Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Ernesto Buonaiuti
Giacomo Losito
Precoce cultore degli studi storico-filosofici sviluppati all’estero, partecipe indagatore della realtà socioreligiosa contemporanea e prete in conflitto con la sua [...] del 1917 Sant’Agostino per le edizioni di Angelo Fortunato Formiggini (la cui seconda edizione del 1923 fu tradotta in romeno). In tale lavoro Buonaiuti non esitò a criticare l’opinione espressa dal tedesco Ernst Troeltsch nel fervore dell’avvio del ...
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JACHIA
Gino Benzoni
"Sultan Jachia gran principe ottomano": così J. - un nome che in arabo si avvicina al nostro Giovanni; Jachia semplifica Yahyâ - sottoscrive una lettera dell'8 sett. 1615 da Parigi [...] …, Bucuresti-Paris 1980, ad ind.; C. Luca, Appunti sui rapporti del "sultan Iahyia"… con i Paesi romeni e Venezia…, in Dall'Adriatico al Mar Nero… Atti del Convegno italo-romeno, Venezia… 2001, a cura di G. Arbore Popescu, Roma 2003, pp. 71-83. ...
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(XII, p. 59; App. I, p. 491; II, I, p. 736; III, I, p. 457; IV, I, p. 556)
Con la nuova costituzione (1976) si è provveduto a modificare la divisione amministrativa del paese, che è stato ripartito in [...] a C.; in un certo senso è l'iniziatore dell'astrattismo; poi si stabilisce in Cile. S. Darié (n. 1908), romeno di origine, opera in quegli anni nel campo dell'arte Madì, movimento geometrico originario dell'Argentina, e capeggerà in seguito le ...
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STORIA (XXXII, p. 771)
Arnaldo MOMIGLIANO
Storia della storiografia (p. 774). - Durante l'ultima guerra mondiale e nel periodo successivo 1946-59 gli studî storici si sono moltiplicati in tutte le direzioni. [...] e il lavoro preparatorio è minore. Questo si nota per es. negli studî di storia delle religioni, dove M. Eliade, un romeno fattosi francese di cultura (ma da poco diventato professore all'università di Chicago) e G. Dumézil, tra gli altri, hanno ...
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CIANO, Galeazzo
Gianpasquale Santomassimo
Nacque a Livorno il 18 marzo 1903 da Costanzo e Carolina Pini. Durante la prima guerra mondiale si trasferì con la famiglia a Venezia, dove frequentò il ginnasio [...] dallo stesso ffitler nell'incontro col C. a Berlino il 1° ott. 1939, e in particolare il ministro degli Esterì romeno G. Gafencu aveva propugnato tale progetto. Il C. non si mosse peraltro con vera e propria determinazione in questo senso, sia ...
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Il Partito nazionale fascista. - L'organizzazione del P.N.F. - L'organizzazione del P. N. F. è determinata dallo statuto del Partito, che è approvato con decreto reale su proposta del capo del governo, [...] lotte dei vecchi partiti. Ma anche il "Tutto per la patria" è stato sciolto nel 1938. Va altresì segnalato il Fronte romeno, di cui è capo Vaida Voevod, il quale propugna la riforma dello stato sulla base fascista e corporativa e l'istituzione del ...
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Nazione
RRosario Romeo
di Rosario Romeo
Nazione
sommario: 1. Nazioni e nazionalismi alla prova della seconda guerra mondiale. 2. Il dopoguerra: a) vincitori e vinti; b) la divisione della Germania e [...] di consenso all'interno con manifestazioni indipendentistiche di cui gli esempi più noti sono quello jugoslavo e romeno.
Ma di fatto i valori nazionali hanno agito essenzialmente quale principio unificatore dell'opposizione antisovietica. Le gravi ...
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romeno
romèno (o rumèno) agg. e s. m. (f. -a) [dal romeno român o rumân, che è il lat. Romanus]. – Della Romanìa, stato dell’Europa centro-orientale: il popolo r.; la lingua, la letteratura r.; le tradizioni popolari r.; il territorio r.;...
macedo-romeno
macèdo-romèno (o macèdo-rumèno) agg. e s. m. [il primo componente, macedo, è la forma che assume macedone in composizione con altro aggettivo etnico]. – Denominazione di uno dei quattro gruppi dialettali in cui si articola la...