(o Debreczen) Città dell’Ungheria (205.084 ab. nel 2008), capoluogo della contea di Hajdú-Bihar, posta a 126 m s.l.m. nella parte nord-orientale dell’Alföld, a circa 30 km dal confine romeno, in regione [...] fertile e ben coltivata, anche se piuttosto arida. Importante mercato regionale di prodotti agricoli e zootecnici ...
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Personaggio di opere letterarie (soprattutto del romanzo Dracula, pubblicato nel 1897 da B. Stoker) e cinematografiche (da F.W. Murnau e C.T. Dreyer a F.F. Coppola). Fu il soprannome (Dracul "il diavolo") [...] del principe romeno Vlad II. Dalla fama di crudeltà di questo principe e del figlio Vlad l'Impalatore (m. ca. 1476) derivò, attraverso le tradizioni popolari, il leggendario vampirismo di Dracula. ...
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In linguistica, passaggio di un suono a r; tale il r. di s nel latino antico (feria da fesia, Papirius da Papisius ecc.), in umbro, in laconico (σιόρ da ϑεός ecc.) e quello di n in albanese e in romeno [...] (cărunt dal lat. canutus); ecc.
In fonetica, pronuncia difettosa della erre ...
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Storico (Straja, Bucovina, 1856 - Bucarest 1923). Professore per molti anni nell'università di Bucarest, ha diretto e riordinato gli archivî dello stato, è stato presidente dell'Accademia romena e della [...] Danubio. Opere principali: Tradiţia istoricǎ în chestiunea originilor române ("La tradizione storica riguardo alle origini dei Romeni", 1906-07); Fazele desvoltării istorice a poporului şi statului român ("Le fasi dello sviluppo storico del popolo ...
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Pittore (Moldavia 1850 - Bucarest 1882); autodidatta, nel 1876 si recò in Francia dove risentì l'influsso della scuola di Barbizon e dei primi impressionisti, specialmente di A. Sisley. Poco noto in vita, [...] è oggi considerato il maggior pittore romeno dell'Ottocento. ...
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Primo metropolita dei Romeni ortodossi della Transilvania (Miskolc 1809 - Sibiu 1873). Nel 1846 l'imperatore d'Austria lo nominò vicario generale della chiesa ortodossa romena transilvana, lo confermò [...] a Blaj per le rivendicazioni nazionali. Durante l'epoca dell'assolutismo, S. fu un vero rappresentante dei Romeni transilvani presso la corte di Vienna. Svolse intensa attività per il miglioramento dell'insegnamento teologico, creò una tipografia ...
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MINCU, Ioan
Virgil Vaitasianu
Architetto, nato nel 1852 a FocŞani e morto nel 1912 a Bucarest. Fece i suoi studî a Bucarest e a Parigi, e viaggiò studiando in Spagna, Italia, Grecia e Turchia. Creatore [...] dello stile romeno moderno, cercò di rianimare i vecchi elementi di architettura e decorazione nazionali adattandoli ai bisogni moderni. Sono sue opere principali la Scuola superiore femminile e varî mausolei a Bucarest, gl'interni della cattedrale ...
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VERBICIOARA
D. Berciu
Località a circa 50 km SO di Craciova, in Romania. Scavi iniziati nel 1949, continuati sino al 1955, hanno messo in luce più stazioni preistoriche - dal Neolitico all'Eneolitico [...] - abitati prefeudali, nonché un cimitero feudale romeno del sec. XIV.
Precise osservazioni stratigrafiche, fatte nella stazione principale - A - in prossimità di ricche sorgenti d'acqua potabile, hanno identificato sei strati culturali: il più antico ...
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SATU MARE (ungh. Szatmár Németi; A. T., 79-80)
Riccardo Riccardi
Città della Romania nord-occidentale, nel Maramureş capoluogo del dipartimento omonimo, situata in pianura sulla riva destra del Someş, [...] significa appunto "Szatmár tedesca"), ma attualmente la sua popolazione (35.000 ab. nel 1920, 49.914 nel 1930) è composta da Romeni e Ungheresi. Ha aspetto di città moderna, con ampie strade e bei parchi; il suo centro è formato dalla grande Piaţa ...
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NEOLATINE, LINGUE
Carlo Tagliavini
Le lingue neolatine o romanze sono quelle che continuano direttamente il latino, cui la forza di espansione politica e militare di Roma diede la possibilità di estendersi [...] , e non in tutta, giacché p. es., il sardo conserva ancora la distinzione fra ē ed â e fra ō ed û, e il romeno e, in parte, l'antico dalmatico (nonché gli elementi latini dell'albanese), conservano la distinzione fra ō ed û (pur avendo ridotto â ed ...
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romeno
romèno (o rumèno) agg. e s. m. (f. -a) [dal romeno român o rumân, che è il lat. Romanus]. – Della Romanìa, stato dell’Europa centro-orientale: il popolo r.; la lingua, la letteratura r.; le tradizioni popolari r.; il territorio r.;...
macedo-romeno
macèdo-romèno (o macèdo-rumèno) agg. e s. m. [il primo componente, macedo, è la forma che assume macedone in composizione con altro aggettivo etnico]. – Denominazione di uno dei quattro gruppi dialettali in cui si articola la...