Pittore (Benediktbeuern 1686 - Weltenburg 1739), fratello di Egid Quirin con il quale spesso collaborò. Fu per qualche tempo a Roma con G. Ghezzi. Tra le sue imprese decorative principali, che sono anche [...] fra i massimi esempî della pittura rococò, si ricordano gli affreschi della cappella e dello scalone del castello di Schleissheim (1721), quelli del convento di Weingarten (1721 circa), della chiesa dello Spirito Santo a Monaco, del Landhaus di ...
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Ornatista e incisore (contea di Glatz 1721 - Augusta 1796). Studiò in Italia. Disegnò architetture e prospettive (una veduta prospettica di Roma). La sua attività più importante fu quella di disegnatore [...] di modelli per decorazioni, bronzi, mobili, cornici, ecc. in puro stile rococò. ...
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Architetto e pittore (Crossen, Oder, 1699 - Berlino 1753). Legato da amicizia a Federico il Grande di Prussia, che gli rese possibile un viaggio in Italia (1736), Kn. fu soprintendente ai castelli e ai [...] giardini reali, dal 1740; improntò il cosiddetto rococò fridericiano a una compostezza ispirata al classicismo di A. Palladio, Cl. Perrault e J.-A. Mansart. Le sue opere più importanti sono: ricostruzione del castello di Rheinberg (1737-39); a ...
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Scultore (Milano 1658 - Roma 1728); fu allievo a Milano di G. B. Volpini e di G. Rusnati, e a Roma (1684-85) di E. Ferrata. È il maggiore scultore del primo quarto del 18º sec. Passò da una prima fase [...] rococò (Virtù cardinali, 1685, Roma, S. Ignazio, Cappella Ludovisi) a un linguaggio più classico per influsso di F. Duquesnoy e di A. Algardi: ne sono esempio le statue di S. Matteo, S. Andrea, S. Giovanni, S. Giacomo Maggiore, facenti parte della ...
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Architetto di Federico II (n. Berlino 1723 - luogo e data di morte ignote), diede i disegni per la chiesa berlinese di S. Edvige, ispirata al Pantheon (1745-55); eresse, con L. Manger, il Palazzo Nuovo [...] di Potsdam (1755-66), esempio di rococò prussiano; il delizioso padiglione cinese (1754-64) e la galleria dei quadri (1763-69) nel castello di Sans-Souci. Caduto poi in disgrazia, emigrò e non se ne hanno altre notizie. ...
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Architetto romano (attivo 1690-1720 circa), allievo di C. Fontana, edificò il palazzo di S. Luigi dei Francesi, restaurò il palazzo Negroni, disegnò la facciata di S. Isidoro, costruì (con F. Monatti) [...] la fontana in piazza Bocca della Verità. Fu iniziatore, con originalità, del rococò romano. ...
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Architetto (Zerbst 1694 - Saarbrücken 1787). Si formò a Berlino ed ebbe modo di soggiornare in Italia (1712). Al servizio del duca Guglielmo Enrico di Nassau, contribuì al rinnovamento urbanistico e architettonico [...] di Saarbrücken, con opere caratterizzate da un moderato classicismo e da una equilibrata impronta rococò (notevole in particolare la Ludwigkirche, 1762-75). ...
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Pittore e incisore (Nîmes 1700 - Castel Gandolfo 1777), direttore dell'Accademia di Francia a Roma (dal 1751 fino al 1774). Artista brillante, autore di grandi cicli decorativi (Storia di Psiche, 1737-39, [...] Hôtel de Soubise, oggi Archives Nationales, Parigi) e di galanti mitologie di gusto rococò, dipinse anche fresche vedute di Roma. ...
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Pittore (Anversa 1682 - ivi 1759). Dipinse scene di genere, ancora con modi secenteschi nella tradizione di D. Teniers, che poco si distinguono da quelle del figlio Jan Josef II (n. Anversa 1714 - m. dopo [...] il 1790); queste ultime tuttavia sono caratterizzate da un più vivace tono rococò. ...
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GIOFFREDO, Mario
Mauro Venditti
Nacque a Napoli il 14 maggio 1718. Dopo aver frequentato l'atelier del pittore Francesco Solimena, ove "contrasse famigliarità" con Francesco De Mura, si formò nello [...] studio dell'architetto napoletano Martino Buonocore, tipico rappresentante del gusto rococò, mal giudicato nelle Memorie da Francesco Milizia, nel cenno biografico dedicato al Gioffredo. Esaminato da G.A. Medrano (autore del teatro S. Carlo e del ...
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rococo
rococò (ant. o raro roccocò) s. m. [dal fr. rococo, alterazione scherz., avvenuta nel gergo degli artisti, di rocaille (v.)]. – Stile architettonico e decorativo affermatosi in Francia, e diffusosi nel resto d’Europa, nella prima metà...
stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli antichi per scrivere sulle tavolette cerate...