Diplomatico e scrittore romeno (1848-1922). Ministro plenipotenziario a Bruxelles, pubblicò numerosi studî in romeno e francese. Notevoli: Alexandre le Bon de Moldavie (in collaborazione con E. Picot, [...] 1882), e quattro volumi della bibliografia delle opere di Voltaire (1882-90), nonché la bibliografia franco-romena (1895); in romeno: Vasile Alecsandri (1886-88) e Regina Elisabeta a României (1906). ...
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Poeta romeno (Bistriţa 1816 - Braşov 1863). È noto soprattutto per l'ode Un răsunet o Deşteaptă-te, române ("Un rimbombo" o "Destati, romeno!"), che diventò, su musica di Anton Pann, la marcia dei rivoluzionarî [...] del 1848. Nella sua unica raccolta di versi, intitolata Din poesiele lui Andrei Mureşanu (1862), la lirica patriottica si alterna a quella sentimentale e romantica. M. ha anche tradotto in romeno le Notti di E. Young e parte degli Annali tacitiani. ...
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Scrittore romeno (Bucarest 1896 - Madrid 1961). Fu uno dei fondatori della rivista tradizionalista Gândirea ("Il Pensiero", 1921). Professore di storia dell'arte presso l'università di Bucarest, pubblicò [...] Cimabue (1932), Daniele da Volterra (1932), ecc. Stabilitosi nel 1941 a Madrid, pubblicò versi in spagnolo (Poemas patéticos, 1946; Proporción de vivir, 1954). L'ultima sua fatica fu la traduzione in romeno delle liriche di s. Giovanni della Croce. ...
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Scrittore romeno (Orhei 1806 - Iaşi 1866). Nato nella Bessarabia, in quel tempo russa, studiò a Pietroburgo e diventò ufficiale dello zar. Nel 1834 abbandonò la carriera militare e si rifugiò nella Moldavia. [...] Fu amico di Puškin, del quale tradusse in romeno alcuni scritti. La sua opera principale è una raccolta di Fabule (1840, 1842) in versi, ispirate a quelle del poeta I. A. Krylov e di altri favolisti russi, qualcuna a La Fontaine. ...
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Scrittore romeno (Bucarest 1893 - ivi 1964). Autore di versi, raccolti in seguito nel volume Cântece de rob ("Canti da schiavo", 1930); di drammi (Metamorfoze, 1927; Anno Domini, 1927; Molima "L'epidemia", [...] Bucareşti "Fine secolo a Bucarest", 1944; Ion Sîntu, 1957; Taurul mării "Il toro del mare", 1962). Ha diretto il Teatro Nazionale di Bucarest; fu per lunghi anni critico drammatico e lasciò molti scritti sul teatro, in particolare su quello romeno. ...
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Scrittore romeno (Bucarest 1819 - ivi 1865). Cantore di chiesa, flautista e critico musicale, il primo esperto dell'opera lirica italiana in Romania, scrisse pagine di viaggio, novelle romantiche fra le [...] vechi şi noi ("Arrivisti vecchi e nuovi", 1863), nel quale con uno stile colorito è narrata la vita di una certa società romena nello scorcio dell'epoca fanariota e nel periodo di tran sizione fra questa e l'epoca moderna. Lo si considera il creatore ...
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Scrittore romeno (Râciul-de-Câmpie, Turda, 1754 - Sinea 1816). Studiò a Blaj, poi a Roma (1774-79) nel collegio De Propaganda Fide, infine a Vienna. Fino a trent'anni fu monaco basiliano, ma in seguito [...] 1791), compilò manuali scolastici e scrisse di varî argomenti; la sua principale opera fu una storia dei Romeni, Hronica Românilor ("Cronaca dei Romeni", 3 voll., 1853-54), lavoro di grande erudizione. In Elegia nobilis transilvani G. S. ha descritto ...
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Scrittore romeno (Prodăneştii Vechi, Bessarabia, 1819 - Iaşi 1859). Prese parte ai moti moldavi e transilvani del 1848, dopo il cui insuccesso subì il confino, il carcere e quindi l'esilio per alcuni anni. [...] Cântarea României ("Il cantico della Romania", 1850), dapprima redatto in francese, come altre sue opere, tradotto poi in romeno dall'amico Nicolae Bălcescu, e infine da lui stesso rielaborato (1855). Mentre si trovava relegato nell'eremo moldavo di ...
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Scrittore romeno (Bolintinul-din-Vale 1819 - Bucarest 1872). Di cognome Cosmad, assunse quello di B. dal nome del villaggio natio. Durante i moti rivoluzionarî valacchi del 1848, cui prese parte attiva, [...] diresse il giornale Popolul suveran. Fu quindi esiliato, e a Parigi pubblicò il foglio Junimea română ("La gioventù romena"). Poté tornare in patria solo nel 1857 e, dopo l'unione dei Principati, ricoprì importanti cariche. Ministro dell'Istruzione ...
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Poeta romeno (Hordău, Transilvania, 1866 - Bucarest 1918). Esordì giovanissimo con leggende e ballate di argomento popolare e storico che pubblicò nella raccolta Balade, şi idile ("Ballate e idillî", 1893), [...] 1902) e da Cântece de vitejie ("Canti eroici", 1904): volumi che costituiscono una specie di epopea in versi del villaggio romeno. Fu perciò definito "il poeta dei contadini", ma il suo verso, estremamente vario e duttile, è frutto di ampia cultura ...
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romeno
romèno (o rumèno) agg. e s. m. (f. -a) [dal romeno român o rumân, che è il lat. Romanus]. – Della Romanìa, stato dell’Europa centro-orientale: il popolo r.; la lingua, la letteratura r.; le tradizioni popolari r.; il territorio r.;...
macedo-romeno
macèdo-romèno (o macèdo-rumèno) agg. e s. m. [il primo componente, macedo, è la forma che assume macedone in composizione con altro aggettivo etnico]. – Denominazione di uno dei quattro gruppi dialettali in cui si articola la...