(ted. Hessen) Stato federato della Germania (21.115 km2 con 6.075.359 ab. nel 2006). Comprende parte del bassopiano del Reno superiore, dell’altopiano dell’Odenwald, dei ripiani del Taunus e del Westerwald, [...] I (1847-66) fu l’iniziatore di un regime liberale che acuì il dissidio con la Prussia, da cui fu danneggiati nei loro possessi alsaziani dai decreti antifeudali della Rivoluzione francese, parteciparono alle coalizioni antifrancesi: Ludovico X ...
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Industriale, scrittore e uomo politico tedesco (Berlino 1867 - ivi 1922), figlio di Emil. Di famiglia ebraica, dal 1915 fu presidente della società AEG. Intellettuale d'ispirazione liberale, pur contrario [...] . Su queste premesse si fonda Die neue Wirtschaft (1918), in cui R. propose una interpretazione della guerra come rivoluzione sociale, formulò l'idea di un'economia regolata, al di là del capitalismo e del socialismo tradizionali (organizzazione dell ...
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Pensatore e diplomatico (Chambéry 1753 - Torino 1821). Fu aspramente critico verso la Rivoluzione francese e l'Illuminismo. Rintracciò le radici della mentalità razionalistica e individualistica dei philosophes [...] cui divenne uno dei capi (1778). Di fronte alla Rivoluzione francese il suo atteggiamento parve dapprima favorevole, ma poi, la sua critica accanita rivolta contro il pensiero liberale determinarono però Alessandro I, allora incline alle idee ...
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Uomo di stato e storico spagnolo (Málaga 1828 - Santa Águeda 1897). Governatore di Cadice nel 1857, ministro dell'Interno nel 1864, poi ministro delle Colonie e delle Finanze. Esiliato dal governo reazionario [...] del Narváez, fu deputato nel 1869 dopo la rivoluzione che abbatté il trono di Isabella II. Liberale e monarchico, dopo l'abdicazione di Amedeo di Savoia (1873) preparò il terreno alla restaurazione borbonica e fu, sotto Alfonso XII, più volte primo ...
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Rivoluzionario russo (Mosca 1793 - Pietroburgo 1826), uno degli artefici dell'insurrezione dei decabristi. Combatté contro Napoleone (1812-14), rientrando in patria dall'Occidente con idee chiaramente [...] zarismo. Aderì (1817) alla società segreta, massonica e liberale, la Sojuz spasenija ("Unione della salvezza"), di cui avrebbe dovuto essere l'organizzazione dello stato russo dopo la rivoluzione: una repubblica con rigida divisione dei poteri, e ...
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Patriota (Migliarina, Carpi, 1798 - Modena 1831). Commerciante, di idee liberali, entrò, per il tramite di E. Misley, in contatto col duca Francesco IV di Modena e si adoperò perché questi si facesse capo [...] del movimento liberale nazionale, allacciando nello stesso tempo, tramite il fratello Celeste (v.), rapporti con l'emigrazione politica duca in fuga per il sopravvenuto scoppio della rivoluzione, fu processato sommariamente e giustiziato (26 maggio ...
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Uomo politico portoghese (Vila Dianteria, Beira, 1782 - Lisbona 1856); liberale, prese parte alla congiura del 1817 e alla rivolta del 1820, divenendo membro del governo provvisorio e poi del consiglio [...] degli organizzatori del ritorno dal Brasile di Pietro I, del quale, nel 1831-35, fu ministro delle Finanze. Nuovamente esule in Inghilterra per qualche anno, implicato nella rivoluzione del 1842, fu successivamente vicepresidente della camera alta. ...
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Letterato (Brivio 1810 - Monza 1877), fratello di Cesare. Cattolico liberale, oltre che di un romanzo storico (Il marchese Annibale Porrone, 1843) è autore di alcuni scritti legati agli avvenimenti milanesi [...] del 1848 (Gli ultimi cinque giorni degli Austriaci a Milano; Storia ragionata e documentata della rivoluzione lombarda) e di opere di divulgazione storica e letteraria destinate alla scuola. Fondò un Istituto di mutuo soccorso fra gl'istruttori e gli ...
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Generale e uomo politico messicano (Matamoros 1833 - Chapingo 1893). Distintosi nella guerra contro i Francesi, deputato liberale (1871), contribuì alla rivoluzione del 1876 capeggiata da P. Díaz, e durante [...] il governo di questo fu ministro della Guerra e della Marina (1877-80); presidente della Repubblica (1880-84) tra due presidenze di Díaz, non riuscì a risolvere la grave crisi economica di quel periodo. ...
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Uomo politico (Montenerodomo, Chieti, 1767 - Napoli 1830); compì una brillante carriera amministrativa durante il decennio francese (1806-15). Con la Restaurazione conservò la sua posizione ma, incaricato [...] della riforma generale dell'amministrazione in Sicilia, dovette fuggire allo scoppio della rivoluzione (1820). Nel governo liberale napoletano del 1820-21, il De Th. fu prima ministro della Marina, e poi degli Interni: costretto perciò a esulare, ...
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socialismo
s. m. [der. di sociale, sul modello dell’ingl. socialism e del fr. socialisme]. – 1. a. In senso generale, concezione della società che propugna la soppressione di ogni privilegio e mira a instaurare la piena uguaglianza dei suoi...
intelligencija
〈int’il’iġi̯ènziië〉 s. f., russo [dal lat. intelligentia «intelligenza»]. – Categoria politico-sociale, tipica della Russia dai primi del sec. 19° sino alla rivoluzione d’ottobre (1917), formata da elementi colti, da letterati...