Cas
s. m. inv. Acronimo di Centro di accoglienza straordinaria.
• Chi è diretto a Milano spesso finisce in via Corelli, nell’ex Centro di identificazione ed espulsione trasformato ufficialmente in Cas, [...] , 13 ottobre 2016, Milano, p. VI) • L’uomo è stato bloccato dai militari dell’Arma della stazione di Fiano Romano e della compagnia di Monterotondo mentre rientrava nel Cas (Centro di accoglienza straordinaria) della zona, dove l’uomo era ospitato da ...
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CESONIA (Milonâa Caesonīa)
M. Floriani Squarciapino
Amante e poi moglie di Caligola (38 d. C.), fu uccisa col marito e la figlioletta Giulia Drusilla (gennaio 41 d. C.).
È riprodotta quale Salus Augusta [...] sopracciliare. I capelli, divisi in bande ondulate che incorniciano la fronte, sono annodati sulla nuca.
Bibl.: J. J. Bernoulli, Röm. Ikonographie, II, i, p. 323, tav. XXXIV, 4; E. A. Stückelberg, Bildnisse der römischen Kaiser, Zurigo 1916, tav. 15 ...
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AURELIOS APPAS (Αὐρ. ῎Αππας)
L. Guerrini
Lapicida greco, figlio di Gaio, ateniese, del I sec. d. C., di scuola neo-attica, che firmò un frammento di tomba trovata a Eshenler Baghlari (Isauria, Asia Minore). [...] Minor, Boston 1888; W. M. Ramsay, Studies in the History and Art of the Eastern Provinces of the Roman Empire, Aberdeen 1906, p. 169, n. 51; G. Mendel, in Bull. Corr. Hell., XXXIII, 1909, p. 299; W. H. Buckler, in Journ. Rom. Stud., XIV, 1924, p. 69. ...
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Serbia (serb. Srbija) Stato balcanico privo di sbocco al mare. Confina a N con l’Ungheria, a NE con la Romania, a E con la Bulgaria, a S con la Repubblica della Macedonia del Nord, a SO con il Kosovo (proclamatosi [...] ’82,9% della popolazione. Seguono gli Ungheresi (3,9%, ma circa il 15% in Voivodina), i Bosniaci (1,8%), i Rom (1,4%), i Montenegrini (0,9%) e varie altre minoranze (Slovacchi, Croati, Rumeni, Ruteni ecc.) concentrate prevalentemente in Voivodina. Il ...
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. Si denomina così più propriamente la prima moneta enea romana librale fusa col tipo della prora, ma per estensione si comprendono sotto questa denominazione tutte le monete antiche fuse di bronzo della [...] di tutti i suoi nominali la prora di nave che si accompagna al dritto con l'effigie delle maggiori divinità dell'olimpo greco-romano. I nominali portano al dritto e al rovescio i segni del valore, e sono costantemente anepigrafi. L'asse è il nominale ...
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PATTO (pactum)
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Carmelo SCUTO
Diritto romano. - Dal verbo pacio o paciscor che letteralmente significa "fare la pace", il patto indica nel più antico latino (ad es. nelle XII [...] , Contributo alla teoria generale dei pacta, in Studî senesi, VII-VIII (1890-91); G. Rotondi, Natura contractus, in Bull. Ist. dir. rom., XXIV (1912), p. 5 segg. (Scritti giur., II, p. 159 segg.); H. Monnier e G. Platon, La Meditatio de pactis nudis ...
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Secondo la tradizione cattolica il carisma è un dono soprannaturale dello Spirito Santo concesso in via straordinaria ad alcuni membri deila Chiesa per il bene generale della comunità cristiana. Come tale, [...] carismi. S. Paolo ne enumera 9 in I Cor. (XlI, 11-30) e 5 in Rom. (XII, 6, 8). I primi sono: la parola della sapienza, la parola della conoscenza, carattere episcopale o sacerdotale, ma non sempre, come appare da Rom., XII, 8 e da Efes., IV, 11, dove ...
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LIBERTO o libertino
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
È, a Roma, colui che, essendo stato in legittima schiavitù, è poi divenuto libero: ciò avviene, di solito, per un negozio giuridico di cui il padrone è parte [...] Ingenuus, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IX, 1916, p. 1544 segg.; P. F. Girard e F. Senn, Manuel élémentaire de dr. rom., 8ª ed., Parigi 1929, p. 129 segg.; Ch. Lécrivain, Liberti, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités, VI, 1926, p.1200 ...
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Poeta tedesco, nato a Danzica il 28 ottobre 1768, morto a Weimar il 14 febbraio 1826. Di scarso rilievo sono le sue liriche, tranne qualche breve Lied, e i suoi tentativi drammatici (Amphitryon, 1804, [...] arguzia. Già in alcune composizioni giovanili aveva mostrato una tendenza filantropica e moraleggiante (Helden, 1796); Die heiligen Graber zu Rom, 1796; Gebete, 1796); e dopo la morte dei suoi quattro bambini perduti in un'epidemia, si diede tutto ad ...
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OFILIO, Aulo (Aulus Ofilius)
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Giurista romano della seconda metà del sec. I a. C., allievo di Servio Sulpicio Rufo e maestro di Q. Elio Tuberone e di C. Ateio Capitone: di condizione [...] col. 795 segg., v. Ofilius; P. Krüger, Gesch. der Quellen des röm. Rechts, 2a ed., Monaco 1912; C. Arnò, Scuola Muciana e scuola ibid., XCIII (1925), p. 21 segg.; P. Bonfante, Storia del dir. rom., 3a ed., I, Milano 1923, p. 374; C. Ferrini, Opere, I ...
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rom
ròm agg. e s. m. e f. [dallo zingaro rom, s. m., propr. «uomo, marito»]. – Nome generico con cui vengono indicati gli appartenenti alla popolazione nomade degli zingari, spostatasi nel corso dei secoli dall’India settentr. in molte regioni...