ALBERICO di Roma
Girolamo Arnaldi
Nato da Alberico di Spoleto e da Marozia, figlia di Teofilatto "senator Romanorum" e della senatrice Teodora, A. è generalmente menzionato come Alberico II, ma tale [...] e medico Leone, proveniente dalla chiesa romana dei SS. Apostoli, ed inviando sul posto un altro Leone ("dicebatur a Romanis camorlingo"), perché provvedesse a reintegrare i due monasteri nei loro possessi. Il nuovo abate, da parte sua, "edificavit ...
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BONAMICO (Bonamici, Buonamici, Buonamico), Lazzaro (Lazzaro da Bassano)
Rino Avesani
Figlio di Amico e Dorotea, nacque a Bassano del Grappa non nel 1479, come generalmente si scrive in base a un'erronea [...] p. 463, in base a un indice di mano di Lorenzo Pignoria, anche "Bonomici censura in Paulum Jovium de piscibus Romanis reperiretur"): qui basti un rinvio all'Antonibon, pp. 56-58; Ae. Martini-D. Bassi, Catalogus codicumGraecorum Bibl. Ambrosianae, II ...
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ARETINI o ARRETINI, Vasi
A. Stenico
La locuzione "vasi aretini" risale già all'antichità. Fra tutti i passi di autori antichi (v.: Thesaurus linguae Latinae: Onomasticon; s. v.: Arretinus), il più esplicito [...] , in Not. Scavi, 1884, p. 265 ss.; V. Funghini, Degli antichi vasi fittili aretini, Firenze 1893, H. Dragendorff, De vasculis Romanis rubris, Bonn 1894; id., in Bonn. Jahrb., XCVI-XCVII, 1895, p. 18 ss.; E. Caetani-Lovatelli, in Mon. Ant. Lincei ...
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DE MARCHI, Francesco
Daniela Lamberini
Figlio di Marco, nacque a Bologna all'inizio del 1504; discendeva dalla nota famiglia cremasca di intarsiatori del legno, venuta a stabilirsi a Bologna col bisnonno [...] dell'opera), nel 1810 l'architetto L. Marini aveva curato una ristampa del trattato, edita a Roma presso Mariano De Romanis e figli, in cinque volumi in folio reale dal formato gigante, che furono naturalmente dedicati "alla Maestà di Napoleone I ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. Periodo tardoantico e medievale e mondo bizantino
Francesca Romana Stasolla
I luoghi, gli oggetti del culto e i materiali votivi
La definizione di una disciplina [...] pontefici romani e venne osservata almeno fino al termine del VI secolo, quando lo stesso Gregorio Magno ricorda che Romanis consuetudo non est, quando sanctorum reliquias dant, ut quicquam tangere presumant de corpore (Epist., IV, 30) in risposta ...
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VALADIER, Giuseppe
Elisa Debenedetti
– Nacque il 14 aprile 1762 a Roma da Luigi, maestro argentiere, fonditore, disegnatore, restauratore e forse anche scultore, e da Caterina della Valle, romana e [...] ristauro dell’Arco di Tito, letta nell’Accademia romana di archeologia il 20 dicembre e stampata a Roma per i tipi De Romanis nel 1822; ma l’arco, sul quale l’autore affermò di aver effettuato un’operazione «che si chiama ristaurare e non edificare ...
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Raccolta libraria, ordinata e custodita, con opportuni cataloghi, a determinati scopi di cultura; distinta perciò dal deposito, dall'emporio, dalla bottega di libri, con o senza ordine riuniti ad altro [...] alla più accurata trascrizione e alla praticita del contenuto. Le istruzioni generali del domenicano Umberto de Romanis (1254-63) trattano diffusamente delle attribuzioni del librarius; anche nel secolo seguente le disposizioni tassative sulla ...
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L'etimologia della parola italiana (dal lat. civitas) ci fa risalire solo a uno dei due concetti fondamentali che tale parola racchiude. La città infatti può essere considerata e studiata o dal lato materiale, [...] e II, Berlino 1883-1902; E. Kornemann, Polis und urbs, in Klio, V (1905), p. 78 segg.; Assmann, De oppidis Romanis quibus imperatorum nomina sunt, Jena 1905; J. Toutain, Organisation municipale du Haut Empire, in Mélanges d'archéologie et d'histoire ...
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Città della repubblica di Turchia, situata a 41° di lat. N. e 28°55′ di long. E. di Greenwich.
Sulle rive della Propontide (Mar di Marmara) all'ingresso del Bosforo i Megaresi fondarono Bisanzio (v.) verso [...] di Maurizio Tiberio salus mimdi. Sul doppio miliarense Eraclio impone la croce sui gradini con la leggenda deus adiuta Romanis, e Costantino V Jesus Christus nicai Romano I inaugura la figurazione della croce processionale con al centro la capsula ...
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Il termine di chirurgo (chirurgus, vulnerum medicus) è stato impiegato fin dall'origine per indicare quel medico che curava certe lesioni con atti manuali, come suture delle ferite, riduzioni di lussazioni [...] e perfezionato la cistotomia col cosiddetto grande apparecchio, che aveva immaginato nel 1525 Giovanni da Romano o de Romanis, da Casalmaggiore di Cremona, inventore dello sciringone solcato. Il metodo fu applicato dai litotomisti per due secoli a ...
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