Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Novecento la psicologia è contraddistinta dalla dialettica tra due contrapposte [...] interessi critico-storiografici di Ernst Gombrich, e il cinema, almeno inzialmente, in quelli psicologici percettivo-visivi di RudolfArnheim; austriaco di origine, rifugiatosi a Londra il primo, tedesco rifugiatosi prima in Italia e poi negli USA ...
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PASINETTI, Francesco
Giovanna Rendi
PASINETTI, Francesco. – Nacque il 1° giugno 1911 a Venezia, primogenito di Carlo, medico, e di Maria Ciardi, figlia a sua volta del pittore vedutista Guglielmo.
La [...] in Italia e si basò essenzialmente sulle pochissime opere dedicate all’argomento, in particolare Film come arte di RudolfArnheim, pubblicato l’anno precedente (ma tradotto in italiano solo nel dopoguerra); in essa Pasinetti insistette sull’autonomia ...
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Autore
Giorgio De Vincenti
Concetto generale, non specifico del cinema, che nel campo dell'estetica individua il soggetto dell'operazione artistica. Su questo concetto si focalizzano alcune delle principali [...] presso l'Istituto nazionale per la cinematografia educativa, poi presso il Centro sperimentale di nuova istituzione, quel RudolfArnheim che nel 1932 aveva pubblicato in Germania il volumetto Film als Kunst, che riprendeva il concetto di artisticità ...
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Realismo
Sandro Bernardi
La nozione di realismo occupa un posto centrale non solo nella storia del cinema, ma anche nella storia dell'arte moderna, dalla prospettiva rinascimentale e dalla camera oscura [...] a tre schermi, antenato del futuro Cinerama. Contro di essa uno dei primi a mobilitarsi fu lo psicologo della percezione RudolfArnheim, che nel 1932 in un suo famoso saggio, Film als Kunst, mostrò che il cinema non è meccanica riproduzione del ...
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Muto e sonoro
Alberto Boschi
Il mito del muto
Nel 1975 François Truffaut intitolava Le grand secret la sezione di Les films de ma vie "consacrata a registi che hanno cominciato la loro carriera con [...] rosa, perché chi lo guarda possa anche sentirne l'odore" (trad. it. 1980, pp. 110-12). Concetto ribadito anche da RudolfArnheim, che ancora nel 1933, quando il suono si era ormai affermato in tutto il mondo, dichiarò: "Quelli che non capivano niente ...
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Bianco e nero
Vieri Razzini
Percezione e convenzione
Il b. e n., che è stato per circa quattro decenni una semplice mancanza dovuta a una tecnologia imperfetta, rientra in quella "deviazione dalla concezione [...] visiva primaria" nella quale RudolfArnheim (Film as art, 1959; trad. it. 1983², p. 14) individuava invece la possibilità di spazio artistico del cinema. Nelle teorie del cinema, formaliste e realiste, sviluppatesi a partire dagli anni Trenta, il b. ...
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Linguaggio del cinema
Francesco Casetti ¿ Luca Malavasi
L'immediato e largo successo popolare del cinema, accompagnato dal bisogno da parte di alcune élites intellettuali di legittimarne la presenza [...] , e sottolineando la capacità del cinema di 'derealizzare' il reale, come accade in qualche modo nell'elaborazione di RudolfArnheim); nel confronto, appare messa in gioco anche un'esplorazione comparativa dei mezzi espressivi tipici di ogni ambito ...
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Espressionismo
Leonardo Quaresima
Le origini dell'Espressionismo
Con il termine Espressionismo si indica l'orientamento artistico che si diffuse nella seconda metà degli anni Dieci nell'Europa centrale, [...] l'E., nel dopoguerra, progressivamente estese la sua influenza. È la valutazione, del resto, cui era giunto RudolfArnheim, pur partendo da un giudizio fortemente critico e limitativo. Le proposte figurative del film vennero giudicate superate dalla ...
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Formalismo
Pietro Montani
Con il termine formalismo ci si riferisce a un insieme di innovative ricerche sulla letteratura e la poesia elaborate in Unione Sovietica nel corso degli anni Venti del Novecento [...] l'arte cinematografica (e qui la posizione di Tynjanov coincide in pieno con quella che sarebbe stata sostenuta da RudolfArnheim). Nell'idea di un 'cinema poetico' il trasferimento di alcuni principi formali dal piano del linguaggio verbale a quello ...
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Balázs, Béla
Marco Vallora
Pseudonimo di Hermann Bauer, scrittore, teorico del cinema e sceneggiatore ungherese, nato a Szeged il 4 agosto 1884 e morto a Budapest il 17 maggio 1949. Con capillare completezza [...] sommità del fono-film'. Ovvero dalla novità esplosiva dello sviluppo del cinema sonoro, che aveva gettato tanti teorici (come RudolfArnheim) e registi (Charlie Chaplin, Erich von Stroheim) in un panico paralizzante in quanto per molti il cinema come ...
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