Kovács, András
Eusebio Ciccotti
Regista ungherese, nato a Kide, presso Kolozsvár (Romania) il 20 giugno 1925. Si può considerare uno degli autori ‒ insieme a Miklós Jancsó, László Szabó e pochi altri [...] ‒ cui è legata la rinascita del cinema ungherese intorno alla metà degli anni Sessanta, particolarmente con Hideg napok (1966; Giorni freddi). Nella sua produzione ha alternato la fiction al documentario ...
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Pick, Lupu
Giovanni Spagnoletti
Attore e regista cinematografico, nato a Jassy (Romania) il 2 gennaio 1886, da padre austriaco e madre romena e morto a Berlino il 7 marzo 1931. Attivo nel cinema tedesco, [...] fu l'iniziatore, con lo sceneggiatore Carl Mayer, del Kammerspielfilm, genere caratterizzato da storie di un realismo minuto, rivissute in chiave di tragedia e basate su un incalzante ritmo narrativo, ...
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Scrittore bulgaro (Sopot, od. Vazovgrad, 1850 - Sofia 1921). Dopo aver studiato in Romania, dove frequentò gli esuli politici bulgari, partecipò all'insurrezione del 1876; in seguito, deluso dalla politica [...] del Principato bulgaro indipendente, si trasferì a Plovdiv (nella Rumelia orientale, ancora sotto la dominazione ottomana), dove conobbe K. Veličkov. Di nuovo in esilio dopo l'unificazione del paese (1885) ...
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Negulesco, Jean
Pedro Armocida
Regista cinematografico romeno, naturalizzato statunitense, nato a Craiova (Romania) il 26 febbraio 1900 e morto a Marbella (Spagna) il 18 luglio 1993. Come altri cineasti [...] europei trasferitisi a Hollywood, nelle sue opere N. riuscì a far emergere pregi e difetti dello studio system. Autore prolifico, realizzò film appartenenti a generi diversi, privilegiando nella prima ...
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Scultore (Bucarest 1873 - ivi 1932). Massimo rappresentante della scultura di tendenze impressionistiche in Romania, si volse più tardi anche al simbolismo. Suo capolavoro giovanile è il complesso monumentale [...] (Gigantul "Il Gigante") del parco della Libertà di Bucarest. Tra le sue opere, numerosi ritratti e una serie di Chimere (Bucarest, Muzeul de artă). C. Brâncuşi è stato suo allievo ...
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Scrittore romeno (n. Bobostiza, Albania, 1889 - m. 1972). Giunto a 18 anni in Romania, vi si ambientò prestissimo, e fin dal 1911-12, con le due féeries drammatiche in versi Inṣir'te mărgărite ("Infilati, [...] di mestiere tutti i generi dell'arte drammatica. Per qualche anno direttore del Teatro nazionale di Bucarest, ha fatto anche il regista e l'attore. Dei volumi di versi, si ricorda in particolare Odă limbii române ("Ode alla lingua romena", 1927). ...
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Scrittrice romena (Bucarest 1866 - Parigi 1947), nipote di Iancu. Visse dapprima alla corte di Romania, poi, dal 1891, a Parigi. Autrice di varie raccolte poetiche (Chants d'aurore, 1886; L'âme sereine, [...] 1896; Le rhapsode de la Dâmbovita, 1900, traduzione e rielaborazione di canti popolari romeni; Lueurs et flammes, 1903; La dormeuse éveillée, 1914; Dans l'or du soir, 1928), di due romanzi (Amor vincit, ...
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Saggista romeno (Raşinari, Sibiu, 1911 - Parigi 1995). Figlio di un prete ortodosso, studiò in Romania, ove pubblicò le prime opere, tra cui Lacrimi şi sfinti (1937; nuova ed. fr. Des larmes et des saints, [...] 1986; trad. it. 1990). A Parigi dal 1937, nel 1947 cominciò a scrivere in francese, pubblicando via via i saggi in cui si presentava come testimone della "décomposition" del mondo contemporaneo, continuatore ...
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Xenakis 〈ġʃenakìs〉, Iannis. - Compositore (Brăila, Romania, 1922 - Parigi 2001), di origine greca, naturalizzato francese. Studiò ingegneria ad Atene, e durante la seconda guerra mondiale entrò nelle file [...] della resistenza greca. Costretto all'esilio, nel 1947 si stabilì a Parigi, dove fu per molti anni assistente di Le Corbusier. Allievo di A. Honegger e D. Milhaud all'École normale de musique dal 1949 ...
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Glottologo (Locana 1885 - Napoli 1958); prof. (dal 1925) di lingua e letteratura italiana a Cluj (Romania), poi di glottologia a Cagliari (dal 1939) e a Napoli (dal 1953). Apportò contributi fondamentali [...] dell'Italia medievale. Tra le opere: Contributo toponomastico alla teoria della continuità nel Medioevo delle comunità rurali romane e preromane dell'Italia superiore (1931); Lineamenti di una storia linguistica dell'Italia medievale (2 voll., 1954 ...
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romania
romanìa s. f. [dall’omonima regione balcanica]. – Nome dato in passato a un vino bianco dolce, chiamato anche vino di Romanìa, da dove veniva o si diceva che venisse: mi par d’aver osservato ch’i vini che di Levante a noi sono recati...
romaniano
s. m. Chi fa riferimento a Paolo Romani, deputato di Forza Italia. ◆ a colpire «politicamente» è che sulla strada del rimpasto [della Giunta comunale di Milano] si incontrino romaniani e formigoniani. Per una volta tanto d’accordo:...