SICILIANO, Italo
Critico e storico della letteratura francese, nato a Campo Calabro (Reggio Calabria) il 27 luglio 1895; dapprima prof. di lingua e letter. italiana nelle univ. di Grenoble, Budapest, [...] di acuta e penetrante intelligenza, ha pubblicato, tra l'altro: La letteratura ungherese nel sec. XIX (Padova 1927), Dal Romanticismo al Simbolismo. Th. de Banville (Torino 1927), Chrétien de Troyes (Genova 1932), F. Villon et les thèmes poétiques du ...
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MARCAZZAN, Mario
Critico letterario, nato a Brescia il 30 settembre 1902; prof. nelle univ. di Oslo e di Sofia, poi provveditore agli studî di Brescia (1948-49) e di Milano (1949-51), dal 1951 è prof. [...] ; oltre all'ediz. degli scritti di G. Scalvini, ha pubblicato: Didimo chierico e altri saggi (Milano 1931), Ippolito Nievo e le Confessioni (ivi 1943), Romanticismo critico e coscienza storica (Firenze 1948), Nostro Ottocento (Brescia 1955), Dal ...
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Poeta catalano (Reus 1846 - Barcellona 1917). Contribuì al risveglio della letteratura e della cultura di lingua catalana con una serie di raccolte di liriche: Els cants del laletà (1860), Sospirs de l'arpa [...] e di toni delicati. Anche il fratello Joaquim Maria (Reus 1850 - Barcellona 1880) fu scrittore e poeta, reagendo al romanticismo e tentando una poesia filosofeggiante con tendenze materialistiche. Tra le opere: Algo (1874), in castigliano, e, postuma ...
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Uomo politico e poeta colombiano (Cartagena, Colombia, 1789 - Londra 1830). Presidente della giunta rivoluzionaria nel 1816 e rovesciato dagli Spagnoli, fu esule all'Avana; da S. Bolívar, di cui era seguace, [...] per le nuove idee rivoluzionarie; in altre composizioni poetiche si manifesta, con maggiore evidenza, anche nella tematica, l'influsso profondo che su di lui esercitò il romanticismo inglese. Compose anche due drammi, Atala e Guatemoc (1828). ...
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Nato a Barletta il 22 aprile 1800 da Giuseppe e Giovanna Vecchioni, lavorò in gioventù, col Puoti e col marchese di Monterone, alla restaurazione delle buone lettere a Napoli. Visitò quasi tutta l'Italia [...] manzoniani o romantici d'Italia, lo inducevano ad avvicinarsi, più di quanto ne avesse consapevolezza, a un temperato romanticismo. Riuscì pertanto un poeta di transizione, che il De Sanctis definiva manzoniano nel contenuto, purista nella forma; il ...
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Scultore e pittore francese, nato a Parigi il 24 settembre 1796, morto nella stessa città il 25 giugno 1875. Figlio d'un orefice poco conosciuto, dal quale prese senza dubbio la passione per il bronzo [...] , fecondano l'arte di un Bourdelle, di un Despiau o di un Andreotti.
Era in stretti rapporti coi grandi refrattarî del romanticismo, soprattutto con Daumier, la cui arte poderosa è della stessa famiglia della sua, con il Corot, con il Delacroix e con ...
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INGEMANN, Bernhard Severin
Giuseppe Gabetti
Poeta e romanziere danese, nato a Thordkildstrup il 28 maggio 1789, morto a Sorø il 24 febbraio 1862. È il Walter Scott danese, ma con una sua propria tendenza [...] , che più tardi riformò secondo le idee di Grundtvig.
Indulse dapprima in liriche e drammi a un romanticismo sentimentale (v. Varners poetiske Vandringer, Vagabondaggi poetici di V., 1813; Reinald Underbarnet, Ragazzo prodigio, 1815; Masaniello, 1816 ...
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Nato il 27 maggio 1867, nei romanzi più caratteristici fece qualche cosa di simile a ciò che Thomas Hardy aveva fatto per la regione del Sussex: rappresentò la vita meschina nel distretto industriale dello [...] d'impassibilità e distacco che non riesce a nascondere il fondo romantico del temperamento. In questo incontro di realismo e romanticismo, il B. ha affinità con i Russi della seconda metà del secolo; e indubbiamente subì il loro influsso. Anna of ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Cesare Balbo
Maria Fubini Leuzzi
Tra le figure più note del 19° sec. in Italia, Cesare Balbo si distingue per la complessa personalità, poco riducibile a schemi: protagonista del Risorgimento, provvisto [...] , di letteratura. In uno dei periodi più vivaci della cultura europea, di cui aveva assimilato a pieno il romanticismo e talune radici illuministiche, visse profondamente l’esperienza napoleonica e i suoi aneliti libertari. Distinguendosi da Vincenzo ...
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Vedi PALEOCRISTIANA, Arte dell'anno: 1963 - 1996
PALEOCRISTIANA, Arte (v. vol. V, p. 869)
H. Brandenburg
II concetto di un'arte cristiana esiste da poco più di 150 anni. Solo dalla prima metà del secolo [...] attiravano esclusivamente interessi teologici o antiquari, iniziarono a godere anche di considerazione estetica: una conseguenza, questa, del Romanticismo (J. L. Tieck e di W. H. Wackenroder), della sua riscoperta dell'arte medievale e del contenuto ...
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romanticismo
s. m. [der. di romantico]. – 1. a. Atteggiamento etico-spirituale e movimento letterario, artistico e culturale, sorto in Germania e in Gran Bretagna negli ultimi anni del Settecento e quindi diffusosi in Francia, in Italia e...
classicismo
s. m. [der. di classico]. – 1. Aderenza d’uno scrittore, d’un artista, d’uno stile, al gusto e agli atteggiamenti che furono proprî dell’arte e del mondo classico: il c. del Foscolo, del Canova; il c. dell’architettura palladiana;...