Nacque in Gorizia il 16 luglio del 1829, e morì in Milano (dove, dal 1861, aveva occupato con grandissimo lustro la cattedra di linguistica) il 21 gennaio 1907. "Il più grande glottologo d'Italia e forse [...] di ku̯ e gu̯ a p e b, lo studio comparativo, condotto in base a nuovi materiali da lui stesso raccolti, tra il romeno d'Istria e il romeno di Dacia e di Macedonia, lo studio sui gerghi.
Nel 1862 e 1863 la sua produzione scarseggia. È del 1862 la sua ...
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MARINUZZI, Giovanni detto Gino senior
Consuelo Giglio
– Nacque a Palermo il 24 marzo 1882 da Antonio, avvocato e senatore, e da Giuseppina Lucifòra.
Pochi giorni prima della sua nascita era partito da [...] ricevette il primo reale ingaggio solo all’inizio del 1905 dal teatro Massimo Bellini di Catania. In giugno il soprano romeno Hariclea Darclée lo scelse per una fitta tournée italiana del Don Pasquale, che insieme con il Poliuto diretto a Catania lo ...
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MUSICA (XXIV, p. 124)
Fredegando d'Anversa
Il quindicennio 1934-49, per la sua posizione di mero prolungamento e sviluppo (talora di seppellimento) delle tendenze affermatesi nel quindicennio 1910-25, [...] il fenomeno più scottante, più attuale e carico d'interrogativi. Riassorbito lentamente il folclore magiaro, slovacco e romeno, Bartók ha percorso in pari tempo tutte le principali direzioni della musica contemporanea senza cadere nell'eclettismo e ...
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Espressione attenuata a cui si ricorre in luogo dell'espressione usuale per riguardi religiosi ovvero sociali. (Eufemia era chiamato dai Greci il silenzio sacro che durante i sacrifizî l'officiante proclamava, [...] è spesso nominato con perifrasi (ted. Gottseibeiuns), con nomi di persona (ingl. Nick), ecc. Le fate sono chiamate in romeno Ele, Iele, cioè "esse".
Nomi di animali. - I primitivi hanno speciale rispetto per alcuni animali: nell'Angola si chiama ...
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Le parlate dei diversi gruppi zingari in Italia sono riconducibili al romanes (o lingua romani, romani čhib), una lingua ben definibile storicamente e strutturalmente, ma comprendente varietà dialettali [...] kerés → čeréh «tu fai»;
(b) prestiti di verbi coi suffissi -in- ~ -isar-: rom abruzz. pinsin- ← it. pensare; kalderaš gindisar ← romeno gîndi;
(c) le forme per «questo» (kava ~ kada) e «quello» (kova ~ koda);
(d) la seconda persona singolare in -an ...
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ILLICINO, Pietro
Rotraud Becker
Di famiglia senese, nacque verso il 1504. Nulla sappiamo della giovinezza e della prima formazione. Studiò lettere latine a Padova con Lazzaro Bonamico, docente dal 1530 [...] anni e mezzo in Transilvania come canonico del duomo e vicario generale presso il vescovo di Weissenburg (in ungherese Gyulafehérvár, in romeno Alba Julia) Pál Bornemisza. Quando questi fu scacciato dai Turchi, pare che l'I. l'abbia seguito a Nyitra ...
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TRENTINO
G. Valenzano
Regione dell'Italia settentrionale, comprendente la prov. di Trento (v.). Il nome T. deriva da Trento, già antico municipio romano dal nome Tridentum. Dal toponimo romano derivò [...] di Avio, S. Siro a Lasino, S. Tomaso a Riva del Garda, S. Lorenzo a Tenno, S. Lazzaro a Lavis, S. Bartolomeo a Romeno, S. Romedio e S. Alessandro a Sanzeno. Il sacello di S. Romedio e quello inglobato in rifacimenti posteriori del romitaggio di S ...
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Dal 10 gennaio 1969 la C. è una repubblica federale, formata dagli stati ceco (Boemia e Moravia) e slovacco (Slovacchia). In base alla costituzione dell'11 luglio 1960, modificata con la legge sulla Federazione [...] partiti comunisti (i partiti al potere nei paesi membri del Patto di Varsavia, eccettuato il Partito operaio romeno), invitarono i Cecoslovacchi, in nome dell'internazionalismo e della sicurezza della "comunità socialista", a respingere l'"offensiva ...
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La d. nasce nel 19° secolo con ritardo rispetto alla linguistica tout court, e non soltanto perché ne forma un sottoinsieme ancillare, dedito all'indagine sulle varietà (di frequente segnate da inferiorità [...] provincialismo; va ricordato che 15 anni prima il linguista goriziano aveva dedicato un suo saggio sul friulano (e il romeno) al lessicografo udinese, abbate J. Pirona.
Ma, comunque, Ascoli andò ben oltre il modello dieziano, estendendone i criteri ...
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TRILUSSA
Emilio Cecchi
. Pseudonimo anagrammatico del poeta romanesco Carlo Alberto Salustri, nato a Roma, dove vive, il 26 ottobre 1873: la madre, bolognese; il padre, d'Albano. Come Pascarella, anche [...] Mondadori, Milano, intomo al 1919; ed è ora al quattordicesimo volume. Volumi di favole, tradotte in spagnolo, portoghese e romeno; favole sparse, tradotte in riviste francesi, inglesi e tedesche.
Bibl.: Oltre al Momigliano e al Pancrazi, cit., cfr ...
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romeno
romèno (o rumèno) agg. e s. m. (f. -a) [dal romeno român o rumân, che è il lat. Romanus]. – Della Romanìa, stato dell’Europa centro-orientale: il popolo r.; la lingua, la letteratura r.; le tradizioni popolari r.; il territorio r.;...
macedo-romeno
macèdo-romèno (o macèdo-rumèno) agg. e s. m. [il primo componente, macedo, è la forma che assume macedone in composizione con altro aggettivo etnico]. – Denominazione di uno dei quattro gruppi dialettali in cui si articola la...