Le parlate dei diversi gruppi zingari in Italia sono riconducibili al romanes (o lingua romani, romani čhib), una lingua ben definibile storicamente e strutturalmente, ma comprendente varietà dialettali [...] come profughi o in seguito all’apertura di frontiere (prima dalla Jugoslavia, poi da altri paesi ex-comunisti, soprattutto Romania e Albania).
Questi ultimi sono per lo più senza cittadinanza italiana e rientrano entro certi limiti nel più ampio ...
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Linguista e lessicografo italiano (Zara 1916 - Roma 2000). Laureatosi alla Normale di Pisa, perfezionò la preparazione letteraria e filologica accanto a L. Russo, M. Barbi e soprattutto B. Migliorini, [...] italiana dell'opera di M. Bartoli, Das Dalmatische, apparsa nel 1906: Il dalmatico. Resti di un'antica lingua romanza parlata da Veglia a Ragusa e sua collocazione nella Romània appennino-balcanica, pubblicata nel 2000, pochi mesi dopo la sua morte. ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] del colonialismo italiano, Roma, Carocci.
Scholz, Arno (1996), Gli arabismi siciliani: prospetto riassuntivo dei principali studi, in Romania Arabica. Festschrift für Reinhold Kontzi zum 70. Geburtstag, hrsg von J. Lüdtke, Tübingen, Narr, pp. 169-189 ...
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Il monottongo è un’articolazione vocalica stabile caratterizzata da un unico timbro, in opposizione alle articolazioni vocaliche che mostrano un cambiamento qualitativo nel corso della loro produzione [...] ). Sono molto rari gli esiti in vocale lunga del dittongo ae (vedi, ad es., s[e]ta < saeta).
Nella Romània, appaiono più diversificati gli esiti del dittongo au: esso è mantenuto nei dialetti dell’Italia meridionale, in alcuni dialetti friulani e ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] un passo come
(17) multa a Caesare in eam sententiam dicta sunt [...] neque se iudicare Galliam potius esse Ariovisti quam populi Romani «molte cose furono dette da Cesare a quel proposito [...] e tra l’altro che non riteneva che la Gallia fosse di ...
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Barthes, Roland
Daniele Dottorini
Filosofo e semiologo francese, nato a Cherbourg (Manche) il 12 novembre 1915 e morto a Parigi il 26 marzo 1980. Figura fondamentale nel panorama culturale francese [...] . Iniziò quindi la sua attività di insegnamento, dapprima in alcuni licei in Francia e in seguito in istituti francesi in Romania e in Egitto. Dal 1952 condusse ricerche per il Centre national de la recherche scientifique, ricoprendo poi (1960-1976 ...
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Le consonanti occlusive sono suoni momentanei non prolungabili nel tempo (➔ fonetica). Durante la loro produzione è possibile identificare tre fasi: una di impostazione in cui gli organi articolatori si [...] tra i dialetti settentrionali e i dialetti centromeridionali (➔ dialetti) e, in una visione più ampia, tra la Romània occidentale e la Romània orientale (Tekavčić 19802).
In sincronia, i processi di derivazione allofonica più numerosi a carico dell ...
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Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Nell’alfabeto fenicio la t. aveva, approssimativamente, la forma di una croce di s. Andrea; ma già nell’alfabeto greco questa si raddrizzò e il [...] parole è una g dolce: per es., prezzo e pregio, lat. pretium. Nell’Italia settentrionale e nella Romania occidentale verso gli ultimi secoli dell’unità romana si determinò la riduzione a d di tutte le t latine tra vocali, o tra vocale e liquida, all ...
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Glottologo e filologo (Berlino 1892 - Tubinga 1986). Profondo conoscitore e indagatore della situazione dialettale italiana, a lui si deve la sintesi di grammatica storica della lingua italiana e dei dialetti [...] su lingua e dialetti d'Italia (1972; 2a ed. 1990); Calabria e Salento. Saggi di storia linguistica (1980); Von Rom zur Romania. Aspekte und Probleme romanischer Sprachgeschichte (1984) e Studi linguistici sulla Lucania e sul Cilento (post., 1988). ...
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(lat. Gothi o Gothones) Tribù germanica orientale, alla cui formazione concorsero diverse stirpi, le principali delle quali erano di origine scandinava. I Gutoni, menzionati da Plinio il Vecchio e Tacito, [...] II, detto perciò Gotico, e da Aureliano (270-275), che li batté a nord del Danubio, inaugurando un secolo di pace fra Romani e Goti. Più tardi, in seguito all’arrivo di nuovi gruppi barbarici (i Gepidi), i G. si suddivisero nelle due tribù principali ...
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romania
romanìa s. f. [dall’omonima regione balcanica]. – Nome dato in passato a un vino bianco dolce, chiamato anche vino di Romanìa, da dove veniva o si diceva che venisse: mi par d’aver osservato ch’i vini che di Levante a noi sono recati...
romaniano
s. m. Chi fa riferimento a Paolo Romani, deputato di Forza Italia. ◆ a colpire «politicamente» è che sulla strada del rimpasto [della Giunta comunale di Milano] si incontrino romaniani e formigoniani. Per una volta tanto d’accordo:...