Regista, sceneggiatore e attore polacco, di famiglia ebrea, naturalizzato francese (n. Parigi 1933). La sua produzione cinematografica appare dominata da ossessioni: la circolarità e il ritorno, l'acqua, [...] (La métamorphose, dal racconto di F. Kafka, 1988). Nel 2012 è stato presentato al festival di Cannes il film-intervista RomanPolanski: a film memoir (2011), girato da L. Bouzereau nel corso di numerosi incontri avuti con il regista nell'inverno del ...
Leggi Tutto
Chinatown
Mario Sesti
(USA 1974, colore, 131m); regia: RomanPolanski; produzione: Robert Evans per Long Road; soggetto: RomanPolanski, Robert Towne; sceneggiatura: Robert Towne; fotografia: John A. [...] ' and the Detective Story, in "Literature/Film Quarterly", n. 2, spring 1977.
G. Cremonini, Le esche in 'Chinatown' di RomanPolanski, in "Cineforum", n. 266, agosto 1987.
M. Horowitz, Fault Lines, in "Film Comment", n. 6, November-December 1990.
J ...
Leggi Tutto
Regista francese (n. Parigi 1951). Di precoce impegno politico, partecipa alla rivolta studentesca del Sessantotto. Svolge il suo apprendistato cinematografico prima come assistente operatore, poi come [...] aiutoregista di Robert Ménégoz, Chantal Akerman, RomanPolanski e Jean-Luc Godard. Con il suo primo lungometraggio, Mourir à trente ans (1982), film-documentario sui disordini del Sessantotto parigino, ottiene la Camera d’oro al Festival di Cannes, ...
Leggi Tutto
Colore
Vieri Razzini
Il colore nel cinema
Prima ancora della nascita ufficiale del cinema, fin dalle primissime pellicole di Thomas A. Edison destinate ai cinetoscopi, si delineò l'esigenza di colorare [...] dell'abito appena citato: un costume-colore che è poi tornato a glorificare Nastassia Kinski in Tess, 1979, di RomanPolanski, Julia Roberts in Pretty woman, 1990, Pretty woman ‒ Una ragazza deliziosa, di Garry Marshall, e Michelle Pfeiffer in The ...
Leggi Tutto
Cinema
Gianni Rondolino
sommario: 1. Le nuove scuole nazionali degli anni sessanta. 2. La fine di Hollywood e la rinascita del cinema americano. 3. Il cinema europeo dell'ultimo trentennio. 4. Il cinema [...] , La passeggera, 1963), Andrzej Wajda (Niewinni czarodzieje, Ingenui perversi, 1960; Czùowiek z marmuru, L'uomo di marmo, 1976), RomanPolanski (Nóä w wodzie, Il coltello nell'acqua, 1962; Rosemary's baby, 1968, negli Stati Uniti), Jerzy Skolimowski ...
Leggi Tutto
Architettura
Alessandro Cappabianca
Il rapporto tra architettura e cinema
Spazialità del cinema e spazio dell'architettura
Il rapporto tra a. e cinema, ricco di implicazioni, scambi e sfumature, non [...] , più o meno enfatizzata, del disagio e dell'inquietudine, nei film di Alfred Hitchcock, Orson Welles, ma anche RomanPolanski, Stanley Kubrick o David Lynch, lo spazio architettonico non è in realtà distinguibile da quello filmico, come qualcosa che ...
Leggi Tutto
Cannes, Festival di
Ettore Zocaro
Bruno Roberti
Il Festival international du film di Cannes, uno dei festival cinematografici più famosi nel mondo, è riuscito negli anni ad affermare il proprio prestigio [...] anni Novanta le giurie del F. di C. sono state sempre più frequentemente presiedute da grandi autori (B. Bertolucci nel 1990, RomanPolanski nel 1991, L. Malle nel 1993, Clint Eastwood nel 1994, F.F. Coppola nel 1996, M. Scorsese nel 1998, David ...
Leggi Tutto
Televisione
Giuseppe Cereda
Il rapporto tra televisione e cinema
Già negli anni Sessanta, Roberto Rossellini sosteneva, subordinando a questa sua convinzione una lunga e consistente attività televisiva, [...] di nuovo sembrava suggerire l'Est europeo (Andrzej Wajda, Krzysztof Zanussi, Andrej Tarkovskij, Juraj Jakubisko, Jiří Menzel, RomanPolański ecc.).
Era implicito che l'intervento finanziario delle reti televisive a favore del cinema fosse dettato più ...
Leggi Tutto
Gran Bretagna
Francesca Vatteroni
Cinematografia
In contrasto dialettico tra ipotesi di realismo e invenzione fantastica, il cinema britannico ha coltivato, accanto a una produzione con profonde esigenze [...] in G. B. continuava a perdere pubblico, si registrò una massiccia presenza di registi stranieri: i polacchi RomanPolanski e Jerzy Skolimowski, lo svizzero Alain Tanner, ma soprattutto gli statunitensi Stanley Kubrick, Richard Lester e Joseph Losey ...
Leggi Tutto
Sala cinematografica
Gian Piero Brunetta
Comunque la si voglia considerare e qualsiasi forma e dimensione abbia avuto ‒ baraccone ambulante, nickelodeon, o palazzo da 6214 posti, come il Roxy di New [...] una sala di cinema mi hanno segnato per sempre" (in R. Polese, Il film della mia vita, 1995, p. 102). Il regista RomanPolanski usa una frase scritta sui muri della sua città in lingua polacca negli anni di guerra come una madeleine proustiana e in ...
Leggi Tutto