Edificio di grandi dimensioni, connotato architettonicamente e contraddistinto dal ruolo delle varie funzioni a cui è destinato: dimora di sovrani, di personalità o di famiglie di rilievo; sede di governo, [...] dell’Impero Romano
Nell’antico Egitto i p. reali e principeschi constavano di varie costruzioni a un piano, di mattoni e .
Alla fine del 13° sec. comincia a sorgere in Italia (Lombardia) lo schema del p. comunale (broletto, arengo): rettangolare, a ...
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Ecclesiastico (n. forse Milano 1035 circa - m. Mantova 1086), nipote di Anselmo da Baggio (papa Alessandro II). Eletto dallo zio vescovo di Lucca nel 1073, partecipò al concilio lateranense del febbraio [...] antipapa Clemente III, si rifugiò presso Matilde di Canossa. Vicario apostolico in Lombardia, svolse, con la contessa Matilde, un' romano sulle altre autorità sia ecclesiastiche (Concilio compreso) sia laiche, e la necessità, per gli ecclesiastici, di ...
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Nome che si dà comunemente alle rocce compatte, specialmente a quelle usate come materiale da costruzione.
Accompagnato da determinazioni riferentisi ad alcune caratteristiche esteriori, all’uso, al luogo [...] conosciute con il nome di ofioliti.
P. di Viggiù Arenaria a cemento calcareo del Lias inferiore, usata in Lombardia come p. da , e centro di riti religiosi, è la p. di confine presso vari popoli (come nel caso del dio romano Terminus). La p ...
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(ted. Süd-Tirol) Provincia autonoma di Bolzano (7398 km2 con 532.644 ab. nel 2020); comprende 116 comuni. Include la parte settentrionale del bacino dell’Adige, a monte della stretta di Salorno. Dal 1948 [...] il Veneto (prov. di Belluno), a S con la provincia autonoma di Trento (Trentino) e a SO con la Lombardia (prov. di Sondrio). Nella valle Merano, Bressanone, Vipiteno, Brunico, Malles Venosta.
Storia
Dominio romano dal 1° sec. d.C., l’A. appartenne ...
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Nella terminologia edilizia moderna, tipo di abitazione unifamiliare, di un certo lusso, accompagnata da un giardino più o meno esteso.
Nella corografia medievale, piccolo centro rurale comprendente svariate [...] Romano, detta poi v. Madama) che deriva il successivo tipo della v. romana, di complessa struttura, arricchita di e sviluppo sei-settecentesco. La v. lombarda raggiunge effetti di spettacolare grandiosità, specie con le complesse sistemazioni ...
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L'andamento della popolazione residente fra i tre censimenti del 1951, 1961 e 1971, pressoché stazionario, esprime l'intensità del flusso migratorio nel ventennio. Infatti la popolazione è passata da 1.974.229 [...] , le Americhe e l'Australia; Lombardia e Piemonte sono di gran lunga in testa fra le , Recherches sur l'âge du fer en Italie Meridionale (1968), pp. 61-3; K. Kilian, Röm. Mitt. Erg. Heft 15, (1970), tavv. 276 II-IV-279. Rosarno: A. De Franciscis ...
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(dal lat. agricultura; fr. agriculture; sp. agritultura; ted. Ackerbau; ingl. agriculture).
Con questo nome si designa il complesso delle attività che l'uomo dirige al fine di conseguire dalla terra la [...] , è data dallo sviluppo assunto dai lavori di bonificamento nell'Agro romano nel primo quinquennio fascista, com'è documentato da esplicazione, per l'Italia, nella Lombardia austriaca.
Già in materia di servitù di pascoli, Maria Teresa dispose che ...
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LEONARDO da Vinci
Enrico CARUSI
Roberto MARCOLONGO
Giuseppe FAVARO
Giovanni GENTILE
Adolfo Venturi
L. fu detto da Vinci dal piccolo borgo in Val d'Arno inferiore, dove nacque in un giorno non determinato [...] della galleria Czartoryski di Cracovia: ritratti eseguiti da L. all'inizio del suo soggiorno nella metropoli lombarda. Fra i artistica di L. durante il secondo periodo milanese e il periodo romano rimase oscura. Baldassare Castiglione scriveva di ...
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(IV, p. 63; App. II, I, p. 129; III, II, p. 122; IV, I, p. 150)
Un tempo di grandi cambiamenti è quello attraversato dall'a. in questi ultimi quinquenni. Tre brevi giudizi di Ph. Johnson − contenuti il [...] , L'architettura gotica in Lombardia, Milano 1964; A. C. Quintavalle, La cattedrale di Modena. Problemi di Romanico Emiliano, Modena 1964-65 1987), Antonio da Sangallo il Giovane (Atti 1986), Giulio Romano (AA.VV. 1989), S. Serlio (Atti 1989), che ...
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MARCHE (A. T., 24-25-26 bis)
Ettore RICCI
Ugo RELLINI
Giuseppe CASTELLANI
Raffaele CORSO
Giovanni CROCIONI
Luigi SERRA
Le Marche, tra le regioni o compartimenti del regno d'Italia, rappresentano [...] esente da contributi locali. Meno significativo è il filone lombardo, che s'accentra ad Urbino nel Palazzo Ducale ad opera di Ambrogio Barocci e, forse, di Gian Cristoforo Romano. Più importante di tutti è l'indirizzo toscano, che ha impulsi diversi ...
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divìdere v. tr. [dal lat. dividĕre] (pass. rem. diviṡi, dividésti, ecc.; part. pass. diviṡo). – 1. a. Fare più parti di un tutto: d. un foglio in due; d. una mela in quattro spicchi; d. una parola in sillabe; è pericoloso d. le proprie forze....
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...