Si definisce isoglossa la linea immaginaria con la quale, mediante un’ipotesi metodologica, si uniscono i punti estremi di un’area geografica caratterizzata dalla presenza di uno stesso fenomeno linguistico [...] profondamente le varietà linguistiche italiane ma costituisce anche il ➔ confine linguistico di maggior rilievo dell’intera Romània. Secondo Rohlfs (1937) appaiono fondamentali in essa isoglosse come i limiti meridionali dei tipi ortiga «ortica ...
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STRUTTURA (fr. structure, système de choses; ingl. structure, lattice; ted. Verband, Dualgruppe)
Fabio Conforto
Con questo nome si intende nella matematica moderna ogni insieme S di elementi di natura [...] con la topologia da P. Alexandroff, quelli con la logica simbolica da A. Tarski in Polonia e da G. C. Moisil in Romania.
Alla definizione di struttura più sopra riportata si può dare un altro aspetto, che la rende più significativa.
All'uopo si dica ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] dovunque, e solo in seguito si era suddivisa in limosino, provenzale, italico, vallone, catalano. Il concetto di lingua romana comune non era nuovo, essendo già presente in Charles Dufresne Du Cange e in Fontanini. Perticari si rifaceva dunque a ...
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Un confine linguistico è il limite estremo convenzionale del territorio sul quale è diffusa una ➔ varietà linguistica. Esso trova corrispondenza con la realtà politico-amministrativa solo nei casi in cui [...] non solo i dialetti italiani settentrionali da quelli centro-meridionali, ma anche, tra le lingue romanze, una Romània occidentale da una orientale che comprende, oltre ai dialetti italiani centro-meridionali, le varietà neolatine presenti nei ...
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CASASSAGIA, Bartolomeo
Renato Pastore
Nato probabilmente in Catalogna, come lo zio, il barcellonese Antonio Cariteo, in data imprecisata, il C. partecipò nel primo decennio del Cinquecento al revival [...] de Fulvio Orsini, Paris 1887, p. 319;C. De Lollis, Ricerche intorno a Canzon. provenz. di eruditi it. del sec. XVI, in Romania, XVIII (1889), pp. 452-68; E. Percopo, Le rime del Cariteo, I, Napoli 1892, pp. CCXVIII-XXVII;F. Flamini, Il Cinquecento ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] e il 1938; importante anche l'incompiuto Esichio di K. Latte, 1953-66), frammenti. Tra questi ultimi, i frammenti degli oratori romani di E. Malcovati (1930, 19764), i Poetae melici Graeci di D.L. Page (1962), i frammenti esiodei di R. Merkelbach e ...
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SCRITTURA
Guglielmo Cavallo e Jack R. Goody
Storia della scrittura
di Guglielmo Cavallo
Introduzione
La scrittura può essere definita un sistema organizzato di simboli figurati o astratti (pittogrammi, [...] si mostrano come un'epoca di alta diffusione dell'alfabetismo, anzi la più alta in tutto il corso della civiltà greca e romana. Tra il I e il III secolo d.C. la società si presenta nel suo complesso come una tipica società di dialogo, caratterizzata ...
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Con speciale riferimento all’Europa medievale romanza, si indica con il nome di scripta il sistema, diverso da una zona all’altra, con cui si rende nella scrittura la lingua: tali forme di realizzazione [...] , basata su esplorazioni approfondite anche delle periferie, circostanza che rende la regione una delle meglio conosciute dell’intera Romània (Serianni, in LRL 1989-2005, II, 2: 135-136). Il confronto tra la situazione francese e quella, «cristallina ...
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I nomi propri, studiati da una specifica branca della linguistica che prende il nome di ➔ onomastica, identificano referenti singoli per differenziarli da quelli della categoria di cui fanno parte: Mario [...] è invece la squadra di calcio). Sono femminili anche i nomi di molti stati, soprattutto europei, ad es. la Spagna, la Germania, la Romania, la Cina (ma sono ben rappresentati anche i nomi maschili, ad es. il Cile, il Sudan, ecc., e i nomi in -stan ...
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Diciottesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Origini
Le sue origini sono controverse: non si sa con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci avessero presa a modello per la lettera da [...] più generale della lenizione (➔) romanza, a cui è andata soggetta nella metà settentrionale d’Italia e in tutta la Romania occidentale tra la tarda età romana e il primo Medioevo l’s tra vocali nel corpo della parola, sempre di pari passo con le ...
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romania
romanìa s. f. [dall’omonima regione balcanica]. – Nome dato in passato a un vino bianco dolce, chiamato anche vino di Romanìa, da dove veniva o si diceva che venisse: mi par d’aver osservato ch’i vini che di Levante a noi sono recati...
romaniano
s. m. Chi fa riferimento a Paolo Romani, deputato di Forza Italia. ◆ a colpire «politicamente» è che sulla strada del rimpasto [della Giunta comunale di Milano] si incontrino romaniani e formigoniani. Per una volta tanto d’accordo:...