muso /'muzo/ s. m. [lat. ✻mūsus]. - 1. [parte della testa degli animali, di solito sporgente e allungata, che corrisponde alla faccia umana] ≈ (non com.) ceffo. ⇓ grifo, grugno. 2. (spreg.) [viso umano, [...] sul m.] ≈ [→ MOSTACCIO]. ● Espressioni: rompere (o spaccare) il muso (a qualcuno) ≈ battere (ø), colpire (ø), malmenare (ø), (roman.) menare (ø), percuotere (ø), picchiare (ø), spianare le costole. ▲ Locuz. prep. (con uso fig.): fam., a brutto muso ...
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crocchiare [voce onomatopeica] (io cròcchio, ecc.). - ■ v. intr. (aus. avere) 1. [emettere un suono simile a uno scricchiolìo: sentirsi c. le giunture] ≈ scricchiolare, scrocchiare. ‖ crepitare, scoppiettare. [...] 2. [della chioccia, gridare come fa quando chiama i pulcini] ≈ chiocciare. ■ v. tr., region. [riempire qualcuno di botte] ≈ battere, (eufem., fam.) lisciare il pelo (a), malmenare, (roman.) menare, percuotere, pestare, picchiare. ...
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nascondarella /naskonda'rɛl:a/ (o nasconderella) s. f. [der. di nascondere], roman. - (gio.) [gioco di ragazzi in cui ciascuno, a turno, cerca gli altri che si sono nascosti] ≈ [→ NASCONDINO]. ...
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nascondino s. m. [der. di nascondere]. - (gio.) [gioco di ragazzi in cui ciascuno, a turno, cerca gli altri che si sono nascosti] ≈ (roman.) nascondarella, rimpiattino. ...
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crostino s. m. [dim. di crosta]. - (gastron.) [fettina di pane abbrustolita, spalmata d'olio o di varie salse, servita in genere come antipasto] ≈ (roman.) bruschetta, [più grande, per lo più fritto o [...] arrostito] crostone ...
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spicciare [dal fr. ant. despeechier, lat. tardo dispedicare] (io spìccio, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [portare a termine con sveltezza: s. un lavoro, un incarico] ≈ sbrigare. b. (region.) [portare ordine in [...] scaturire, sgorgare, sprizzare, zampillare. ■ spicciarsi v. intr. pron., fam. [assol., darsi fretta: spìcciati, è tardi] ≈ affrettarsi, (roman.) darsi una mossa, fare presto, (fam.) muoversi, sbrigarsi. ↔ andare (o tirare) in lungo (o per le lunghe ...
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Fabio Rossi
vedere. Finestra di approfondimento
Percepire con la vista - Parallelamente all’opposizione tra ascoltare e sentire (v. scheda ASCOLTARE), quella tra guardare e v. implica in genere un maggior [...] , in usi fam. o region. da v. e guardare si sono originate anche delle interiezioni. La prima, anvedi!, è tipicamente roman. ed equivale a ammazza! o ad altre forme più colorite (mortacci!,cazzo! e sim.), nell’esprimere grande stupore: anvedi quant’è ...
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ROMAN (A. T., 79-80)
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Virgil VATASIANU
Città della Romania, nella Moldavia, capoluogo dell'omonimo dipartimento e sede vescovile (sec. XV); sorge sulla riva sinistra della Moldava, circa 6 km. a O. dalla confluenza col Siret, ed è mercato...
Regista, sceneggiatore e attore polacco, di famiglia ebrea, naturalizzato francese (n. Parigi 1933). La sua produzione cinematografica appare dominata da ossessioni: la circolarità e il ritorno, l'acqua, la claustrofobia, il delirio e l'allucinazione...