Superato per la prima volta, nel 1958, il plenum tradizionale di 70 membri, il collegio cardinalizio si avviò verso nuovi sviluppi, sia nel numero sia nella rappresentatività. Al tempo stesso sono andati [...] furono aggiunti altri 33 (in tutto, quindi, 134), più due in pectore, i cui nomi vennero resi noti solo nel 1973: il romeno G. Hossu, morto nel frattempo, e il cecoslovacco St. Trochta; il 5 marzo 1973 con altre 30 nomine che fecero salire il totale ...
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MERLO, Pietro
Carlo Battisti
Glottologo, nato a Torino il 15 novembre 1850 e morto, per una caduta in montagna, il 13 ottobre 1888. Conseguì, a Torino, la laurea in lettere nel 1871 e quella in filosofia [...] nell'Inferno dant., 1887; Tra Feltro e Feltro, 1887). Tradusse la Einleitung di B. Delbrück (1881) e parte del Physiologus romeno (Le Moralità, in Arch. Glott. ital., X). Fu anche poeta, in versi originali e in traduzioni dal francese, dal tedesco ...
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L'Europa tardoantica e medievale. La nascita degli Stati fuori dei confini dell'impero. La Russia
Ciro Lo Muzio
La russia
Nel vasto areale comprendente sia le regioni della più antica etnogenesi slava [...] , Tiveri e Uliči); nella regione tra il Dnepr e il Don, dove la migrazione slava avrebbe dato luogo alla formazione della cultura Romeno-Borševskaja, i Severiani; più a nord, i Viatiči (sul fiume Oka) e i Radimiči (tra il Dnepr e la Desna). Nelle ...
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ITALIA
Roberto Almagià
Giovanni Tommasini
Lazzaro Dessy
Vincenzo Longo
Gino Ducci
Giuseppe Santoro
Roberto Tremelloni
Luigi Bernabò-Brea
Luigi Salvatorelli
Mario Torsiello
Aldo Garosci
Arnaldo [...] (ciò che non impedì al governo fascista d'intrigare intensamente in Croazia). In aprile fu a Roma il ministro romeno della propaganda Giurescu. Da tutto questo nulla uscì per la politica internazionale.
Ciano s'illuse, con le due esposizioni ...
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. Nel sec. X, quando cioè la schiatta governante d'origine uralo-altaica era già completamente slavizzata, i capi dell'aristocrazia bulgara venivano chiamati boliadi (βολιάδες in Const. Porphyr., De Cerimon., [...] terre e popolazioni agricole, si sono perpetuati nei privilegi, di cui fino a tempi recentissimi hanno fruito i boiardi (in romeno: boier) di Valacchia e Moldavia.
Lo stato russo di Kiev, allorché stava costituendosi nel sec. X, subì in modo continuo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Le attestazioni delle varie lingue d’Europa e le loro prime elaborazioni letterarie sono diverse per data [...] in portoghese e in catalano non sono anteriori alla fine del XII secolo: la più antica cantiga galego-portoghese è del 1196.
Il primo testo romeno conservato è invece una lettera in caratteri cirillici del 1521, mentre il primo libro a stampa in ...
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lingue del mondo
Franco De Renzo
Parlare in moltissimi modi
Non è possibile conoscere il numero preciso delle lingue del mondo. Sono migliaia e migliaia e il loro numero non si può far coincidere con [...] . Per esempio, l’italiano è una lingua romanza, cioè derivata dal latino, e lo stesso anche il francese o il romeno; tedesco e inglese sono lingue germaniche; russo e polacco sono invece lingue slave: ma tutte fanno parte dell’indoeuropeo.
Talvolta ...
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Chimica
Si dice di sostanza che non presenta reazione acida o basica; così, per es., è n. un sale che, sciolto in acqua, produce ioni che, essendo acidi e basi di Brönsted debolissimi, non mostrano tendenza [...] una tensione minima degli organi vocali, come l’e ‘muta’ del francese o l’e finale del napoletano o la ă del romeno.
Matematica
In algebra, si dice n. (o indifferente) rispetto a una data operazione binaria tra elementi A un elemento e tale che ...
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Il monottongo è un’articolazione vocalica stabile caratterizzata da un unico timbro, in opposizione alle articolazioni vocaliche che mostrano un cambiamento qualitativo nel corso della loro produzione [...] del dittongo au: esso è mantenuto nei dialetti dell’Italia meridionale, in alcuni dialetti friulani e trentini, nel romeno, nell’antico provenzale e nella maggior parte delle parlate occitane moderne; viene monottongato in [o] nel portoghese; viene ...
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The Third Man
Federica De Paolis
(GB 1948, 1949, Il terzo uomo, bianco e nero, 104m); regia: Carol Reed; produzione: Alexander Korda, Carol Reed per London Films/David O. Selznick; sceneggiatura: Graham [...] da solo. Il barone Kurtz, amico di Lime, dichiara di aver prestato soccorso all'uomo poco prima che spirasse, assieme a un romeno di nome Popescu. A decesso avvenuto, era giunto sul posto anche il medico di Lime, Winkel. Il dottor Winkel e Popescu ...
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romeno
romèno (o rumèno) agg. e s. m. (f. -a) [dal romeno român o rumân, che è il lat. Romanus]. – Della Romanìa, stato dell’Europa centro-orientale: il popolo r.; la lingua, la letteratura r.; le tradizioni popolari r.; il territorio r.;...
macedo-romeno
macèdo-romèno (o macèdo-rumèno) agg. e s. m. [il primo componente, macedo, è la forma che assume macedone in composizione con altro aggettivo etnico]. – Denominazione di uno dei quattro gruppi dialettali in cui si articola la...