(o aromeno) Uno dei 4 gruppi in cui si articola il complesso delle parlate romene. È attualmente parlato, fuori dei confini della Romania, nel Nord della Grecia, in Albania, Macedonia e Bulgaria. Caratteri [...] di a in sillaba atona ă ‹ë›, la chiusura di a seguita da n o da m + consonante, la dittongazione condizionata di e in ea e di o in oa (floare dal latino florem), il rotacismo di l intervocalica (gură «gola»), e la posposizione dell’articolo. ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] le riforme ortografiche di Appio Claudio Cieco (4°-3° sec. a.C.), che sostituì la r alla s intervocalica (fenomeno del rotacismo) e soppresse la Z superflua per il l., al cui posto alfabetico fu introdotta poco dopo la G, modificazione di C, per ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] -nd- e -mb- (per es., acce[nː]evo «accendevo», ga[mː]a «gamba»); la compresenza nei nessi -lc- di palatalizzazione, rotacismo e conservazione della laterale (rispettivamente, sa[itː]u, sa[r]tu, sa[l]to «salto»); l’alternanza, per l’affricata palatale ...
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] come de li «dei» che passa a /de/ o /re/), nella chiusura di /o/ protonica in /u/ (come in /nun/ «non»), nel rotacismo di /d/ (che passa a /r/, come in [ˈrurəʧə] «dodici»).
In polemica con la fedeltà pedissequa a questa tradizione, ormai fossilizzata ...
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Gruppo linguistico indoeuropeo che comprende la lingua degli antichi Umbri, la lingua osca delle genti di stirpe sannitica (Sanniti, Campani, Lucani, Bruzi), i dialetti di Sabini, Equi, Ernici, Volsci, [...] , l’umbro si caratterizza per una maggiore tendenza a innovare: monottongazione dei dittonghi originari (umbro e, osco ai ecc.), rotacismo di s intervocalico e finale (umbro erer, osco eíseís, lat. illius) e di d intervocalico (umbro peři o persi ...
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L’estensione dell’area dialettale comunemente definita lombarda si sovrappone solo parzialmente a quella dell’odierna Lombardia amministrativa. Ciò è certamente in relazione con la storia del territorio, [...] da vocale + [n], specialmente in fine di parola: [kɑ̃ː] «cane», [beː] «bene», [karˈbõː] «carbone», [vyː] «uno»;
(d) rotacismo di [l] interna di parola, oggi fenomeno periferico (Brianza, Ticino), ma in precedenza diffuso anche altrove e ampiamente ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] marcato come dialettale), di /d/ in lune[dː]ì, ecc., e, viceversa, lo scempiamento di /tːʃ/ in pia[ʧ]iono. Altri fenomeni (il rotacismo di /l/ preconsonantica, per es. a[r]to «alto»; l’assimilazione di /nd/ in /[nn]/, per es. qua[nn]o «quando»; ecc ...
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Regione dell’Italia settentrionale (23.864 km2 con 10.027.602 ab. nel 2020, ripartiti in 1516 Comuni; densità 420 ab./km2), compresa tra il crinale delle Alpi Centrali, il medio corso del Po, il Ticino, [...] in due sezioni, una occidentale e una orientale, separate geograficamente dall’Adda. Nella sezione occidentale, caratteristico è il rotacismo di l intervocalica (ara «ala»), in quella orientale la scomparsa di n finale o preconsonantica (pa «pane ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] strizzano l’occhio ad alcuni tratti più appariscenti, come l’uso di j per gl(i) originario (mejo, voja), il rotacismo di [l] (ber corpo «bel colpo»), a volte perfino l’indebolimento della vocale dopo l’accento (màgnete «màngiati»).
Nel Viterbese ...
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rotacismo
s. m. [tratto dal nome della lettera gr. ῥ (rho), secondo il modello di solecismo, ecc., e dal gr. ῥωτακίζω «pronunciare male la r»]. – 1. In linguistica, passaggio di un suono a r: per es., il passaggio a r di s intervocalica nel...
rotacizzare
rotaciżżare v. tr. [tratto dal nome della lettera gr. ῥ (rho), ma ricalcato sul gr. ῥωτακίζω «pronunciare male la r» (v. rotacismo)]. – In linguistica, causare il rotacismo, il passaggio al suono r di un altro suono; con la particella...