LAMBERTI, Stefano
Francesco Sorce
Nacque a Brescia nel 1482. Il padre, Piero (Fenaroli, p. 278), è forse da identificarsi con un notaio attivo a Brescia nella seconda metà del XV secolo (P. Guerrini, [...] dal XIII al XVI secolo (catal.), a cura di E. Castelnuovo, Trento 1989, pp. 190, 192; L. Attardi, Girolamo da Romano detto Romanino, Madonna con il Bambino e santi, in Da Bellini a Tintoretto (catal., Padova), a cura di A. Ballarin - D. Banzato, Roma ...
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Pittore e incisore (Venezia 1500 - Padova 1564). Allevato da Giulio Campagnola che, adottandolo, gli trasmise il cognome, coltivò inizialmente l'incisione, usando una tecnica ora aspra ora morbida: il [...] attività pittorica soprattutto a Padova (Scuola del Santo; Scuola di S. Rocco; S. Giustina; palazzi Dondi, Indri, ecc.; Museo civico), rivelandosi attento osservatore del Tiziano ma anche sensibile all'arte del Pordenone, del Romanino e del Moretto. ...
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PIAZZA, Callisto
Mauro Pavesi
PIAZZA, Callisto (Calisto). – Nacque verosimilmente a Lodi, intorno al 1500, secondogenito del pittore Martino e di Angela da Treviglio. Poche le notizie documentarie sulla [...] 1, pp. 106-111; M.L. Ferrari, «Calisto de la Piaza», in Paragone, XVI (1965), 183, pp. 17-49; Mostra di Girolamo Romanino, (catal.), a cura di G. Panazza, Brescia 1965, pp. 89, 123-125; G.C. Sciolla, Recenti contributi per C. P., in Archivio storico ...
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ANDREA da Manerbio
Renata Cipriani
Vissuto probabilmente nella prima metà del XVI secolo, lasciò la sua firma con la data 1535 sotto gli affreschi di una cappella della chiesa di S. Maria in Valvendra [...] Storiche,II(1905) pp. 308 s.; Elenco dei quadri dell'Accademia Carrara in Bergamo,Bergamo 1912, p. 113; G. Nicodemi, Gerolamo Romanino,Brescia 1925, p. 172; A. Sina, La Parrocchiale di Lovere,Lovere 1926, pp. 64-66; A. Venturi, Storia dell'Arte ...
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Nome con cui è noto il pittore Girolamo Téssari (16º sec.), attivo prevalentemente a Padova. Dal 1511 al 1518 lavorò nella scuola del Santo, dove eseguì affreschi (Miracolo del bicchiere, 1511; Morte del [...] attribuite a Padova (Museo Civico, scuola del Carmine, chiesa di S. Francesco) e a Badia Prataglia. Subì l'influsso della scuola veneziana, del Romanino e di D. Campagnola, dipingendo in uno stile secco, ma non privo di certe preziosità decorative. ...
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PIANTAVIGNA, Gian Maria
Stefano L'Occaso
PIANTAVIGNA, Gian Maria. – Figlio di Giovan Battista, nacque, forse a Bologna, probabilmente entro il 1520; il padre, intagliatore, operò a lungo nel Bresciano, [...] .884 lire imperiali (Annali, 1881, pp. 26 s.; Fait, 1986, p. 194). Il 15 dicembre dello stesso anno Piantavigna fornì al Romanino le misure per dipingere la Vocazione di s. Pietro per la chiesa benedettina di S. Pietro a Modena (Campori, 1855; Frangi ...
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Pittore (Pordenone 1484 circa - Ferrara 1539). Formatosi sull'esempio dei pittori della scuola di Tolmezzo e di Pellegrino di San Daniele (S. Michele, Giovanni Battista e Valeriano, 1506, Valeriano, chiesa [...] (ciclo di affreschi della cappella Malchiostro, 1519, Treviso, Duomo). Tra il 1520 e il 1522, succeduto a G. Romanino, lavorò nel duomo di Cremona al ciclo della Passione che dipinse, in un incalzante schema compositivo, fondendo ricordi romani e ...
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Famiglia di artisti veronesi, il cui capostipite è Guglielmo (m. 1420). Segue Bartolomeo, scultore (1410 circa - 1486 circa), che fu dapprima a contatto con l'arte gotica veneziana (sculture di Colognola [...] della chiesa di S. Bernardino (1500 e 1522) e la Madonna del Gelsomino (Museo di Castelvecchio). In seguito risentì dell'arte di L. Lotto e del Romanino: notevoli le Allegorie (Museo di Castelvecchio) e gli affreschi in S. Maria dell'organo a Verona. ...
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Famiglia di artisti cremonesi. Galeazzo, pittore (Cremona forse 1477 - ivi 1536), si formò alla scuola del Bembo e del Boccaccino; opere sue a Cremona (chiesa di S. Abbondio, 1517; S. Agata; Museo civico) [...] Brera). Giulio, pittore (Cremona 1502 circa - ivi 1572), figlio e scolaro di Galeazzo, si avvicinò al Pordenone, al Romanino, a Dosso Dossi; il suo venezianismo, forte nelle prime opere, si affievolisce gradatamente; notevoli sono soprattutto i suoi ...
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Famiglia di pittori (attivi a Lodi nel sec. 16º) nota anche con il soprannome Toccagni. Albertino (1475 circa - 1529 circa) e il fratello Martino (1480 circa - 1527) lavorarono spesso in collaborazione [...] di Ludovico Vistarini, Lodi, Museo Civico), sensibile a influssi diversi, in particolare di F. Bembo e del Romanino (Natività, 1524, Brescia, pinac. Tosio Martinengo; Pala Trivulzio, 1533, Codogno, parrocchiale; Matrimonio mistico di s. Caterina ...
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romanino
s. m. [der. di romano1]. – Moneta grossa d’argento (detta grosso romanino o semplicem. romanino), di cui il senato di Roma iniziò la coniazione alla metà circa del sec. 13°: ha al dritto la figura di Roma seduta in trono con globo...
romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...