Pittore (n. Brescia tra il 1484 e il 1487 - m. dopo il 1562). Tra i più importanti interpreti della scuola lombarda, nella sua pittura risulta evidente il rapporto con i maestri veneti e milanesi. Soprattutto da quest'ultimi mutuò un anticlassicismo che si concretizzò in uno stile estroso e fortemente espressivo e in un intento narrativo e popolaresco.
Vita e opere. R. s
i formò tra Brescia e Venezia, ...
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Pittore (n. Brescia 1530 circa - m. 1573 o 1574), studiò con G. e A. Campi e con G. Romanino, e con questo collaborò agli affreschi mitologici di palazzo Averoldi a Brescia. Tra le sue opere bresciane, [...] notevoli gli affreschi mitologici, solo parzialmente conservati, delle case del Gambero e della sua casa in via dietro Vescovado; quelli nel palazzo del Comune; la Natività dei SS. Faustino e Giovita. ...
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Pittore (Crema 1470 circa - ivi 1544 circa). Le sue prime opere derivano dal Foppa e dal Butinone; in seguito risentì notevolmente di Leonardo, del Romanino e del Lotto. Opere: polittico raffigurante S. [...] Nicola da Tolentino tra i ss. Sebastiano e Rocco nella Pinacoteca di Brescia (1495); Deposizione (1504, Brescia, S. Alessandro); la pala con i SS. Sebastiano, Rocco e Cristoforo del duomo di Crema (1519). ...
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Pittore e incisore cremonese, attivo dal 1497 al 1517. La Deposizione di Brera rivela influssi lombardi e ferraresi, in partic. dell'Ortolano; nel Viaggio a Emmaus (Londra, National Gallery) M. si ricollega [...] al Romanino; negli affreschi del duomo di Cremona (1517) e nella Resurrezione, gli elementi derivanti dal Romanino sono modificati da ricerche luministiche di gusto dossesco. ...
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Pittore (Brescia 1498 circa - ivi 1554). Discepolo di F. Ferramola, col quale dipinse (1516) le ante d'organo ora in S. Maria a Lovere, si formò però piuttosto sotto l'influsso del Savoldo, del Romanino [...] e anche di Tiziano. Collaborò (1521) col Romanino alla decorazione della cappella del Ss. Sacramento in S. Giovanni Evangelista, a Brescia, vera galleria di quadri del M., che consente di seguire il suo stile a cominciare dall'Incoronazione. Le sue ...
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CAYLINA, Paolo, il Giovane
Franco Mazzini
Pittore, figlio di Bartolomeo e di Margherita Moracavalli, nacque a Brescia verso il 1485 (Ffoulkes-Majocchi, p. 219), fu nipote, procuratore quindi erede ed [...] nella Valle Camonica, Milano 1912, p. 253; R. Longhi, Cose bresciane del '500, in L'Arte, XX(1917), p. 101; G. Nicodemi, G. Romanino, Brescia 1925, pp. 46ss. (rec. di R. Longhi, in L'Arte, XXIX [1926], p. 148; ma vedi anche ibid., p. 277); Id., La ...
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Pittore cremonese (m. forse 1526), autore, tra l'altro, di due affreschi (1515) nel duomo di Cremona (Adorazione dei Magi e Presentazione al Tempio) e di una pala (1524) ora nella chiesa di S. Pietro, [...] nella stessa città. Queste opere rivelano un artista di gusto eclettico, educato sugli esempî del Romanino e anche del Giorgione. ...
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Nome con cui è noto il pittore Giovanni Busi (n. Fuipiano, Bergamo, verso il 1485 - m. circa 1547-48). Nella Madonna con s. Sebastiano al Louvre è ancora affine a Giovanni Bellini, in seguito accoglie [...] elementi di Giorgione e del primo Tiziano di cui dà una variante estrosa, paragonabile al Romanino, mentre appaiono una leggera solidità della superficie, una metallicità di colore, tipiche dell'arte lombarda (Seduzione, al museo dell'Ermitage di ...
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Pittore (Verona 1528 - Venezia 1588). Nella grande civiltà pittorica veneziana del sec. 16º, P. V. si distingue per la peculiare armonia delle sue tinte limpide, brillanti, gioiose e per la trasparenza [...] per la pittura veneziana del Settecento.
Vita e opere
Suo primo maestro fu G. A. Badile; anche i bresciani G. Romanino, il Moretto e G. G. Savoldo, presenti con opere a Verona, contribuirono alla sua prima formazione, orientata verso le novità ...
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Pittore (n. Vicenza 1480 - m. dopo 1549). Formatosi sulla pittura di B. Montagna, fu in seguito influenzato dal Pordenone. Tra le sue opere più significative, l'Adorazione dei Magi (Vicenza, Museo Civico, [...] di Malpaga, Bergamo; palazzo del Municipio, Rovereto; castello del Buonconsiglio di Trento, dove collaborò insieme con il Romanino e con Dosso Dossi), lasciò notevoli affreschi sulle facciate (case Cazuffi, Trento, 1530). Fu anche incisore, sensibile ...
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romanino
s. m. [der. di romano1]. – Moneta grossa d’argento (detta grosso romanino o semplicem. romanino), di cui il senato di Roma iniziò la coniazione alla metà circa del sec. 13°: ha al dritto la figura di Roma seduta in trono con globo...
romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...