Francesco PanarelliDante a Mezzogiorno. Il Regno di Sicilia nella CommediaRoma, Carocci, 2024 È probabilmente nel De vulgari eloquentia (I 12, 4) che troviamo la menzione più estesa e complessa che Dante [...] Penisola e dell’Europa. Il fallimento dell’esperienza imperiale di Enrico VII riverbera, così, nel giudizio negativo su Robertod’Angiò e tutta la dinastia, mentre maggiore simpatia riscuotono gli Svevi, i Normanni e persino gli Aragonesi, che si ...
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L’«eponimia monetale» (Caltabiano/Colace 1987), ovvero l’uso di derivare i nomi (ufficiali e/o popolari) delle monete dai nomi propri dei rispettivi emittenti, è un fenomeno noto fin dall’antichità, come [...] granduca di Toscana Francesco I [1737-1763]), robertino (si diede questo nome, a Napoli, ai grossi gigliati o carlini di Robertod’Angiò [1309-1343]), ecc.Si spiegano forse per l’influsso di moneta i pochi femminili in -ina, come cavallina (moneta ...
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Figlio (n. 1278 - m. 1343) e successore (1309) di Carlo II d'Angiò, si ritrovò a regnare sulla sola Napoli in seguito alla cessione della Sicilia a Federico d'Aragona (1272-1337), secondo quanto stabilito nella Pace di Caltabellotta (1302)....