Architetto (n. Milano forse 1677 - m. dopo il 1761), attivo a Vienna. La sua opera principale è la ricostruzione del grande convento di Klosterneuburg (iniziata nel 1730) in forme rococò; bellissimo esempio [...] della sua arte è anche la chiesa delle Salesiane a Vienna (1717-30), con l'annesso convento. Fu pure architetto militare ...
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Pittore (Mantova 1690 - ivi 1769). Formatosi allo studio delle opere di P. P. Rubens e di D. Fetti, raggiunse alti effetti di luminosità, mostrando anche una sensibilità di gusto rococò (Storie di Alessandro, [...] Mantova, palazzo D'Arco; Tradizione delle chiavi, Goito, parrocchiale; Miracoli di S. Pio V, Mantova, S. Maurizio; Battesimo di Cristo, S. Giovanni del Dosso; S. Barnaba e S. Paolo, Mantova, S. Barnaba) ...
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Architetto (Torino 1702 - ivi 1770). Tra i più originali architetti del tardo barocco ed esponente di primo piano dell'architettura piemontese, realizzò, secondo criteri di leggerezza di gusto rococò, [...] una sintesi originale delle lezioni di G. Guarini e di F. Iuvara. Fra le opere si ricorda il santuario del Vallinotto (1738, Carignano).
VITA E OPERE
Allievo di F. Iuvara, fu a Roma (1731-33), dove divenne ...
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Ebanista (Friburgo in Brisgovia 1730 circa - Parigi 1785). Si trasferì a Parigi nel 1759 e si formò presso J.-F. Oeben. I suoi mobili, che testimoniano il passaggio dal rococò al neoclassicismo, sono caratterizzati [...] dall'inserimento di placche di porcellana di Sèvres e spesso costruiti con ingegnosi meccanismi (tavolinetto-leggio, Londra, Wallance Coll.; tavolinetto da lavoro, Londra, Victoria and Albert Mus., ecc.) ...
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Scultore (Nebřežiný, Boemia, 1820 - Praga 1870). Studiò a Praga, a Monaco (1845-48) e a Roma (1854-66). Partito da una maniera romantica, con echi d'arte popolare e rococò, si fece in seguito più classicheggiante [...] (gruppo di Adamo ed Eva) e purista (Madonne, S. Giacomo, ecc.). Il suo insegnamento ebbe largo seguito fra i giovani scultori cechi ...
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Orefice (Parigi 1726 - ivi 1791). Fece lavori per le corti portoghese, russa e francese: servizî da tavola, servizî da toletta, specchi, ecc. È uno dei maggiori e più geniali orefici rococò. ...
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Pittore (Capodistria 1656 - Roma 1746). Allievo a Venezia di A. Zanchi, a Roma (dal 1678) si avvicinò alla cerchia di C. Maratta e all'ambiente dell'Arcadia, elaborando uno stile rococò composto e raffinato, [...] dai toni patetici e aggraziati. Opere soprattutto in chiese e musei romani ...
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Ebanista (Zurigo 1718 - Potsdam 1783). Lavorò dal 1746 a Potsdam per Federico il Grande producendo mobili intarsiati di bronzo e tartaruga, mosaici in pietre dure, ecc., fra i più significativi del rococò [...] tedesco ...
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Modellatore di porcellane (Locarno 1723 - Nym phenburg 1763). Lavorò nella manifattura di Neudeck, trasferita poi a Nymphenburg, prima come figurista, poi come "arcanista". Gli si attribuiscono circa 150 [...] statuette, di gusto rococò, che raffigurano scene galanti, figure della Commedia dell'arte, di una grazia e raffinatezza particolarissime. ...
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Scultore (Napoli 1747 - ivi 1837), allievo di G. Sammartino. Eseguì belle figure per presepî e numerose statue per chiese e palazzi di Napoli, in uno stile che denota il passaggio dal rococò al neoclassicismo. [...] Suo collaboratore, per le figurine di presepio, fu il fratello Giacomo ...
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rococo
rococò (ant. o raro roccocò) s. m. [dal fr. rococo, alterazione scherz., avvenuta nel gergo degli artisti, di rocaille (v.)]. – Stile architettonico e decorativo affermatosi in Francia, e diffusosi nel resto d’Europa, nella prima metà...
stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli antichi per scrivere sulle tavolette cerate...