CASTELLI (Castello), Francesco
Loredana Olivato
Originario di Melide e quindi della numerosa famiglia di scultori e stuccatori ticinesi, è documentato a Roma dal 1550 (Bertolotti, 1886, p. 30). Grazie [...] Federico Brandano), impegnati negli apparati ornamentali della fontana centrale (ninfeo) della villa, dove collaborò con gli scultori Romolo Fiammingo e Francesco da Sangallo.
Dai libri dei conti camerali relativi ai pagamenti per gli stucchi della ...
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LUPA Capitolina
F. Castagnoli
Così vien chiamata comunemente la statua di bronzo, conservata nel Museo dei Conservatori a Roma, rappresentante una lupa che, solidamente piantata sulle quattro zampe, [...] ), ovvero a tipi monetali greci creati per altri soggetti (Loewy). La L. G. non fu creata, secondo alcuni, per la leggenda di Romolo e Remo, ma fu un simbolo della città retta dai due consoli (Petersen), o dono votivo di una città greca o etrusca poi ...
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Magister memoriae (epistolografo) sotto l'imperatore Valente, il quale volle da lui una specie di compendio della storia romana diviso in ordine cronologico e contenente notizia dei principali fatti d'arme [...] , ma ci rimane solo un Breviarium ab urbe condita dedicato a Valente.
L'opera consta di 10 libri e va da Romolo fino all'imperatore Gioviano. La narrazione eutropiana procede agile e svelta, a piccoli ma incisivi periodi, e il racconto è limitato ...
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LEMURI (lat. Lemŭres)
Giulio Giannelli
Con questo nome si designavano dagli antichi Romani le anime dei morti; veniva usato dunque come sinonimo di larvae. Ai Lemuri era dedicata la festa notturna delle [...] .
Gli antichi facevano derivare il nome Lemuria dalla forma originaria Remuria, nome che si sarebbe dato alle feste istituite da Romolo per placare i mani dell'ucciso Remo.
Bibl.: G. Wissowa, Religion und Kultus der Römer, 2ª ed., Monaco 1912, p ...
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MARTE (Mars)
G. Gualandi
Dio indigeno molto venerato dai popoli italici principalmente come protettore di tutte le attività guerresche. Presenta caratteri più complessi rispetto ad Ares (v.), a cui viene [...] , e ricorda quelli del mito di Dioniso e Arianna è ripetuta su sarcofagi e rilievi, in dipinti di Roma (Domus Aurea) e di Pompei (Casa di Romolo e Remo), in un mosaico da Ostia del II sec. e in uno di Lixus del III sec. d. C. e su un vaso di bronzo ...
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PALEOTTI, Camillo
Irene Iarocci
PALEOTTI, Camillo. – Nacque nel 1520, primogenito del giurista Alessandro (figlio del giurista Vincenzo e fratello dell’umanista Camillo seniore) e di Gentile Volta. [...] collaborò con Carlo Sigonio, fu in contatto con Aldo e Paolo Manuzio, con il cardinale Carlo Borromeo, con Bartolomeo Ricci, Romolo e Pompilio Amaseo (che scelse come precettore per i propri figli), Latino Latini e altri ancora. Si impegnò più volte ...
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LATINO (Λατῖνος, Latinus)
Giulio Giannelli
Eroe eponimo del popolo latino. Compare per la prima volta in Esiodo (Theog., 1011 segg.), dove è fatto figlio di Ulisse e di Circe e signore di una regione [...] una variante della saga, per il matrimonio di L. con Rome, figlia di Enea: dalle nozze nascono Remo e Romolo. Contemporaneamente forse la leggenda penetrò nella poesia romana (Nevio ed Ennio) e nella più antica annalistica. Nella versione degli ...
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CINGOLANI, Mario
Alessandro Albertazzi
Nacque a Roma il 2 ag. 1883 da Pollione e da Giuseppa Deserti. Laureatosi nell'università di Roma in chimica, intraprese in questo campo un'apprezzata attività [...] di San Pellegrino, Roma 1962, pp. 648-51; In memoriam. E. Martire e gli albori della democrazza cristiana in Roma, ibid., 1964; Pio XII e Romolo Murri, in Il Popolo, 14 marzo 1964.
Il C. morì a Roma l'8 apr. 1971.
Fonti E Bibl.: Necr. in Il Popolo, 9 ...
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PREZIOSI, Giovanni
Giorgio Fabre
PREZIOSI, Giovanni. – Nacque a Torella dei Lombardi (Avellino) il 28 ottobre 1881 da Aniello (1853-1936), proprietario di un negozio di tessuti, e da Antonia Bellofatto [...] un antisemita italiano, tesi di laurea, Università di Perugia a.a. 1997-98; U. Parente, Per la storia del murrismo in Campania, in Romolo Murri e i murrismi in Italia e in Europa cent’anni dopo, a cura di I. Biagioli - A. Botti - R. Cerrato, Urbino ...
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CURIA
G. Lugli
F. Castagnoli
I Romani chiamarono curĭa la sede dove i cittadini si radunavano per deliberare o per scopi religiosi. Le curie vecchie, ricollegate dalla tradizione alla primitiva città [...] in seguito all'ampliamento della città, furono costruite le curiae novae in numero di trenta, attribuite dalla tradizione allo stesso Romolo. Le nuove curie erano, a quanto sembra, sul Celio, un po' a oriente delle vecchie, presso il vicus Fabricii ...
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curia
cùria s. f. [dal lat. curia, di etimo incerto]. – 1. La più antica ripartizione politica e religiosa del popolo romano, attribuita a Romolo, il quale avrebbe diviso i cittadini in tre tribù (Tizî, Ramni e Lùceri) e ciascuna di queste...