MITOLOGIA
C. Cieri Via
Le figurazioni mitologiche nel Medioevo appartengono a quella tradizione classicista che dall'età tardoantica fino alla fine del Trecento guardò al mondo antico in termini ora [...] grazie ad alcuni noti testi del Trecento, dagli Echecs amoureux, all'Epître d'Othéa di Christine de Pisan, al RomandelaRose di Guillaume de Lorris e Jean de Meung. In queste opere vengono ripresi solo alcuni miti ovidiani, che sotto forma di sogno ...
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Acqua
C. Frugoni
A. Berger
Lo studio della funzione dell'a. va intrapreso, oltre che dal punto di vista dell'utilizzazione pratica, essenziale alla vita economica e sociale delle città e delle aree [...] fontana d'amore. Chi guarda in quest'a. è preso da amore; così è affermato per es. nel RomandelaRose di Guillaume de Lorris e Jean de Meung del sec. 13° (Köhler, 1963). Illustrano il tema della fontana di giovinezza e di amore numerose miniature ...
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VIRGILIO MARONE, Publio
C. Rabel
Poeta latino (70-19 a.C.), le cui opere principali, copiate quasi sempre insieme, sono tramandate in un grandissimo numero di manoscritti medievali.
Oltre che come poeta, [...] ca. 1230); nell'Ovide moralisé (per es. Lione, Bibl. Mun., 742, c. 243v; Parigi, fine del sec. 14°) e nel RomandelaRose (per es. Vienna, Öst. Nat. Bibl., 2592, c. 91v; Parigi, ca. 1370); nelle traduzioni francesi di Boccaccio miniate a Parigi agli ...
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FILIPPO l'Ardito, Duca di Borgogna
M. Di Fronzo
Figlio cadetto del re di Francia Giovanni II il Buono (1350-1364), della dinastia di Valois, F. nacque a Pontoise nel 1342 e morì a Hal, nel Brabante, [...] 1852, II, pp. 67, 268). L'eccezionale collezione di arazzi della corte borgognona comprendeva grandi insiemi rappresentanti raffigurazioni del RomandelaRose, come per es. gli arazzi a fondo bianco commissionati dal duca a Nicolas Bataille nel 1393 ...
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JEAN de Grise
M. Smeyers
Miniatore fiammingo, attivo negli anni 1325-1345.L'unica opera certa di J. è un codice contenente il Roman d'Alexandre (Oxford, Bodl. Lib., 264); secondo il colofone, il manoscritto [...] di Saint-Martin a Tournai (Bruxelles, Bibl. Royale, 13076-13077). Lo stile del Maestro A è stato individuato anche nel RomandelaRose, anch'esso ricollegato a Tournai, datato 1330 (Tournai, Bibl. com. du degré moyen, 101). Sono state del resto ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Le arti meccaniche
Robert Halleux
Emmanuel Poulle
Christian Meyer
Baudouin van den Abeele
Le arti meccaniche
Le conoscenze tecniche [...] il vino 'alla maniera dell'acqua di rose' (ad modum aquae rosatae). Per distillare dela royne Ratio, scritti fra il 1354 e il 1376 da Henri de Ferrières, dal Roman des déduis di Grace dela Buigne, terminato prima del 1377, e dal famoso Livre de ...
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La cultura figurativa nell’età costantiniana
Il gusto e i valori di una nuova epoca
Fabio Guidetti
Come in molti altri ambiti della storia politica e culturale di Roma, anche per quanto riguarda l’arte [...] , 3); M.E. Rose, The Trier Ceiling: Power dela mosaïque antique et médiévale (Lausanne 6-11 October 1997), éd. par D. Paunier, C. Schmidt, Lausanne 2001, II, pp. 58-73; Al. Cameron, Young Achilles in the Roman World, in The Journal of Roman ...
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FORTUNA
F. Pomarici
Dea pagana (gr. Týche) che gli scrittori cristiani, in primo luogo Agostino, condannarono decisamente come cieca dispensatrice di felicità terrena, fino a considerarla uno strumento [...] , II, Allégories et symboles, den Haag 1932, p. 178ss.; E.J. Dow, The Rose-Window, JWCI 20, 1957, pp. 248-297; V. Beyer, Rosaces et roues de Fortune à la fin de l'art roman et au début de l'art gothique, ZSchwAKg 22, 1962, pp. 34-43; P. Courcelle ...
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Russia Il più vasto Stato del mondo, esteso dall’Europa orientale all’Estremo Oriente.
Il nome R. designa lo Stato consolidatosi a partire dal 16° sec. attorno al Principato di Moscovia ed esteso al momento [...] delle rose’), considerati la sua vena migliore in un genere molto popolare tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento: la favola. Le favole di Krylov, ispirate a J. deLa della penetrazione delle forme romaniche nel 12° secolo. ...
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TUNISIA
Giovanni Cameri
Alberto Ventura
Isabella Camera d'Afflitto
Enrico Acquaro
Sophie El Goulli
Stefania Parigi
(XXXIV, p. 488; App. II, II, p. 1034; III, II, p. 995; IV, III, p. 699)
Dall'ultimo [...] ̧ise, Parigi 1984; Anthologie dela poésie tunisienne de langue frana̧ise, a cura di H. Kadar, ivi 1985; P. Martinez Montavez, Introducción a la literatura árabe moderna, Madrid 1985; Ch. Bonn, Le roman algérien de langue frana̧ise, Montréal-Parigi ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
figurale
agg. [dal lat. tardo e mediev. figuralis]. – 1. Figurato, simbolico, allegorico, soprattutto con riferimento al significato o senso tipico del Vecchio Testamento (v. tipico1), ma anche, nella critica letteraria, riferito a opere non...