Muto e sonoro
Alberto Boschi
Il mito del muto
Nel 1975 François Truffaut intitolava Le grand secret la sezione di Les films de ma vie "consacrata a registi che hanno cominciato la loro carriera con [...] rosa, perché chi lo guarda possa anche sentirne l'odore" (trad. it. 1980, pp. 110-12). Concetto ribadito anche da RudolfArnheim, che ancora nel 1933, quando il suono si era ormai affermato in tutto il mondo, dichiarò: "Quelli che non capivano niente ...
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Bianco e nero
Vieri Razzini
Percezione e convenzione
Il b. e n., che è stato per circa quattro decenni una semplice mancanza dovuta a una tecnologia imperfetta, rientra in quella "deviazione dalla concezione [...] visiva primaria" nella quale RudolfArnheim (Film as art, 1959; trad. it. 1983², p. 14) individuava invece la possibilità di spazio artistico del cinema. Nelle teorie del cinema, formaliste e realiste, sviluppatesi a partire dagli anni Trenta, il b. ...
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Linguaggio del cinema
Francesco Casetti ¿ Luca Malavasi
L'immediato e largo successo popolare del cinema, accompagnato dal bisogno da parte di alcune élites intellettuali di legittimarne la presenza [...] , e sottolineando la capacità del cinema di 'derealizzare' il reale, come accade in qualche modo nell'elaborazione di RudolfArnheim); nel confronto, appare messa in gioco anche un'esplorazione comparativa dei mezzi espressivi tipici di ogni ambito ...
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Espressionismo
Leonardo Quaresima
Le origini dell'Espressionismo
Con il termine Espressionismo si indica l'orientamento artistico che si diffuse nella seconda metà degli anni Dieci nell'Europa centrale, [...] l'E., nel dopoguerra, progressivamente estese la sua influenza. È la valutazione, del resto, cui era giunto RudolfArnheim, pur partendo da un giudizio fortemente critico e limitativo. Le proposte figurative del film vennero giudicate superate dalla ...
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Formalismo
Pietro Montani
Con il termine formalismo ci si riferisce a un insieme di innovative ricerche sulla letteratura e la poesia elaborate in Unione Sovietica nel corso degli anni Venti del Novecento [...] l'arte cinematografica (e qui la posizione di Tynjanov coincide in pieno con quella che sarebbe stata sostenuta da RudolfArnheim). Nell'idea di un 'cinema poetico' il trasferimento di alcuni principi formali dal piano del linguaggio verbale a quello ...
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Balázs, Béla
Marco Vallora
Pseudonimo di Hermann Bauer, scrittore, teorico del cinema e sceneggiatore ungherese, nato a Szeged il 4 agosto 1884 e morto a Budapest il 17 maggio 1949. Con capillare completezza [...] sommità del fono-film'. Ovvero dalla novità esplosiva dello sviluppo del cinema sonoro, che aveva gettato tanti teorici (come RudolfArnheim) e registi (Charlie Chaplin, Erich von Stroheim) in un panico paralizzante in quanto per molti il cinema come ...
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Aristarco, Guido
Monica Trecca
Teorico, critico e storico del cinema, nato a Mantova il 17 ottobre 1918 e morto a Roma l'11 settembre 1996. Tra i principali esponenti della cultura cinematografica in [...] solo in quest'opera viene analizzato il pensiero dei grandi 'sistematori' come Béla Balázs, Vsevolod I. Pudovkin, Ejzenštejn, RudolfArnheim, ma vengono fatte conoscere le teorie, tra gli altri, di Paul Rotha e analizzato nel dettaglio il contributo ...
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Bianco e nero
Maurizio De Benedictis
Rivista italiana di cinema pubblicata dal 1937 a Roma a cura del Centro sperimentale di cinematografia (ora Scuola nazionale di cinema), con periodicità variabile [...] saggio di Raymond J. Spottiswood su Una grammatica del cinema; il nr. 8 dello stesso anno, in cui appare uno studio di RudolfArnheim, Il Nuovo Laocoonte; il nr. 11, in cui è pubblicato un lungo testo di Ernesto Cauda, Il cinema a colori. Di notevole ...
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Cinema nuovo
Marco Pistoia
Rivista cinematografica italiana quindicinale, poi bimestrale, fondata a Milano il 15 dicembre 1952, diretta da Guido Aristarco, con Giuseppe Grieco redattore capo, Tom Granich [...] attivi nella seconda serie di "Cinema", nei primi anni trovarono ospitalità figure quali André Bazin, Sigfried Kracauer, RudolfArnheim, Georges Sadoul, Umberto Barbaro, Italo Calvino, Vito Pandolfi e Lukács, che sarebbe intervenuto più volte anche ...
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Barbaro, Umberto
Edoardo Bruno
Critico, teorico, sceneggiatore e regista cinematografico, scrittore e autore teatrale, nato ad Acireale il 3 gennaio 1902 e morto a Roma il 19 marzo 1959. Fu figura di [...] lo avesse appassionato tanto da annunciare di voler scrivere un Nuovo Laocoonte (titolo che era stato poi utilizzato da RudolfArnheim, di cui B. fu allievo e amico), aveva di fatto sempre negato che un procedimento specifico delle arti singole ...
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