Scrittore romeno (Iaşi 1897 - Bucarest 1954). Dopo il debutto, nel 1919, con poemi in prosa e notazioni liriche, sulla rivista Insemnări literare ("Note letterarie"), ha pubblicato una dozzina di romanzi, [...] alternandoli con qualche libro di ricordi familiari, come: Uliţa copilăriei ("La via dell'infanzia", 1923); In casa bunicilor ("Nella casa dei nonni", 1938); Masa umbrelor ("La tavolata delle ombre", 1946). ...
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Poeta, filosofo e drammaturgo romeno (Lancrǎm 1895 - Cluj 1961). Nei sette volumi di versi che vanno da Poemele luminii ("I poemi della luce", 1919) a Nebănuitele trepte ("Gli insospettati gradini", 1943), [...] delle esperienze poetiche contemporanee e in primo luogo dell'espressionismo tedesco, tiene ferme le radici nelle tradizioni romene. Caratteri e problemi non dissimili nei suoi drammi lirici Zamolxis, Meşterul Manole ("Mastro Manole") e Cruciada ...
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Scrittore e diplomatico romeno (Focşani 1858 - Agapia 1922), segretario di legazione a Roma (1888-1906), tranne due anni in cui fu a Bruxelles e ad Atene. Tornato a Bucarest, fu eletto membro dell'Accademia; [...] dei Comănesti, di cui il primo volume (Viaţa la ţara "La vita in campagna", 1894) rinnovò la letteratura romena, sottraendola al provincialismo ottocentesco. Accanto agli altri libri del ciclo (Tănase Scatiu, 1896; In război "In guerra", 1897 ...
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Scrittore e archeologo romeno (Bucarest 1834 - ivi 1895). Professore all'univ. di Bucarest, diede inizio alle prime ricerche archeologiche sistematiche in Romania, respingendo il dilettantismo. Pubblicò [...] în raport cu ţara, istoria şi datinele românilor ("I canti popolari in rapporto col paese, la storia e le tradizioni dei romeni", 1861) e Răsunete ale Pindului în Carpaţi ("Echi del Pindo nei Carpazi", 1861). La parte migliore della sua produzione ...
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Scrittore romeno (Segarcea, Oltenia, 1915 - Madrid 1992). Poeta e romanziere, saggista impegnato nella problematica letteraria e filosofica dei nostri tempi, continuò sulla stessa linea nei paesi dove, [...] il premio Goncourt, che rifiutò, col romanzo Dieu est né en exil, diario immaginario di Ovidio relegato in terra oggi romena. Il tema dell'esilio compare anche nel romanzo Le chevalier de la résignation (1961). Altri romanzi in lingua francese Les ...
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Scrittore e pubblicista romeno (Hodora, Roman, 1892 - Bucarest 1961). Romanziere e narratore assai fecondo pubblicò oltre cinquanta volumi per lo più dedicati a fatti e personaggi del suo paese. Incominciò [...] con prose di ambiente rustico e provinciale, che ricordano Sadoveanu: Scrisorile unui răzeş ("Le lettere di un piccolo proprietario", 1922); Drumul cu plopi ("La strada dei pioppi", 1924); Carnet de vară ...
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Poeta romeno (n. Bucarest 1891 - m. 1969). Sensibile dapprima all'influsso del simbolismo francese, specialmente di J. Laforgue, si è poi volto di preferenza verso il tradizionalismo propugnato dalla rivista [...] Gândirea, con propensioni per un folclore fantastico e per un'espressione volutamente goffa. I volumi di versi Salomea (1914), Lângă pământ ("Accanto alla terra", 1924), Cârtea ţării ("Il libro della patria", ...
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Scrittore romeno (Pleşeşti, Moldavia, 1858 - Bucarest 1919). Diresse (1893-96) la rivista Viaţa e fu, dal 1901, condirettore di Sămănătorul ("Il seminatore"). Esordì con poesie in cui si avverte il forte [...] influsso di M. Eminescu, ma divenne poi più personale, temperando il pessimismo originario e accentuando il lato didattico e retorico della propria lirica (Poezii "Poesie", 1887; Iubire "Amore", 1896; ...
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Scrittore romeno (Şiria, Arad, 1848 - Bucarest 1925). Studiò a Budapest e a Vienna, dove conobbe M. Eminescu e insieme fondarono la società România Jună. Segretario del partito nazionale della Transilvania, [...] diresse la Tribuna di Sibiu (1884-90) e, con G. Coşbuc e I. L. Caragiale, Vatra "Focolare" di Bucarest (1894-96). A partire dal 1892 pubblicò parecchie raccolte di novelle (Popa Tanda "Il pope T."; Budulea ...
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Poeta e drammaturgo romeno (Bulzesti, Dolj, 1936 - Bucarest 1996). Si distinse per l'abilità nel trasferire in versi l'universo del quotidiano. In partic., nel ciclo La Lilieci ("A Lilieci", 4 voll., 1973-94), [...] i motivi proprî della tradizione letteraria, quali la vita rurale, l'esistenza trascorsa nel villaggio, diventano occasione di parodie grottesche e ironiche, ma al contempo riacquistano lo statuto di poesia. ...
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romeno
romèno (o rumèno) agg. e s. m. (f. -a) [dal romeno român o rumân, che è il lat. Romanus]. – Della Romanìa, stato dell’Europa centro-orientale: il popolo r.; la lingua, la letteratura r.; le tradizioni popolari r.; il territorio r.;...
macedo-romeno
macèdo-romèno (o macèdo-rumèno) agg. e s. m. [il primo componente, macedo, è la forma che assume macedone in composizione con altro aggettivo etnico]. – Denominazione di uno dei quattro gruppi dialettali in cui si articola la...