Artista statunitense (n. York, Pennsylvania, 1955). Considerato l’erede di A. Warhol nel saper valorizzare gli effetti della massificazione e nell’ottenere il consenso del pubblico, dopo un’esperienza [...] di personaggi storici e figure simboliche attuali); Banality (1988-89); Made in Heaven (1990-99, opere ispirate alla pittura rococò); Celebration (1995-98); Puppy (1997); Easyfun (1999-2000), ove torna l’immaginario pubblicitario e il ritorno all ...
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FERRARI, Francesco
Susanna Misiano
Non si conoscono gli estremi anagrafici del F., attivo a Roma come architetto e pittore nella prima metà del sec. XVIII. Partecipò al concorso Clementino del 1701 [...] , come del resto le altre facciate del F., ma ha il pregio della semplicità e della lievità.
La policromia e l'eleganza rococò si ritrovano nel monumento Bussi in S. Maria in Trastevere (prima cappella a destra), del 1742.
Il cardinale G. B. Bussi ...
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BAY (Bai, Baia, Baÿ, Baÿa, Baj)
Irena Malinowska
Famiglia di lapicidi e architetti italiani documentati a Varsavia dal 1655.
Carlo nacque probabilmente a Varsavia alla fine del sec. XVII; architetto, [...] dopo da E. Schröger. Questa chiesa è l'unica opera del B. conservataci, e nonostante alcune modifiche e la decorazione rococò, ci permette di constatare l'ingegtio del B., che rivela analogie con il barocco romano ed ha esercitato un certo influsso ...
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DE SIMONE, Giovanni
Vincenzo Rizzo
Documentato a Napoli dal 1734 al 1753, nacque presumibilmente verso la fine del Seicento. La sua attività di pittore decoratore, sempre per interventi di alto livello, [...] di altri dipinti, realizzati nello stesso appartamento sempre dal Cacciapuoti e da Crescenzo Gamba.
Di questo decoratore di pretto gusto rococò non si conoscono né il luogo né la data di morte.
Fonti e Bibl.: Napoli, Archivio storico del Banco di ...
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Pittore (Napoli 1632 - ivi 1705); avviato all'arte dal padre Antonio, dopo aver frequentato lo studio di J. Ribera, appena tredicenne, nel 1645, si recò a Roma dove, dopo essersi esercitato a copiare grandi [...] ). Eseguì anche numerose incisioni. Nelle sue opere si evidenzia una autonomia interpretativa e un pittoricismo che segnano il passaggio dal Barocco al Rococò. Fu noto anche con il soprannome di Luca Fapresto (dalle esortazioni del padre al lavoro). ...
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Stato dell’Europa centro-orientale, che si affaccia per circa 500 km sul Mar Baltico. I confini terrestri corrono a S lungo la linea spartiacque delle catene montuose dei Sudeti e dei Beschidi, che separano [...] (1740-63) conta gli architetti G. Fontana, figlio di Giuseppe, J.Z. Deybel e il romano F. Placidi. Importante è l’architettura rococò di Leopoli (B. Merettini, Jan de Witte), di Vilnius (J.K. Glaubitz e A. Osikiewicz). In età barocca è da ricordare l ...
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CONCA, Sebastiano
Giuseppe Scavizzi
Figlio di Erasmo, commerciante e agente delle imposte, e di Caterina de Iorio, nacque a Gaeta l'8 genn. 1680 (1676, secondo De Rossi, 1786, ma vedi, anche per le [...] innovatrice, il soffitto venne esaltato già nel Settecento ed è ai nostri giorni considerato giustamente il più importante soffitto rococò a Roma: ciò ha il suo peso in una scuola dove la decorazione illusionistica aveva tanta importanza. Questa ...
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GILARDI, Pietro
Andrea Spiriti
Figlio dell'orafo di Bruxelles Anatalo Girard, nacque a Milano il 17 ott. 1677, nella parrocchia di S. Michele al Gallo.
La localizzazione milanese è sintomatica, trattandosi [...] nella Biblioteca capitolare di Monza, due acquarelli del Castellino e del G. con varianti per il tamburo. La vivacità rococò di questi ultimi è assai lenita nella composizione finale, dove già prevalgono le scelte cromatiche scure che pur coesistono ...
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GRANUCCI, Bartolomeo
Silvia Sbardella
Non si conosce la data di nascita di questo artista figlio di Francesco, attivo a Napoli tra la fine del XVII e la prima metà del XVIII secolo.
Nel 1698 il G. è [...] di S. Maria del Popolo.
L'anno seguente il G. fu chiamato ad affiancare un affermato esponente del rococò napoletano, l'ingegnere e scenografo Arcangelo Guglielmelli, da poco impegnato in un accurato programma di ristrutturazione della chiesa di ...
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LEVERA (Levra), Guglielmo
Ilaria Sgarbozza
Nacque ad Andorno (oggi Andorno Micca, nel Biellese) il 5 maggio 1729 dal medico Fabrizio Maria e da Ludovica Bagnasaca (Martinengo, p. 291). Fu concittadino [...] della famiglia Roero a Guarene (1776) a documentare l'attività dell'artista, capace di far dialogare il gusto rococò, attestato dal diffuso ricorso alle chinoiseries, agli arabeschi e alla stilizzazione dei motivi vegetali, con il nuovo classicismo ...
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rococo
rococò (ant. o raro roccocò) s. m. [dal fr. rococo, alterazione scherz., avvenuta nel gergo degli artisti, di rocaille (v.)]. – Stile architettonico e decorativo affermatosi in Francia, e diffusosi nel resto d’Europa, nella prima metà...
stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli antichi per scrivere sulle tavolette cerate...