I cattolici e il consenso politico dopo la fine della Democrazia cristiana
Sergio Apruzzese
Il tramonto della Democrazia cristiana e l’inizio della diaspora cattolica
Il partito che è stato di Alcide [...] Alberto Monticone, Lino Duilio (già segretario del Ppi lombardo): questi ultimi hanno dato vita nel 2004 al . Tarcisio Bertone Segretario di Stato all’Arcivescovo Angelo Bagnasco, «L’Osservatore romano», 28 marzo 2007, p. 5; cfr. anche L. Accattoli, ...
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La cultura scientifica
Carlo G. Lacaita
Il periodo del Risorgimento e dell’unificazione italiana è anche quello in cui si registrano grandi incrementi e grandi trasformazioni scientifiche e tecniche. [...] dei governi preesistenti, anche dei più efficienti (Piemonte, Lombardo-Veneto, Toscana), non erano più adeguati alle esigenze trasferimento della capitale a Roma e per la riforma dell’Ateneo romano: «Sta bene che nella capitale e rimpetto il papa si ...
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Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] essere più chiara, condannando la tesi secondo cui «Il romano pontefice può e deve con il progresso, con il liberalismo di comunità: quasi nessuno nel Mezzogiorno, né in Liguria o in Lombardia. Alla metà del secolo, erano forse arrivati a 36.000 e ...
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La diplomazia
Fabio Grassi Orsini
Gerardo Nicolosi
«Torneremo da capo e faremo meglio»: è con queste parole che il moderato Massimo d’Azeglio, presidente del Consiglio del Regno di Sardegna dal 7 maggio [...] fu chiamato a reggere la seconda divisione delle Legazioni; Romano Carlo Susinno che fu poi segretario di Alfonso La dell’11 luglio 1859, con il quale si conveniva che la Lombardia, escluse Mantova e Peschiera, sarebbe stata ceduta alla Francia, ...
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La Grande guerra e la rivoluzione fascista
Emilio Gentile
Un decennio rivoluzionario
Gli anni fra il 1915 e il 1925 furono per gli italiani il periodo più rivoluzionario della loro vita unitaria, con [...] il suo quartiere generale84.
Formatosi nel cattolicesimo lombardo conservatore, autoritario per temperamento, antiliberale e il rispetto delle libertà costituzionali. Ma «L’Osservatore romano» ammoniva i credenti che secondo la dottrina cattolica ...
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Miti e simboli della rivoluzione nazionale
Alberto Mario Banti
Una chiave importante per capire il significato del processo di costruzione del Regno d’Italia sta in una semplice definizione: Stato-nazione. [...] ad abbandonare il «Teutono» e ad unirsi alle altre città lombarde. Rolando, rivolgendosi ai capi comaschi, dice allora:
Rolando: è naturale, antico, pelasgico, dorico, etrusco, latino, romano, e s’attiene alla stirpe e alle abitudini primitive di ...
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La questione del Mezzogiorno: societa e potere
Fulvio De Giorgi
La questione meridionale come questione culturale
Se non si considera la questione meridionale come innanzitutto economica, ma come frutto [...] dire, per la prima metà del Novecento, il progressivo affermarsi di un progetto centralizzatore romano, ma secondo un modello pastorale lombardo-veneto. Migliore rappresentante di questa linea modernizzatrice fu l’emiliano Marcello Mimmi, vescovo di ...
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Notabili e potere locale
Paola Magnarelli
La parola notabile deriva dagli effetti della rivoluzione francese, e designa l’élite, non più contraddistinta solo dal nome, ma anche, particolarmente, dal [...] percepisce il senso comune in quanto, nel 1870, il conte romano Saverio Malatesta scriveva in una lettera privata: «E non è notabilare. Stefano Jacini, cospicuo possidente e notabile lombardo ispiratore della grande Inchiesta agricola che da lui ha ...
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I plebisciti e le elezioni
Gian Luca Fruci
La congiuntura politica decisiva per il processo di unificazione, che si apre nell’aprile 1859 con la guerra franco-piemontese all’Austria e si conclude nel [...] , Treviso e Rovigo, hanno già votato, insieme ai lombardi, nella primavera del 1848 per la formazione (inattuata) del si fissa per il 2 ottobre la data del «Plebiscito del popolo romano e della provincia» (Fruci 2007, p. 568).
Nell’Italia liberale ...
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Le città
Francesco Bartolini
Alla vigilia dell’unificazione il rapporto tra città e nazione si fonda su un evidente paradosso. Da una parte le città, con le loro antiche e gloriose storie, costituiscono [...] , fondata sull’eredità-mito dell’Impero romano e sull’esperienza politica della Chiesa cattolica civile (1860-1945), in Storia d’Italia. Le regioni dall’Unità a oggi. La Lombardia, a cura di D. Bigazzi e M. Meriggi, Einaudi, Torino 2001, pp. 5 ...
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divìdere v. tr. [dal lat. dividĕre] (pass. rem. diviṡi, dividésti, ecc.; part. pass. diviṡo). – 1. a. Fare più parti di un tutto: d. un foglio in due; d. una mela in quattro spicchi; d. una parola in sillabe; è pericoloso d. le proprie forze....
anti-Sud
agg. inv. Contrario agli interessi e allo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia. ◆ «Il governo Berlusconi è talmente anti-Sud e anti-Mezzogiorno che è scandaloso non consentire all’elettorato siciliano, non solo di centrosinistra ma anche...