PIETRO RAREŞ IV, voivoda di Moldavia
Carlo Tagliavini
Figlio naturale di Stefano il Grande, aspirava già al trono di Moldavia quando questo era occupato da Bogdan III il Cieco (1504-1517), ma l'ottenne [...] des Peter RareŞ Fürst von Moldau, Vienna 1908; N. Iorga, Geschichte des rum. Volkes, I, Gotha 1905, p. 375 segg. (ed. romena 1925, II, pp. 158-175); V. Motogna, in Transilvania, Banatul, CriŞana, MaramureŞul 1918-28, I, Bucarest 1929, p. 53 segg.; G ...
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Principe di Valacchia (1842-1848), nato nel 1804 nel banato di Craiova, morto a Parigi il 1 giugno 1873. Era figlio di Demetrio Bibescu, piccolo boiar (nobile) dell'Oltenia. Fu educato a Parigi, dove si [...] la costituzione aveva creato una situazione intollerabile. Consacrò nondimeno i suoi sforzi per sciogliere nel senso romeno due grandi problemi: quello dei beni territoriali appartenenti, per donazioni condizionali, ai chiostri dell'Oriente (Monte ...
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Città della Romania, capoluogo del dipartimento di Cojocna e vera capitale della Transilvania. È situata presso la confluenza del SomeŞ Mic col Nadas, a 348 m. s. m., in un paese di colline alte dai 500 [...] Ebrei, 2073 Tedeschi; nel 1923, 105.000 ab.; nel 1928 essa si avvicinava a 120.000 ab., con un aumento notevole dell'elemento romeno.
Cluj è sede di prefettura, di corte d'appello, di corpo d'armata e di università, fondata nel 1752 è oggi la meglio ...
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GALAŢI (A. T., 79-80)
Emmanuel DE MARTONNE
Carlo TAGLIAVINI
Città della Romania, sulla riva sinistra del Basso Danubio a circa 45° 26′ N. e a 28° 5′ E. In riva al fiume si stende, disposto ad anfiteatro [...] . dal mare, il porto di Galaţi, franco dal 1854 al 1883, è situato mirabilmente per servir di sbocco ai prodotti romeni e particolarmente al legname dei Carpazî e ai cereali della Muntenia, della Moldavia e della Bessarabia. Non ha tuttavia raggiunto ...
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Nato a Venezia nel 1822, morto ivi nel 1892. Compì a Padova gli studî legali, ma attese di preferenza a quelli filologici. Per le sue idee liberali dovette rifugiarsi in Toscana, ove pubblicò un volume [...] -87), e l'opuscolo Briciole di storia (Torino 1882), appassionato e fantasioso documento politico. Fu, infine, nominato insegnante di romeno e spagnolo nella Scuola superiore di commercio di Venezia.
Bibl.: F. Donaver, Uomini e libri, Genova 1888, p ...
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URSS (XXXIV, p. 816; App. I, p. 1098; II, 11, p. 1065; III, 11, p. 1043)
Domenico Ruocco
Rita Di Leo
Domenico Caccamo
Cesare G. De Michelis
Sergio Rinaldi Tufi
Xenia Muratova
La trasformazione di [...] (discorsi di Suslov a Sofia e di Brežnev a Bucarest, 2 giugno e 20 luglio 1965), Ceausescu ripeteva le tesi romene sulla validità della nazione come forma di vita comunitaria, destinata a durare "per tutto il periodo dell'edificazione del socialismo ...
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MAUROCORDATO
Nicola Turchi
. Famiglia bizantina, originaria di Chio e trasferitasi a Costantinopoli dopo la presa della città da parte dei Turchi (1453). Fondatore della famiglia fu Nicola, nato a [...] 1672, esercitando nel tempo stesso la professione. Nel 1670 sposò una discendente, in linea materna, da Alessandro il Buono, principe romeno di Moldavia. La sua grande erudizione, anche nel campo delle lingue, gli ottenne nel 1673 la carica di gran ...
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intercomprensione
s. f. Comprensione reciproca; con particolare riferimento alla comprensione tra coloro che parlano lingue diverse, ma facilmente comprensibili.
• un’università che identifichi nell’espansione [...] tutte le lingue romanze. Se usassimo una scrittura ideografica come i cinesi, potremmo leggere il portoghese e il romeno anche senza averli mai studiati. (Salvatore Settis, Repubblica, 10 agosto 2016, p. 29, Cultura) • Questa «simpatia» decide anche ...
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MORLACCHI (gr. Μαυρόβλαχοι, lat. Latini nigri, sl. Vlasi)
Giuseppe Praga
Popolazione disseminata un po' dappertutto nella Penisola Balcanica, ma particolannente nell'interno della zona costiera adriatica [...] Istria, dove prendono il nome di Cici, i quali, unici tra i Morlacchi, mantengono tuttora l'antico linguaggio neolatino (romeno). I documenti che possediamo ci permettono di delinearne dal secolo XIII al XVIII molto bene le caratteristiche etniche e ...
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Le province europee dell'Impero romano. Le province danubiano-balcaniche. Dacia
Sergio Rinaldi Tufi
Luca Bianchi
Dacia
di Sergio Rinaldi Tufi
La Dacia è l’ultima provincia romana che costituisca una [...] , pp. 983-87.
M. Macrea, Viaüa în Dacia romaná [La vita nella Dacia romana], Bucureşti 1969.
Romania romana. Colloquio italo-romeno (Roma, 10-11 maggio 1973), Roma 1974.
R. Florescu, Daco-romanii, Bucureşti 1981.
G. Luzzatto - G.A. Mansuelli, Roma e ...
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romeno
romèno (o rumèno) agg. e s. m. (f. -a) [dal romeno român o rumân, che è il lat. Romanus]. – Della Romanìa, stato dell’Europa centro-orientale: il popolo r.; la lingua, la letteratura r.; le tradizioni popolari r.; il territorio r.;...
macedo-romeno
macèdo-romèno (o macèdo-rumèno) agg. e s. m. [il primo componente, macedo, è la forma che assume macedone in composizione con altro aggettivo etnico]. – Denominazione di uno dei quattro gruppi dialettali in cui si articola la...