MAISTRE, Joseph de
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Chambéry, in Savoia, il 1 apr. 1753.
La famiglia, emigrata da Nizza, era di modeste origini. Le prime notizie archivistiche risalgono all'inizio del XVII [...] sur la vertu (pubblicato da F. Descostes, J. de M. orateur, Chambéry 1896, pp. 13-27), che - orecchiando moderatamente Rousseau - sosteneva l'origine contrattualistica della società e del potere. Nella stessa sede lesse nel 1784 il Discours sur le ...
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Pensatore e diplomatico (Chambéry 1753-Torino 1821). Di nobile famiglia, fu magistrato e nel 1788 membro del Senato sabaudo. Di fronte alla Rivoluzione francese il suo atteggiamento parve dapprima favorevole, ma poi, influenzato dallo storicismo di E. Burke, la avversò; quando i francesi invasero la ... ...
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Pensatore politico e diplomatico (Chambéry, Savoia, 1753 - Torino 1821).
La vita e le opere
Formatosi presso i gesuiti a Chambéry e laureatosi all’univ. di Torino in giurisprudenza nel 1772, M. entrò nel 1774 nella magistratura del Regno di Sardegna e nel 1788 venne nominato senatore. All’attività ... ...
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Pensatore e diplomatico (Chambéry 1753 - Torino 1821). Fu aspramente critico verso la Rivoluzione francese e l'Illuminismo. Rintracciò le radici della mentalità razionalistica e individualistica dei philosophes nel 'libero esame' dei protestanti e interpretò il Terrore come il castigo che la Provvidenza ... ...
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Walter Maturi
Pensatore, nato a Chambéry il i° aprile 1753, morto a Torino il 26 febbraio 1821. Educato dai gesuiti e laureato in diritto all'università di Torino, entrò nel 1774 nella magistratura e giunse nel 1788 alla dignità di senatore. A Chambéry si iscrisse prima alla loggia massonica di rito ... ...
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Il parlamento dal modello inglese alla realtà odierna
Augusto Barbera
Solo richiamandosi alla storia del Parlamento inglese è possibile cogliere i tratti dei moderni parlamenti. Mentre in altri Paesi [...] XI, 6) che non sono però portatori di verità predeterminate. Secondo le concezioni rivoluzionarie francesi (ispirate a J.-J. Rousseau nel Contrat social, 1762, II, 1) detta funzione deve essere svolta in modo tale da fare emergere la volonté générale ...
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Marxismo
Pietro Rossi
Il marxismo come scienza della società
Il marxismo nasce, negli scritti di Marx e di Engels degli anni quaranta dell'Ottocento, sotto forma di una scienza della società che intende [...] , che aveva collegato l'origine della diseguaglianza sociale alla nascita della proprietà (secondo un modello interpretativo che risale a Rousseau e che è stato in seguito ampiamente sviluppato nei testi di Proudhon), Marx ed Engels ritengono che la ...
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Il liberalismo
Giuseppe Bedeschi
Nonostante l’uso estremamente ampio che ne è stato fatto e ne viene fatto nell’ambito politologico, il concetto di liberalismo è assai controverso. Non si deve dimenticare [...] particolare. Ma sarebbe un errore imperdonabile, egli dice, scambiare tale supremazia per una sovranità illimitata (come fa Rousseau). Il potere sovrano deve sempre avere due limiti invalicabili: il rigoroso rispetto dei diritti delle minoranze e la ...
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Gruppi di interesse e di pressione
Domenico Fisichella
Introduzione
Nel linguaggio delle scienze sociali è possibile individuare due accezioni fondamentali della parola 'gruppo'. Per la prima, di carattere [...] di tutti" mentre l'altro insiste sulla nozione di "volontà generale", Emmanuel-Joseph Sieyès e Jean-Jacques Rousseau hanno una posizione centrale in questo filone, assai influente soprattutto nell'evoluzione delle democrazie politiche nell'Europa ...
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Polizia
Frank E. C. Gregory
di Frank E. C. Gregory
Polizia
Problemi storici e metodologici
La polizia di ogni paese costituisce una manifestazione visibile della risposta che nel corso dei secoli [...] ampia materia di controversia. In A theory of justice John Rawls, rifacendosi alle teorie di Kant e di Rousseau, analizza i contenuti della nozione di contratto sociale.
Come osserva Monkkonen "questo approccio alla riflessione sulla giustizia ...
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Corporativismo/Corporatismo
Philippe C. Schmitter
Introduzione
Il corporativismo, sia come prassi politica sia come concetto teorico, ha conosciuto alterne fortune: da una parte è stato presentato come [...] non erano subordinati al potere sovrano, erano come "vermi nelle viscere del corpo politico" e Jean-Jacques Rousseau li considerava solamente "associazioni faziose" che ostacolavano l'espressione della volontà generale.
Una prassi diversificata
In ...
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Parlamento
Augusto Barbera
di Augusto Barbera
Parlamento
Una difficile definizione
Il termine 'parlamento' comprende realtà spesso fra loro non coincidenti, che variano sia nel corso delle diverse [...] da Edoardo I. A tale debolezza non fu estraneo l'istituto del 'mandato imperativo', che percorre fino a Rousseau la storia francese: i deputati vincolati ai cahiers de doleance dei propri elettori, dove erano indicate talvolta minuziosamente le ...
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Riformismo
Zeffiro Ciuffoletti
1. Definizione di riformismo
La tradizionale sequenza storica che i paesi dell'Occidente hanno conosciuto, in forme e tempi diversi - dallo Stato liberale, allo Stato [...] altre: la critica della proprietà privata come fonte principale di 'diseguaglianza fra gli uomini' (per riprendere il noto discorso di Rousseau) e la sua eliminazione totale o parziale come progetto di società futura" (v. Bobbio, 1988, p. 56). Da qui ...
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Nel presente articolo indicheremo con 'razzismo' l'insieme delle teorie razziali in quanto distinte sia dalla discriminazione razziale intesa come razzismo messo in pratica, sia dall'antisemitismo, sebbene [...] abusarne utilizzandole come slogan e armi contro le razze considerate 'inferiori'.
Al pari di Hume, anche Rousseau e Voltaire sostennero l'intrinseca inferiorità dei 'negri' rispetto agli europei. Voltaire espresse giudizi improntati prevalentemente ...
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rousseauiano
〈russoi̯àno〉 (o russoiano; anche, meno com., russoviano) agg. – 1. Appartenente o relativo a J.-J. Rousseau 〈rusó〉, scrittore, filosofo e teorico politico-sociale svizzero (1712-1778) e alle sue dottrine: il pensiero politico,...
nazionalita
nazionalità s. f. [dal fr. nationalité, der. di national «nazionale»]. – 1. Il fatto d’essere nazionale, di costituire cioè una nazione, di avere carattere di nazione. Con questo sign., si usa quasi esclusivam. nell’espressione...