Bianco e nero
Vieri Razzini
Percezione e convenzione
Il b. e n., che è stato per circa quattro decenni una semplice mancanza dovuta a una tecnologia imperfetta, rientra in quella "deviazione dalla concezione [...] e Otello Martelli, che fu l'operatore diRoberto Rossellini in Paisà (1946), ma che, di pioggia, di Fred Zinnemann, e in Compulsion, 1959, Frenesia del delitto, di Richard Fleischer), sia in Francia nella fantasmagoria di bianco, oro-argento e nero di ...
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Lingua del film
Sergio Raffaelli
La parola, classificata in ambito teorico fra gli elementi non essenziali del linguaggio cinematografico, risulta di fatto una componente quasi immancabile dei film [...] puristico' ripudio (perseguito negli anni Venti, per es. in Francia e in Germania); in prevalenza essi però si assestarono nella bello (1980) di Carlo Verdone, Ricomincio da tre (1981) di Massimo Troisi, Tu mi turbi (1983) diRoberto Benigni, oppure ...
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Regista
Lucilla Albano
La nascita della regia, agli inizi del 20° secolo, vide l'affermazione di una nuova figura e di un nuovo ruolo di artista e di creatore, in ambito sia teatrale sia cinematografico. [...] pionieri, non solo in Francia ‒ dove, tra gli altri, si può citare Ferdinand Zecca, r., produttore e supervisore alla Pathé fin dal 1901 ‒ ma anche negli altri Paesi: in Inghilterra per es., con i pionieri di Brighton, Robert William Paul, George ...
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Tecnica
Paolo Bertetto
Procedimenti tecnici e sviluppi tecnologici
Come grande esperienza della modernità il cinema è insieme una macchina tecnologica e industriale e un'arte di tipo assolutamente nuovo. [...] introdusse una lente zoom per macchine da presa a 5 mm. In Francia fu prodotto un obiettivo Pan-Cinor che andava da 38,5 a ragazza Rosemarie) di Rolf Thiele, Era notte a Roma (1960) e Viva l'Italia! (1961), entrambi diRoberto Rossellini viene usato ...
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Movimenti di macchina
Dario Tomasi
Ogni singola ripresa di un film può essere statica o dinamica. Nel primo dei due casi ci si trova di fronte a un'inquadratura fissa, nel secondo invece a un movimento [...] movimento, sia in Inghilterra sia in Francia. Le inquadrature in cui la macchina da presa era posizionata su una locomotiva presero, in quegli anni, il nome di phantom ride. Sempre nel 1897 il regista inglese Robert William Paul utilizzò, in Jubilee ...
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Cinecittà
Riccardo Martelli
Complesso di teatri di posa fondato a Roma nel 1937. La sua creazione fu una delle tappe della politica di sostegno alla cinematografia avviata dal regime fascista all'inizio [...] all'inizio dei Settanta: la maggior parte dei film diRoberto Rossellini, De Sica, Visconti e Fellini girati a C fine del 1957 venne girato a C. Le fatiche di Ercole (1958) di Pietro Francisci, il primo vero peplum: il suo straordinario successo ...
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LEONE, Sergio
Valerio Caprara
Nacque a Roma il 3 genn. 1929 da Vincenzo, in arte Roberto Roberti, apprezzato e prolifico "direttore artistico" del cinema muto, e da Edvige Valcarenghi, attrice col nome [...] ).
Il L. si riprese a stento dall'amarezza e dall'indignazione, nonostante la serie di riconoscimenti ottenuta dal suo capolavoro in Italia, Giappone, Francia, Inghilterra e i record d'ascolto puntualmente battuti dai sempre più numerosi passaggi in ...
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Oscar
Maurizio Porro
I primi anni
La storia dell'Academy Award, più noto come Oscar, il premio più ambito del cinema, inizia il 16 maggio 1929, quando il presidente dell'Academy of Motion Picture Arts [...] : West Side story diRobert Wise e Jerome Robbins ne ottenne dieci nell'edizione del 1961; Mary Poppins diRobert Stevenson vinse in quella , la Nouvelle vague in Francia, la Nová Vlna cecoslovacca), e anche dei 'nuovi di Hollywood', l'Academy si ...
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Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] da una certa pratica e da una certa idea di cinema. Sono Michelangelo Antonioni e Robert Bresson, Alain Resnais e Jean-Luc Godard, e del moderno: l'articolazione reciproca di riproduzione e metalinguaggio
Nel 1962 in Francia la rivista "Cinéma 62", ...
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Melodramma
Massimo Marchelli
Genere non omogeneo ma consolidato nella tradizione culturale ‒ teatrale, musicale e letteraria ‒, il m. si è imposto anche sullo schermo da quando il cinema ha cominciato [...] melodrammatiche. Tra i grandi nomi va annoverato anche quello diRoberto Rossellini, che fece vivere a Ingrid Bergman un , con analisi puntuali sulle strutture del genere effettuate in Francia e in Inghilterra. In Italia solo qualche anno dopo si ...
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film di donne
loc. s.le m. inv. Genere filmico che racconta storie di donne. ◆ «Finalmente un film di donne, complici nella consapevolezza che la politica piega nell’oppressione la dignità umana -- dice Joan che andrà presto a Hollywood per...
costosità s. f. 1. Costo molto elevato o eccessivo. 2. L'essere costoso; anche, il livello dell'essere costoso. ◆ Entrando poi nei particolari di questa spesa, ancorché si possa dissentire col Ministero in talune fattezze architettoniche dell'armata...