonirono che per colmarla bisognava sacrificare in essa quello che il popolo romano aveva di più prezioso. Mentre [...] , Real-Encycl., IV, 1900, col. 1864; C. Hülsen, ibid., col. 1892; Röm. Mitteilungen, 1902, p. 322 e 1905, p. 68; Il Foro Romano, Roma 1905, pp. 121-122; E. De Ruggiero, Il Foro Romano, Roma 1913, p. 243; S. Ball Platner, A topographical dictionary of ...
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Imperatore romano del sec. III d. C. Sono ignoti il luogo e l'anno della sua nascita. Quando morì, nel 285, era ancora nel pieno vigore della gioventù. Era figlio primogenito di Marco Aurelio Caro, e fu [...] Roms von Valerian bis zu Diokletians Tode, I, Berlino 1867, p. 256 segg.; H. Schiller, Geschichte der römischen Kaiserzeit, I, Gotha 1883, pp. 882-85; E. De Ruggiero, Diz. epigr., II, 125; W. Henze, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II, col. 2455 seg. ...
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Antica città situata nel luogo dell'odierna San Vittorino, nell'alta valle del fiume Aterno, in territorio sabino, ai piedi del Gran Sasso, non molto lontano da Aquila (Abruzzo).
Città d'origine antichissima, [...] un corteggio trionfale e scene gladiatorie (Museo Nazionale Romano), era addetta a decorazione di un sepolcro, Nissen, Italische Landeskunde, II, Berlino 1903, p. 470; E. De Ruggiero, Dizionario epigrafico di antichità romane, s. v. Amiternum; G. De ...
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. La località Aquae Apollinares si trova indicata nella Tabula Peutingeriana tra la Via Tarquiniese e la Via Clodia, presso il lago di Bracciano, e negli Itinerarî medievali indicata ora tra Tarquinii [...] da Gades a Roma, con le distanze, indicate in miglia, da una città all'altra.
Bibl.: E. De Ruggiero, Dizion. epigr. di antichità rom., s. v. Aquae Apollinares; Marchi, La stipe dedicata alle divinità delle Acque Apollinari, Roma 1852; H. Nissen ...
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Rito proprio del culto di Cibele, affine al taurobolio, ma meno importante. La cerimonia consisteva in origine nella cattura di un ariete che veniva sgozzato su di una fossa a questo scopo preparata, sotto [...] la doccia del sangue della vittima. Naturalmente, durante l'Impero romano la cerimonia della cattura si ridusse a un simulacro, ma dell'acqua.
Bibl.: F. Cumont, Le religioni orientali nel paganesimo romano, trad. di L. Salvatorelli, Bari 1913, pp. 69- ...
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. È in origine il soldato romano dispensato per beneficio del suo comandante dai servizî più faticosi: poi è il nome di un sottufficiale inferiore al centurione. Durante l'impero beneficiarî si trovano [...] è il doppio di quello dei gregarî di legioni. S'incontrano ancora nell'età bizantina (Grosse, Rom. Militärgeschichte, Berlino 1920, p. 128 seg.).
Bibl.: De Ruggiero, Diz. ep., I, 992 segg.; Domaszewski, in Westd. Zeitschr., XXI (1902), p. 158 segg. e ...
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Presso i Romani fu dapprima lo schiavo pronto a chiamare chi il padrone desiderasse; più tardi quell'inserviente che assisteva nelle sacre funzioni ciascun membro dei più importanti collegi sacerdotali. [...] prima volta ricordato nell'iscrizione arcaica trovata sotto il lapis niger.
Bibl.: Taramelli, in De Ruggiero, Diz. epigr., II, i, p. 19 segg.; Marquardt, Röm. Staatsverw., III, 2ª ed., Lipsia 1885, p. 226 seg.; Wissowa, Religion und Kultus der Römer ...
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