Fiume dell’Europa orientale (1370 km; bacino di 80.000 km2; portata media alla foce di 450 m3/s). Nasce nel versante settentrionale dei Carpazi, in territorio ucraino e scorre con prevalente direzione [...] dal gr. Δάvαστρις, lat. Danăster, che in slavo divenne Dŭnĕstrŭ, e poi in russo Dnestr, in ucraino Nistro e in romeno Nistru.
Nel corso della Seconda guerra mondiale fu teatro di decisive battaglie, combattute lungo le sue sponde tra gli invasori ...
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Pittore polacco nato a Witkowice nel 1852, morto a Cracovia il 9 gennaio 1919. Studiò alla Scuola di belle arti di Cracovia, poi a Vienna e a Monaco presso Joseph Brandt, Alexander Wagner e Seitz. Esordì [...] , Sofia e Bucarest, dove soggiornò per qualche tempo (ad es., ritratti equestri di re Ferdinando di Bulgaria e di Carlo di Romenia). Nel 1893, invitato a Londra, eseguì uno dei migliori ritratti di Edoardo VII, allora principe di Galles. L'A. fu ...
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MICU, Giovanni Innocenzo
Claudio Isopescu
Vescovo cattolico di rito bizantino, nato nel 1692 a Sad in Transilvania, morto in Roma il 23 settembre 1768. Fece gli studî a Tirnavia presso i gesuiti e il [...] come nazione nello stato e per l'abrogazione di tutte le leggi emanate contro il popolo romeno. Nel 1737 trasferì la sede vescovile a Blaj, dove iniziò la costruzione del monastero e di edifici necessarî all'incremento della cultura nazionale. La ...
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UNGHERIA (XXXIV, p. 674; App. I, p. 1086; II, 11, p. 1058; III, 11, p. 1011)
Elio Migliorini
Francesco Guida
Gyözö Szabó
Lajos Németh
Secondo il censimento effettuato nel gennaio 1970 l'U. contava [...] ) e di concimi e fertilizzanti azotati (dopo l'apertura dell'impianto di Leninvaros sul Tibisco, che utilizza gas naturale romeno). Nel 1969 è stata inaugurata a S di Budapest la raffineria di Szazhalombatta, con annesso impianto per energia termica ...
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Scrittore rumeno (Târgovişte 1802 - Bucarest 1872). Prese parte attiva ai moti valacchi del 1848, entrò nel governo provvisorio, poi andò in esilio. Rientrato in patria (1859) abbandonò, deluso, la politica. [...] lingua dagli elementi non latini, che si sarebbero dovuti sostituire con parole italiane. Di questa italianizzazione del romeno, teorizzata in Paralelism între limba română şi italiană (1841), diede esempio pratico lui stesso negli ultimi scritti ...
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Borgata istriana d'origine assai antica posta in alto (168 m. s. m.), in posizione di vedetta contro i pirati, su uno sprone del Colle Calich, presso l'estremità dello stretto vallone di Fianona (largo [...] legname), il comune 4258 ab. (superficie kmq. 111,38), sparsi in 24 piccole frazioni (circa 1000 parlano un dialetto romeno).
Il comune romano di Flanona era situato in territorio etnografico liburno, al di là dell'Arsia (Arsa), confine ufficiale d ...
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ROMANELLI, Guido
Ufficiale e diplomatico, nato a Siena il 15 marzo 1876. Inviato nel maggio 1919 a Budapest, donde nel marzo precedente si era ritirata la missione militare dell'Intesa, a capo di una [...] . Più tardi, caduta la dittatura bolscevica, il R. assicurò contro la reazione bianca l'esodo dall'Ungheria dei capi comunisti, e fu efficace intermediario tra il nuovo governo ungherese e il comando dell'esercito romeno in marcia su Budapest. ...
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I grammatici chiamano articolo determinativo quella particella che si unisce a un sostantivo per limitare il concetto generale, caratterizzandolo come presente allo spirito degl'interlocutori. Per esempio [...] , lo, la (fr. le, la; sp. el, lo, la, ecc.), risale al lat. ille, illa, illud.
L'articolo indeterminativo rappresenta analogamente il numerale uno indebolito.
L'articolo è talora affisso al nome: così nelle lingue scandinave nel bulgaro, nel romeno. ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] italianismi verso est: il neogreco alle altre lingue balcaniche e al turco, il serbocroato all’ungherese, al bulgaro e anche al romeno. Per lo stesso marinaro, venez. mariner, si ritrova la prima forma in albanese marinar, gr. marnáros, turco marinar ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] neolatini, invece, se per 11-15 vi è continuità con il modello latino (it. undici; fr. onze; spagn. once; port. onze; romeno unsprezece, letteralmente «uno sopra dieci», ecc.), per 17, 18, 19 si è venuto a creare un tipo nuovo (originatosi nel latino ...
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romeno
romèno (o rumèno) agg. e s. m. (f. -a) [dal romeno român o rumân, che è il lat. Romanus]. – Della Romanìa, stato dell’Europa centro-orientale: il popolo r.; la lingua, la letteratura r.; le tradizioni popolari r.; il territorio r.;...
macedo-romeno
macèdo-romèno (o macèdo-rumèno) agg. e s. m. [il primo componente, macedo, è la forma che assume macedone in composizione con altro aggettivo etnico]. – Denominazione di uno dei quattro gruppi dialettali in cui si articola la...