Il governo esercitato da un principe; il territorio soggetto alla giurisdizione di un principe o di un sovrano assoluto.
Il p. dell’anticaRoma
Con riferimento all’esperienza giuridico-politica di Roma [...] antica, il termine p. indica la prima fase dell’età imperiale, sorta dal compromesso che, alla fine del 1° sec. a.C., Augusto crisi. Fino alla seconda metà del 3° sec. d.C. Roma fu, dunque, retta da un princeps che, pur lasciando formalmente intatte ...
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Scrittore francese (presso Chinon, Tours, 1494 circa - Parigi 1553); dapprima (1521) frate francescano in un convento del Poitou, nel 1525 circa passò all'ordine benedettino. Segretario dell'abate Geoffroy [...] di Parigi, Jean du Bellay: in Italia si occupò di botanica e di archeologia, abbozzando una topografia di Romaantica. L'università di Parigi aveva condannato il Pantagruel come libro immorale; il Gargantua apparve mentre i contrasti religiosi erano ...
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Pittore e incisore (Borgo San Sepolcro 1553 - Roma 1615). Formatosi specialmente sui manieristi fiorentini, fu un artista tipico di quell'eclettismo della seconda metà del '500 che precede l'accademia [...] carraccesca. Dal 1578 in poi lavorò prevalentemente a Roma: disegni dei monumenti di Romaantica (1585); decorazioni della cappella Clementina in Vaticano (1597-98), di quella Aldobrandini in S. Maria sopra Minerva (1606), della sagrestia di S. ...
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Ecclesiastico, politico e letterato (Lucca 1500 - Macerata 1541). Seguì il card. Alessandro Farnese, che, divenuto papa (Paolo III), gli diede importanti incarichi di governo a Roma e nella Romagna. Fu [...] di negozi, molto importanti per la conoscenza dei retroscena della vita politica del tempo; e Rime di carattere petrarchesco, tra cui 13 sonetti nei quali, con dolore e sdegno, contrappone la grandezza di Romaantica all'ignominia dei tempi suoi. ...
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Gallini, Clara. – Antropologa culturale italiana (Crema 1931 - Roma 2017). Già docente di Storia delle religioni a Cagliari, di Antropologia culturale presso l'Istituto di Studi Orientali di Napoli e in [...] de Martino, tra i suoi principali scritti vanno citati: I rituali dell'àrgia (1967); Protesta e integrazione nella Romaantica (1970); Il consumo del sacro: feste lunghe di Sardegna (1971); La sonnambula meravigliosa (1983); La ballerina variopinta ...
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Il frutto, l’ortaggio maturato per primo e quindi considerato come prodotto raro e particolarmente pregiato.
Il trattamento particolare riservato alle p. nella maggior parte delle religioni presenta caratteri [...] tutti gli Stati mandavano le p., o loro sostituzioni simboliche, ai santuari di Delo e di Eleusi. Nella Romaantica nessun prodotto poteva essere consumato prima che i sacerdoti ne offrissero le p. agli dei. Sacrifici primiziali sono ugualmente ...
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L’ultima fase del regime imperiale nella realtà giuridico-politica di Romaantica, quella in cui il potere dell’imperator non incontrava più alcun limite di tipo costituzionale, essendo stata ormai ridotta [...] principato (➔), dall’affermazione dell’imperatore come monarca assoluto, dominus et deus, e unica fonte del diritto, derivò l’assetto che Roma si diede, per sopravvivere, a partire dalla fine del 3° sec. d.C., dopo 50 anni di anarchia militare.
La ...
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Governo esercitato da una sola persona o da un ristretto gruppo di persone in modo assolutistico e arbitrario.
Il concetto di d., illustrato già da Aristotele nella Politica (il despota deve seminare discordia [...] il d. ha origine nel repubblicanesimo rinascimentale e si alimenta della mitica opposizione, nella storiografia di Romaantica, tra libertà repubblicana e dispotismo imperiale. A questo motivo diede vigore in difesa dell’aristocrazia Montesquieu ...
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religione Nel linguaggio ecclesiastico, la comunione amministrata ai fedeli gravemente infermi (quasi alimento spirituale con cui affrontare il viaggio di transito all’altra vita). Nel rito continuo degli [...] la specie del vino ed è permesso, a giudizio dell’ordinario del luogo, celebrare la Messa presso l’infermo. storia In Romaantica, l’insieme delle cose necessarie a una persona che si metteva in viaggio (denaro, cibarie, vesti ecc.) e, per estensione ...
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Cerimonia con la quale si consacra al culto un edificio sacro o si intitola a qualcuno un edificio pubblico. La d. di un tempio era fatta in Romaantica dai magistrati appositamente eletti (duoviri aedi [...] dedicandae), assistiti dal collegio dei pontefici: il pontefice massimo e il magistrato dedicante pronunciavano la formula di d., che è nota da testi epigrafici; seguivano feste, ripetute nell’anniversario ...
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antico1
antico1 (ant. antìquo) agg. e s. m. [lat. antīquus, der. di ante «prima, avanti»] (pl. m. -chi). – 1. a. Di età passata da gran tempo; che risale a molti anni o a molti secoli fa: i tempi a., un a. palazzo; un proverbio a., un’a. leggenda;...
acqua
àcqua (ant. àqua) s. f. [lat. aqua]. – 1. Composto chimico di formula H2O (costituito cioè di idrogeno e ossigeno in rapporto di 2:1), diffuso in natura nei suoi tre stati d’aggregazione: solido, liquido e aeriforme; nel linguaggio corrente...