Iugoslavia
Eusebio Ciccotti
Cinematografia
Per 'cinema iugoslavo' si intende il cinema prodotto nella ex Iugoslavia o in parte di essa (dopo il 1991, infra) dal 1918 al 2002. Quando arrivò il cinema, [...] reggenza del principe Paolo. In quegli anni il Paese andò progressivamente avvicinandosi all'Italia fascista e alla Germania nazista 'affresco-epopea e se Paisà (1946) di Roberto Rossellini influenzò il genere resistenziale delle cinematografie dell' ...
Leggi Tutto
CHIARI (Annicchiarico), Walter Michele Armando
Nacque l'8 marzo 1924 a Verona, terzogenito (prima di lui Osvaldo e Ada, e poi il minore Benito), da genitori pugliesi emigrati al Nord da Andria. Il padre [...] divorziato e fragile, Walter aveva fatto coppia con il piccolo Roberto Ciccolini, il quale si era molto legato a lui, Wilma con Wilma De Angelis, registrata il 18 dicembre 1991, non andò mai in onda, ma è oggi disponibile sul web. Le esequie funebri ...
Leggi Tutto
Cannes, Festival di
Ettore Zocaro
Bruno Roberti
Il Festival international du film di Cannes, uno dei festival cinematografici più famosi nel mondo, è riuscito negli anni ad affermare il proprio prestigio [...] dell'etica: tre registi diversamente 'religiosi' come Ingmar Bergman, Robert Bresson e Luis Buñuel, che nel 1954 fu in giuria e Vittorio Taviani, mentre l'anno successivo lo stesso premio andò a L'albero degli zoccoli di Ermanno Olmi; due film che ...
Leggi Tutto
Corre una singolare fatalità fra l'invenzione dei fratelli Lumière e l'alba del cosiddetto secolo breve. Il cinema ha forse inventato il Novecento: o è stato il Novecento a inventare il cinema? In modo [...] di un film.Intanto nei cinetoscopi si andò arricchendo un'avventura dalla dinamica imprevedibile, dapprincipio Visconti e di Anna Magnani in Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini. Altrettanto gli uomini, i loro visi, i loro corpi diventarono ...
Leggi Tutto
Televisione
Giuseppe Cereda
Il rapporto tra televisione e cinema
Già negli anni Sessanta, Roberto Rossellini sosteneva, subordinando a questa sua convinzione una lunga e consistente attività televisiva, [...] prise du pouvoir de Louis XIV (1966) di Roberto Rossellini e in Italia l'esperienza d'eccezione di e a S. de Beauvoir. O in Germania, dove Rainer W. Fassbinder si andò a cimentare con A. Döblin (Berlin Alexanderplatz, 1980). O in Inghilterra, dove C ...
Leggi Tutto
Fotografia
Carlo Montanaro
Il rapporto tra fotografia e cinema
Nell'introduzione di uno dei primi, attendibili manuali storico-tecnici sul cinematografo l'autore, Eugène Trutat, ne loda l'essenza trattando [...] settori colorati all'otturatore di una normale cinepresa, non andò con ogni probabilità oltre la descrizione del brevetto. , lo zoom riapparve nei primi anni Sessanta trovando in Roberto Rossellini uno dei suoi più strenui sostenitori (lo utilizzò ...
Leggi Tutto
Animazione, Cinema di
Gianni Rondolino
Da un punto di vista tecnico il cinema di a. si differenzia da quello fotografico, o 'dal vero', per il fatto che l'effetto del movimento è ottenuto attraverso [...] Reisenbüchler. Anche in URSS lo stesso Ivanov-Vano si andò aggiornando nei contenuti e nelle forme e si affermarono nuovi autore di Fritz the cat (1972; Fritz il gatto) dal personaggio di Robert Crumb, e di altri film fra cui Heavy Traffic (1973) e ...
Leggi Tutto
Cuba
Francesco Salina
Cinematografia
Il periodo del muto, 1897-1930
Nel gennaio 1897 un rappresentante e operatore dei Lumière, Gabriel Veyre, effettuò all'Avana le prime proiezioni, e in febbraio realizzò [...] El genio del mal, in dieci episodi. La sua cospicua produzione andò distrutta nel 1923, a causa di un incendio, pochi mesi dopo de la revolución, sul modello di Paisà (1946) di Roberto Rossellini, si articola in tre episodi, tutti centrati sulla lotta ...
Leggi Tutto
Messico
Nuria Vidal
Cinematografia
Sin dalle sue origini, agli inizi del 20° sec., il cinema messicano ha seguito un'evoluzione analoga a quella del Paese, offrendo un esempio di perfetta correlazione [...] dal 1934 si profilò una rinascita del cinema messicano, che andò di pari passo con l'affermarsi di un sentimento nazionalista i nomi di Julio Bracho (Distinto amanecer, 1943), Roberto Gavaldón (La barraca, 1944), Ismael Rodríguez (Cuando lloran ...
Leggi Tutto
Attore teatrale e cinematografico, nato a Fontana Liri (Frosinone) il 28 settembre 1924 e morto a Parigi il 19 dicembre 1996. È stato il divo più amato del cinema italiano del dopoguerra, la cui formazione [...] . Nell'ultimo film insieme, Prêt-à-porter (1994) di Robert Altman, M. e la compagna replicarono in chiave parodistica l'indimenticabile in condizioni fisiche che lo costrinsero a recitare seduto, e andò quindi a morire a Parigi. Negli ultimi mesi di ...
Leggi Tutto
veltronese
s. m. (iron.) Il linguaggio tipico di Walter Veltroni. ◆ «In quell’occasione [Giulio] Tremonti dipinse un quadro drammatico. Ci disse: o si aumenta l’età pensionabile per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale e quindi...
piangina s. m. e, più raramente, f.; inv. o regolare al pl. Nel linguaggio familiare o nello stile brillante dei giornali, persona che si lamenta e recrimina di continuo | Anche agg. con pl. regolare, lamentoso, piagnucoloso. ◆ Certo che se...