Scrittore romeno (Siliştea, Teleorman, 1922 - Bucarest 1980), autore fondamentale nel panorama letterario del secondo dopoguerra. Nel suo romanzo Moromeţii ("I Moromete"), P. descrive in chiave analitica [...] il villaggio contadino e l'umanità che lo abita: emblematica di questo microcosmo è la figura dell'anziano capofamiglia, Ilie Moromete, protagonista del I volume (1955), che nel II volume (1967) cede il ...
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Nome letterario dello scrittore romeno Ion N. Theodorescu (Bucarest 1880 - ivi 1967). Poeta di raffinata tecnica (Cuvinte potrivite "Parole acconciate", 1927; Flori de mucegaiu "Fiori di muffa", 1931; [...] Cărticică de seară "Libriccino per la sera", 1935; Hore "Girotondo", 1939), nelle opere in prosa (romanzi: Cimitirul Buna-Vestire "Cimitero dell'Annunciazione", 1936; libelli, racconti per bambini o sui ...
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Poeta e uomo politico romeno (Răşinari, Transilvania, 1881 - Ciucea 1938); esponente del movimento irredentistico transilvano, membro del governo provvisorio della Transilvania nel 1918, dopo l'unione [...] della regione alla Romania fu ministro dell'Istruzione e quindi dei Culti e delle Arti (1919-21). Nel 1932 fondò il partito nazionale agrario, fusosi nel 1935 col partito nazional-cristiano di A. C. Cuza. ...
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Scrittore romeno (Paşcani 1880 - Bucarest 1961). Autore fecondissimo, in una lingua fluida e musicale, che portò alla perfezione la tradizione narrativa moldava, ha raccontato, in oltre cento libri di [...] novelle e romanzi, dalle quattro raccolte del 1904 (Povestiri "Racconti"; "Şoimii" "I Falchi"; Dureri înăbuşite "Dolori soffocati"; Crâşma lui moş Precu "L'osteria di zio P.") fino alla trilogia di romanzi ...
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Saggista romeno (Raşinari, Sibiu, 1911 - Parigi 1995). Figlio di un prete ortodosso, studiò in Romania, ove pubblicò le prime opere, tra cui Lacrimi şi sfinti (1937; nuova ed. fr. Des larmes et des saints, [...] 1986; trad. it. 1990). A Parigi dal 1937, nel 1947 cominciò a scrivere in francese, pubblicando via via i saggi in cui si presentava come testimone della "décomposition" del mondo contemporaneo, continuatore ...
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Poeta romeno (Pârscov, Buzău, 1884 - Bucarest 1963). Le sue prime raccolte di versi sono tradizionali, di ispirazione rurale (Poezii, 1916; Din tara zimbrului "Dal paese dell'uro", 1918). Più personale [...] il volume Pârgă ("Primizia", 1921) che ammoderna e approfondisce il genere bucolico. In Poeme cu îngeri ("Poemi con angeli", 1927), che rivela l'influsso dell'espressionismo di R. M. Rilke, la sostanza ...
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Scrittore romeno (Bucarest 1915 - ivi 2001). A Parigi, dove si era recato per completare gli studî universitarî, si avvicinò al surrealismo, di cui accolse i canoni estetici fin nella prima raccolta di [...] poesie, Drumeţul incendiar ("Il viandante incendiario", 1936). Poeta e prosatore, N. istituì un nuovo legame tra l'io e la realtà, muovendo dallo smantellamento delle relazioni logico-formali tradizionali, ...
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Scrittore romeno (n. Bobostiza, Albania, 1889 - m. 1972). Giunto a 18 anni in Romania, vi si ambientò prestissimo, e fin dal 1911-12, con le due féeries drammatiche in versi Inṣir'te mărgărite ("Infilati, [...] di mestiere tutti i generi dell'arte drammatica. Per qualche anno direttore del Teatro nazionale di Bucarest, ha fatto anche il regista e l'attore. Dei volumi di versi, si ricorda in particolare Odă limbii române ("Ode alla lingua romena", 1927). ...
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Scrittore, folclorista e musicista romeno (Sliven, Bulgaria, 1794 circa - Bucarest 1854). Negli 80 volumi che pubblicò, la maggior parte nella sua tipografia, è difficile distinguere i rifacimenti e le [...] traduzioni dai contributi originali. Principali opere: Cântări de stea ("Canti di stella", 1822); Poezii deobesite sau cântece de lume ("Poesie varie o canti mondani", 1831); Hristoitie sau şcoala moralului ...
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Poeta romeno (Botoşani 1850 - Bucarest 1889). La sua poesia attinge prevalentemente alle fonti popolari, in particolare religiose, della cultura romena, ma si è nutrita anche del romanticismo tedesco e [...] di Kant e Schopenhauer. Essa costituisce una sorta di spartiacque tra la letteratura romantica e la moderna letteratura romena e comprende lunghi poemi filosofici, improntati al pessimismo, elegie e idilli amorosi, che prendono talvolta il tono della ...
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romeno
romèno (o rumèno) agg. e s. m. (f. -a) [dal romeno român o rumân, che è il lat. Romanus]. – Della Romanìa, stato dell’Europa centro-orientale: il popolo r.; la lingua, la letteratura r.; le tradizioni popolari r.; il territorio r.;...
macedo-romeno
macèdo-romèno (o macèdo-rumèno) agg. e s. m. [il primo componente, macedo, è la forma che assume macedone in composizione con altro aggettivo etnico]. – Denominazione di uno dei quattro gruppi dialettali in cui si articola la...