Figlio primogenito (n. 742 - m. Aquisgrana 814) di Pipino il Breve, re dei Franchi, e di Bertrada; alla morte del padre (768) ebbe l'Austrasia e la Neustria al nord de l'Oise, e l'Aquitania in comune col [...] al papa le terre che aveva occupato nell'esarcato e nel ducato romano; avuto un rifiuto, attraversò (773) le Alpi col suo esercito e Benevento; poi (780-781) per far consacrare dal pontefice, come re d'Italia, il figlio Carlomanno che fu ribattezzato ...
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Politico e teologo (n. Padova tra il 1275 e il 1280 - m. Monaco di Baviera tra il 1342 e il 1343), figlio di Bonmatteo dei Mainardini, notaio dell'università di Padova. Svolse studî di medicina a Padova, [...] (contro la tesi canonistica della "pienezza dei poteri" del pontefice), né può possedere beni terreni (secondo quanto insegnavano i dalle mani di Sciarra Colonna, rappresentante del popolo romano; e ancora quando ispirò i documenti imperiali che ...
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Nobile romano (m. 911), forse dei conti di Tuscolo; consacrato suddiacono da papa Marino, fu nominato vescovo di S. Maria di Cere (893) da papa Formoso che lo preferiva lontano da Roma per la sua ostilità; [...] avversarî e l'appoggio delle milizie d'Alberico e del partito romano di Teofilatto gli consentirono di tornare ancora una volta a Leone V e del competitore di questo, Cristoforo. Consacrato pontefice dal Concilio di Roma (904), riprese la sua ...
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Figlia (n. 892 circa - m. prima del 937) del senatore romano Teofilatto e di Teodora. Dopo una relazione con papa Sergio III, sposò, intorno al 915, Alberico I marchese di Spoleto e di Camerino, aumentando [...] pesante giogo si ribellò papa Giovanni X cercando l'aiuto di Ugo, fratellastro di Guido: il conflitto terminò con l'assassinio del pontefice e il trionfo di M., che, da allora, riuscì a far eleggere papi creature sue come Leone VI, Stefano VII e il ...
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Giurista (Roma 1823 - ivi 1894), prof. di diritto romano nell'univ. di Roma dal 1850 al 1870 quando, successivamente all'annessione di Roma da parte del Regno d'Italia, per fedeltà al Pontefice, lasciò [...] l'insegnamento. Dotato di salda preparazione storico-filologica, in un'epoca in cui il diritto romano veniva studiato con criterî dogmatici, precorse gli orientamenti della moderna scienza romanistica ricercando le linee del diritto classico ed ...
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Console romano (187 a. C.) con C. Flaminio, vinse i Liguri e aprì la via da Rimini a Piacenza che porta il suo nome; pontefice massimo (dal 180), censore (179) con Marco Fulvio Nobiliore, insieme edificarono [...] la basilica Fulvia, detta poi Emilia. Fu ancora console (175); morì nel 153 ...
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Primo imperatore romano (Roma 63 a.C. - Nola 14 d.C.). Fondatore dell'Impero romano, la sua opera chiuse definitivamente la crisi della repubblica, ormai inadeguata a reggere lo stato attraverso l'oligarchia [...] due statue, quella loricata ritrovata a Prima Porta (ora al Vaticano) e quella togata come pontefice (ritrovata in via Labicana, ora al Museo naz. rom.), capolavori della ritrattistica augustea. A. compare anche nel fregio dell'Ara Pacis, nella gemma ...
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Figlio (n. forse a Valenciennes tra il 1274 e il 1276 - m. Buonconvento 1313) di Enrico III, conte di Lussemburgo, e di Beatrice di Avesnes e di Beaumont. Scese in Italia (1311) per restaurare il potere [...] Aquisgrana il 6 gennaio 1309, ottenne il consenso del pontefice Clemente V, residente ad Avignone, alla sua successiva discesa giugno 1312 solamente grazie a un'azione violenta del popolo romano. Costretto dal papa, pena la scomunica, al rispetto di ...
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Re longobardo (m. 744); attratto dall'obiettivo di unificare la penisola attaccò l'esarcato bizantino (727) e venne in conflitto con il papato, giungendo poi, in quanto cattolico a una ricomposizione con [...] al 739). Nel 742, a Terni, fece importanti restituzioni a papa Zaccaria dei territori conquistati ai confini del ducato romano; essendo però riprese le ostilità contro i Bizantini dell'Esarcato, ricevette Zaccaria a Pavia per trattative di pace; morì ...
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Teologo e filosofo (Gerson, Champagne, 1363 - Lione 1429). Studente a Parigi, discepolo di Pietro di Ailly, subì la profonda influenza del movimento occamista del quale condivise le tesi fondamentali. [...] forze feudali in lotta, sia nella Chiesa, sostenendo (1407-08), di fronte all'inconciliabilità tra l'antipapa e il ponteficeromano, la superiorità del concilio ecumenico. Per questo egli si oppose, contro il duca d'Orléans, alla costituzione di una ...
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anti-Pontefice
(anti-pontefice), agg. inv. Che si oppone all’influenza esercitata dal Pontefice. ◆ Non c’è incontro che possa suonare come atto distensivo, invece, per gli oppositori del viaggio papale. In testa i «lupi grigi» ultranazionalisti...
collegio
collègio s. m. [dal lat. collegium, der. di collega; propr. «insieme di colleghi»]. – 1. Corpo di persone unite dall’esercizio di una medesima professione o dall’essere investite di una stessa carica: c. degli avvocati, dei medici,...