Comune della provincia di Brescia; nel 1921 contava 2347 ab., saliti ora a 4127 per l'aggregazione dei comuni di Prestine e Berzo Inferiore. Il centro capoluogo sorge a 447 m. s. m. e conta 2198 ab. Nelle [...] della maniera di G. P. da Cemmo. All'interno varî affreschi di G. P. da Cemmo (1493) e nel coro tre grandi affreschi del Romanino (sec. XVI) raffiguranti scene della vita della Vergine.
Bibl.: Elenco degli edifici monumentali, XII, Roma 1917. ...
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Pittore ferrarese (n. 1490 circa - m. 1542 circa), fu elegante interprete della cultura di corte padana del Rinascimento; lavorò quasi esclusivamente alla corte dei duchi estensi di Ferrara.
Vita e opere
Nato [...] 'occasione di conoscere Raffaello (1517 circa o 1520). Dopo originalissimi incontri con la pittura di A. Meloni, Tiziano, Lotti, Romanino e A. Aspertini, l'arte del D. assume una sua fisionomia personale: le figure, bruciate dal sole sulle compatte e ...
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FERRAMOLA, Floriano
Sara Bizzotto Passamani
Figlio di Lorenzo, "marangon" (carpentiere), nacque a Brescia intorno al 1480, come si desume da una polizza d'estimo del padre, del 1517, in cui il F. risulta [...] B. Luini, L. Costa, G. A. Boltraffio), operante nel Bresciano per diversi anni a partire dal 1491; infine il più giovane G. Romanino.
Tra le prime opere del F. si ricordano una Natività, datata 15 ... (1503 0 1513; Pinacoteca Malaspina di Pavia), di ...
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BERGAMO
A. Bianchi
(lat. Bergomum)
Città della Lombardia, capoluogo di provincia. Posta al limite meridionale dei primi colli delle Prealpi bergamasche, allo sbocco delle valli Seriana e Brembana, nel [...] che seguì l'incendio del 1296, a cui sembrano risalire gli attuali capitelli, analoghi a quelli del broletto di Lodi del 1284 (Romanini, 1964, I, pp. 184-185). Alla metà del sec. 15° ca. la facciata principale fu ribaltata da S a N, in rapporto ...
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È per importanza demografica ed economica la seconda città della Lombardia.
È situata a 45°32′ lat. N. e 10°13′ long. E. tra l'Oglio e il Chiese, allo sbocco in pianura della Val Trompia (Mella), a 149 [...] del Moretto, Brescia 1898; G. Nicodemi, La tomba di Berardo Maggi, in Dedalo, IV (1923-24), pp. 147-55; id., G. Romanino, Brescia 1925; id., I Calegari, Brescia 1924; E. Berti Toesca, La "Pietà" del Carmine di Brescia, in Dedalo, IX (1928-29), pp ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgia Pollio
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Mentre il Rinascimento raggiunge nei primi decenni del Cinquecento la sua maturazione, [...] , di cui egli è profondo conoscitore. Poco dopo, in modo non dissimile, interviene nel medesimo cantiere il bresciano Girolamo Romanino che, in scene come l’Incoronazione di spine o l’ Ecce Homo, fonde in modo del tutto naturale espressività e ...
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DE STEFANI, Sigismondo
Enrico M. Guzzo
Figlio di Stefano, fu pittore attivo a Verona nella seconda metà del sec. XVI. Dalle scarne notizie biografiche si può dedurre che nacque tra il 1520 e il 1525 [...] 1864, p. 346; L. Giro, Sunto della storia di Verona ... susseguita da una Guida..., II, Verona 1869, pp. 215 (attr. a Romanino), 266; D. Zannandreis, Le vite dei pittori scultori e architetti veronesi, a cura di G. Biadego, Verona 1891, pp. 131 s.; L ...
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TORBIDO, Francesco, detto il Moro
Adolfo Venturi
Pittore, nato nel 1482 o nel 1483 a Venezia, morto a Verona nel 1561. Andò nel 1510 a Verona, ove prese dimora, godette della protezione dei conti Giusti [...] di Londra, Giorgione è appieno dimenticato, e, in sua vece, viene ricordato Tiziano, mentre nella lunetta di Augusta sono echi del Romanino e del Savoldo, e nell'Arcangelo e Tobiolo del Museo civico di Verona è una decisa affinità con lo Schiavone ...
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CALLEGARI, Antonio
Giovanni Vezzoli
Figlio di Santo il Vecchio, nacque a Brescia nel 1699; è agevole supporre che il padre lo abbia avviato alla scultura anche se non poté aver molto influito sul figlio, [...] I Civici Musei ela Pinacoteca di Brescia, Brescia 1958, p. 94; C. Patelli, Alzano Maggiore…, Bergamo 1959, p. 58; A. M. Romanini, La scultura milanese nel XVIII sec., in Storia di Milano, XII, Milano 1959, pp. 789 s., G. Vezzoli, La scultura dei secc ...
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MEZZARISA, Francesco
Emilia Capparelli
MEZZARISA (Mezzarixa), Francesco (detto Risino). – Figlio di Antonio, nacque a Faenza probabilmente intorno al 1507.
Non sono noti dati biografici di questo ceramista, [...] e Francesco Risino, in Faenza, XXXI (1943-45), pp. 67-69; M. Lama, Un grande vaso da farmacia datato 1556 del «Romanino», ibid., XXXIV (1948), pp. 64 s.; L. Zauli Naldi, Un secolo di plastica compendiaria faentina, in Faenza, XXXVII (1951), p. 70 ...
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romanino
s. m. [der. di romano1]. – Moneta grossa d’argento (detta grosso romanino o semplicem. romanino), di cui il senato di Roma iniziò la coniazione alla metà circa del sec. 13°: ha al dritto la figura di Roma seduta in trono con globo...
romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...