Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Stato corporativo
Irene Stolzi
Le ragioni di una centralità
Attraverso l’ordinamento corporativo si tentò, come noto, di disciplinare stabilmente la relazione tra lo Stato e le forze economico-sociali: [...] il «diritto pubblico dello Stato» (G. Bottai, Il diritto della rivoluzione, «Il diritto del lavoro», 1927, 1, p. 2), il quella idea di progresso che aveva consentito allo statualismo liberale di vedere nella storia una dimensione incrementale, votata ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Diritto canonico e diritto ecclesiastico
Carlo Fantappiè
Nella tradizione culturale e nell’ordinamento universitario del nostro Paese, dall’Unità fino a oggi, diritto canonico e diritto ecclesiastico [...] classici e tradotti in varie lingue.
Nel modello dello Stato liberale il filtro ideologico degli studiosi delle relazioni tra lo Stato e lo Stato-nazione nell’Europa degli Stati, con una rivoluzione nel sistema delle fonti causata da una pluralità di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Stato e Costituzione: l'esperienza del Novecento
Maurizio Fioravanti
Premessa: la vocazione del secolo
Il Novecento è in apparenza un secolo spaccato in due: nella prima metà i totalitarismi, le guerre, [...] e rovescio della medesima medaglia. Nel mezzo, terra bruciata. Il tempo della grande Rivoluzione, che aveva coniato quella medaglia, e della successiva età liberale non era stato in effetti favorevole all’articolazione in senso pluralistico della ...
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MONTANELLI, Giuseppe
Paolo Bagnoli
– Nacque a Fucecchio, in provincia di Firenze, il 21 genn. 1813 da Alessandro, organista e compositore di musica per banda, e da Luisa Pratesi. A nove anni venne [...] l’umanità un nuovo orizzonte. Il richiamarsi alla Rivoluzione come sistema ha un valore pregnantemente ideologico, di approdo a una filosofia politica che, sviluppando il liberalismo, estenda il traguardo della concezione democratica. La democrazia ...
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Antonello Ciervo
Abstract
Viene esaminato l’istituto giuridico del diritto di resistenza in una prospettiva costituzionalistica che tenga conto anche della più generale riflessione giusfilosofica sull’argomento. [...] ad eventuali “colpi di coda” reazionari, da parte della classe dirigente liberale, quanto meno in Europa (cfr. Cole, G.D.H., Storia non può essere in alcun modo confuso con la rivoluzione, dovendo esso venire considerato, in termini giuridici, ...
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Amedeo Barletta
Abstract
Brevi note sulla Governance, da teoria dell’organizzazione produttiva a modello di governo contemporaneo. Il termine, di derivazione anglosassone, viene sempre più spesso richiamato [...] passo alla progressiva internazionalizzazione dell’economia ed alla rivoluzione tecnologica, con il nuovo scenario politico e sociale dei principi e delle regole della democrazia liberale ecostituzionale.
Per raggiungere detto equilibrio è ...
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Vespaziani Alberto e Harris Pamela
Abstract
La costituzione statunitense del 1787 riflette l’ambivalenza dei costituenti nei confronti della democrazia. Le sue istituzioni fondamentali – un legislatore [...] dopo una lotta violenta nel 1783. Per giustificare questa rivoluzione di fronte al mondo, Thomas Jefferson aveva asserito che ), la costituzione del 1787 disegnò un governo federale liberale e limitato. Così come originariamente concepito e difeso, ...
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DE FRANCISCI, Pietro
Carlo Lanza
Nacque a Roma il 18 dic. 1883 da Virginio, ispettore presso il ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, di antica ascendenza altoatesina, e da Ester Calegari.
Morto [...] organo supremo della società, la funzione di fissare e formulare il diritto". Esaltava la rivoluzione fascista, la quale all'agnosticismo liberale aveva sostituito i principî di autorità, disciplina, gerarchia, e aveva identificato nazione e Stato ...
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Alberto Vespaziani
Abstract
Il federalismo è un tipo ideale, un’astrazione concettuale che permette di ridurre la complessità fenomenica degli assetti e delle organizzazioni istituzionali. Il federalismo [...] sequenza di paradigmi federali: il federalismo può essere liberale e sociale, duale e cooperativo, centripeto e centrifugo giuridici ispirati a principi federali, è solo con la rivoluzione americana e con l’adozione e la ratifica della costituzione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Marco Minghetti
Raffaella Gherardi
Molti illustri contemporanei di Minghetti, in Italia e in Europa, sottolineano l’eccezionalità della sua figura, capace di coniugare strettamente la sfera della politica [...] . Nella città natale matura il suo interesse per le idee liberali, in primo luogo grazie all’influenza dello zio materno, Pio 1873-76). La caduta del suo governo segna la cosiddetta rivoluzione parlamentare e l’avvento della Sinistra al potere.
Anche ...
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socialismo
s. m. [der. di sociale, sul modello dell’ingl. socialism e del fr. socialisme]. – 1. a. In senso generale, concezione della società che propugna la soppressione di ogni privilegio e mira a instaurare la piena uguaglianza dei suoi...
intelligencija
〈int’il’iġi̯ènziië〉 s. f., russo [dal lat. intelligentia «intelligenza»]. – Categoria politico-sociale, tipica della Russia dai primi del sec. 19° sino alla rivoluzione d’ottobre (1917), formata da elementi colti, da letterati...