Pensatore politico e riformatore sociale (Besançon 1772 - Parigi 1837), uno dei principali esponenti del socialismo utopistico. Nato da una famiglia di commercianti, nonostante la sua avversione per lo [...] "feudalismo mercantile" dominato dalla frode, dalla menzogna e dall'ipocrisia. Collocandosi per certi aspetti sulla scia di Rousseau, F. completa questa sua radicale critica della nuova civiltà con un vasto progetto di ricostruzione sociale fondato ...
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Storico statunitense della filosofia e della cultura (North Adams, Massachusetts, 1885 - Los Angeles 1981), prof. nella Columbia University e in quella di Los Angeles. Noto per alcune opere di storia della [...] ), ma soprattutto per The story of civilization (11 voll., 1935-75; trad. it. 1956-78) dall'Antico Oriente ai tempi di Rousseau (dal 7º vol. in collab. con la moglie Ariel, coautrice anche di altri lavori del marito). Ha scritto inoltre: The lesson ...
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Pittore e litografo (Nantes 1811 - L'Isle-Adam, Val-d'Oise, 1889). Cominciò, intorno al 1828, col dipingere paesaggi secondo uno stile accademico; ma gradatamente trasformò la sua pittura secondo una visione [...] , ispirate a un sentimento lirico della natura. Forte fu su di lui l'influsso di J. Constable, stretti i suoi rapporti con Th. Rousseau. Tra i maggiori artefici della riforma romantica del paesaggio in Francia, fece parte della "scuola di Barbizon". ...
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, Georges Giurista francese (Avranches 1878 - Parigi 1961). Insegnò diritto internazionale pubblico nelle univ. di Digione (dal 1909 al 1932) e Parigi (dal 1933 al 1948) e fu membro della Commissione di [...] . Fu esponente di spicco della scuola del monismo giuridico ed esercitò un’influenza considerevole sui giuristi della scuola francese di diritto internazionale (C. Rousseau, R.-J. Dupuy). La sua opera principale è Précis de droit des gens (1932). ...
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DENINA, Carlo Giovanni Maria (il cognome originario era De Nina)
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Revello presso Saluzzo (Cuneo) il 28 febbr. 1731, secondo di tre maschi e una femmina, da Giuseppe Maria [...] le nuove società agrarie ed economiche (fasc. 1), o si occupa dell'uso dei teatri (fasc. 3), o istituisce un parallelo tra Rousseau e Voltaire (fasc. 1), o si preoccupa dell'educazione delle donne (fasc. 7), o analizza i filosofi moderni (fasc. 12 ...
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Pittore e disegnatore (Parigi 1699 - ivi 1773). Allievo di F. Boucher e interprete di J. A. Watteau, dal 1732 al 1745 lavorò in Inghilterra dove contribuì alla diffusione del gusto francese. Si distinse [...] per Pamela di S. Richardson, per l'edizione di Shakespeare curata da L. Theobald e quelle per Décaméron, Contes moraux, Nouvelle Heloïse di J.-J. Rousseau. Fu anche autore di un trattato di prospettiva. Suoi disegni al British Museum di Londra. ...
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Filosofo italiano (Imola 1895 - Roma 1968), prof. di storia della filosofia nell'università di Messina (1939-1965). Sostenne un "umanismo positivo" d'ispirazione marxista. Nel problema della conoscenza, [...] libertà comunista (1946), Per la teoria di un umanismo positivo (1949), Logica come scienza positiva (1951), Poetica del Cinquecento (1954), Rousseau e Marx (1957), Critica del gusto (1960; 2a ed. 1964), Critica dell'ideologia contemporanea (1967). ...
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Filosofo (Grenoble 1714 - abbazia di Flux, presso Beaugency, 1780). Figlio del visconte Mably e fratello di Gabriel de Mably, prese il nome Condillac da una terra di famiglia. Studiò presso i gesuiti a [...] (1740), ma in realtà non esercitò mai il sacerdozio. Frequentatore dei salotti letterarî parigini, si legò presto con Diderot e Rousseau, e con gli uomini del "clan holbachiano". Il suo nome, citato come un'autorità, figura spesso nelle pagine dell ...
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Critico letterario (Ginevra 1920 - Morges 2019). Psichiatra e professore di storia delle idee e di letteratura francese nell'univ. di Ginevra (1958-85), s'inserisce in quella illustre tradizione [...] determinante, al rinnovamento della critica. Fin dalle prime opere (Montesquieu par lui-même, 1953, trad. it. 1989; Jean-Jacques Rousseau: la transparence et l'obstacle, 1958; trad. it. 1982), fulcro del suo metodo, che si avvale liberamente di più ...
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Medico, naturalista e uomo politico peruviano (Arica 1758 - Lima 1853). Protomedico e cosmografo maggiore del vicereame, fondò la scuola di medicina di S. Fernando e l'Anfiteatro anatomico, e introdusse [...] capitale peruviana (1808), U. rappresenta, come F. J. Caldas, il tipo dello scienziato sociologo, influenzato da Montesquieu e Rousseau. Abbracciò la causa dell'indipendenza, scrivendo (1812) un manifesto in favore di essa; fu poi, con la liberazione ...
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rousseauiano
〈russoi̯àno〉 (o russoiano; anche, meno com., russoviano) agg. – 1. Appartenente o relativo a J.-J. Rousseau 〈rusó〉, scrittore, filosofo e teorico politico-sociale svizzero (1712-1778) e alle sue dottrine: il pensiero politico,...
nazionalita
nazionalità s. f. [dal fr. nationalité, der. di national «nazionale»]. – 1. Il fatto d’essere nazionale, di costituire cioè una nazione, di avere carattere di nazione. Con questo sign., si usa quasi esclusivam. nell’espressione...