Movimenti di macchina
Dario Tomasi
Ogni singola ripresa di un film può essere statica o dinamica. Nel primo dei due casi ci si trova di fronte a un'inquadratura fissa, nel secondo invece a un movimento [...] di phantom ride. Sempre nel 1897 il regista inglese Robert William Paul utilizzò, in Jubilee of Queen Victory, francese SOM-Berthiot, e più tardi, nel 1963, l'Angénieux. Fra i primi esempi di uso delle carrellate ottiche ci sono quelli dei film di ...
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Cinecittà
Riccardo Martelli
Complesso di teatri di posa fondato a Roma nel 1937. La sua creazione fu una delle tappe della politica di sostegno alla cinematografia avviata dal regime fascista all'inizio [...] di King Vidor, Helen of Troy (1956; Elena di Troia) di Robert Wise, che ebbe un'influenza decisiva sulla nascita del peplum italiano, Ben C.: non solo vi girò tra gli anni Settanta e Ottanta tutti i suoi film, da Amarcord (1973) a E la nave va (1983 ...
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Sceneggiatore
Giuliana Muscio
Lo sceneggiatore è colui che scrive la sceneggiatura di un film, o alcune sue parti, da solo o in collaborazione. Nel cinema statunitense di solito viene scelto dal produttore, [...] il fenomeno v. New Hollywood) ha provocato inoltre un ripensamento del sistema dei generi, per es. con i film scritti da Joan Tewkesbury per Robert Altman (Thieves like us, 1974, Gang; e Nashville, 1975) o la riformulazione del noir di P. Schrader ...
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Oscar
Maurizio Porro
I primi anni
La storia dell'Academy Award, più noto come Oscar, il premio più ambito del cinema, inizia il 16 maggio 1929, quando il presidente dell'Academy of Motion Picture Arts [...] e non più stagionale per l'ammissione dei film al premio: i film dovevano essere usciti tra il 1° gennaio e il 31 e la migliore colonna sonora originale (di Richard M. Sherman e Robert B. Sherman); My fair lady di George Cukor nello stesso anno ...
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Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] da una certa idea di cinema. Sono Michelangelo Antonioni e Robert Bresson, Alain Resnais e Jean-Luc Godard, e non pochi 1966, 185, pp. 43-68.
G. De Vincenti, Il cinema e i film. I 'Cahiers du cinéma' 1951-1969, Venezia 1980.
G. Deleuze, L'image-temps ...
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Guerra, film di
Mino Argentieri
Il f. di g. si configura come la messa in scena di un conflitto drammatico, storicamente identificato nei suoi riferimenti, in cui l'evento bellico non si limita a fare [...] acciaio) di Sidney J. Furie sono incentrati sulla violenta rappresaglia contro i nemici dell'Occidente. Se la guerra del Golfo è stata censurata M*A*S*H*, 1970, M. A. S. H., di Robert Altman). Un film come La grande guerra (1959) di Mario Monicelli ...
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Doppiaggio
Alberto Castellano
La storia
L'avvento del sonoro colse impreparate le strutture del cinema italiano, che non era in grado di far parlare i suoi film. Nell'aprile del 1929 uscì in Italia [...] pratica di doppiare anche alcuni attori italiani. Il primo fu Roberto Villa, protagonista di Il grande appello (1936), che Mario innovativi come Dustin Hoffmann, Robert De Niro, Al Pacino.
Non tardarono però ad affiorare i primi dissidi che, all' ...
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Costumi
Mario Verdone
Nello spettacolo i c. sono per loro natura drammaturgicamente 'espressivi'. Nell'atto primo di Amleto, Polonio afferma che "una delle prime qualità del vestimento è la sua espressività". [...] ; Futurismo) di Marcel L'Herbier che avrebbe fatto appello a Fernand Léger, Claude Autant-Lara, Robert Mallet-Stevens, Alberto Cavalcanti. I grandi stilisti americani ‒ come Adrian e Travis Banton ‒ dettero un notevole contributo all'elaborazione e ...
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Cinegiornale
Serafino Murri
Forma di cinema documentario dal taglio giornalistico, organizzata in rassegne di notizie dalla cadenza periodica, in genere settimanale, con intenti d'informazione e di [...] c. militanti autoprodotti, va ricordato in ambito americano anche quello del Movement Newsreel, tra i cui fondatori e animatori figura Robert Kramer, uno dei maggiori registi politici statunitensi.
Bibliografia
G. Sadoul, Histoire générale du cinéma ...
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Melodramma
Massimo Marchelli
Genere non omogeneo ma consolidato nella tradizione culturale ‒ teatrale, musicale e letteraria ‒, il m. si è imposto anche sullo schermo da quando il cinema ha cominciato [...] del suo autore, la cui poetica è attraversata da una rielaborazione delle strutture melodrammatiche. Tra i grandi nomi va annoverato anche quello di Roberto Rossellini, che fece vivere a Ingrid Bergman un m. intimista in Europa '51 (1952). Matarazzo ...
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vannacciano agg. Del militare e politico italiano Roberto Vannacci; relativo alla sua ideologia e alle sue prese di posizione. ◆ E invece qui non c’è bisogno di entrare nel merito del pensiero vannacciano, perché ciò che importa non è tanto...
spiegone s. m. 1. Spiegazione esplicita di taglio didascalico; anche, approfondimento particolareggiato di un determinato argomento. | In particolare, in una narrazione scritta o filmata, riepilogo delle informazioni necessarie per comprendere...