Scrittore inglese (n. forse Londra 1632 - m. Clapham 1703). Semplice impiegato, fu chiamato a ricoprire varî uffici nei quali mostrò eccezionali abilità organizzative e amministrative, che gli valsero [...] un'infondata accusa di complotto papista, riottenne il posto di cui era stato privato, ma lo perdette definitivamente con la rivoluzione del 1688. Nel 1664 era stato eletto membro della Royal Society, di cui (1684-85) divenne presidente. La sua opera ...
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Uomo politico e scrittore (Valle de la Serena, Estremadura, 1809 - Parigi 1853). Fattosi conoscere nel 1832 con una Memoria sobre la situación actual de la monarquía, indirizzata a Ferdinando VII, d'intonazione [...] ; sostenne poi la figlia Isabella I. Dopo la rivoluzione parigina del 1848, si distaccò dal liberalismo, assumendo una liberalismo y el socialismo (1851), tradotta in francese, in tedesco, in inglese e in italiano. Nel 1851 fu ambasciatore a Parigi. ...
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Storico inglese (Londra 1945 - Firenze 2022). Prof. alla University of Cambridge, dal 1992 prof. di storia dell’Europa contemporanea all’univ. di Firenze. I suoi interessi si sono orientati verso lo studio [...] nel secondo dopoguerra, sino al recente confronto con temi sovranazionali, politici e sociali. Tra le opere: Daniele Manin e la Rivoluzione veneziana del 1848-49 (1978); Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi. Società e politica 1943-1988 (1989); L ...
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Uomo politico e diplomatico francese (Montpellier 1753 - Barnes Terrace, Londra, 1812). Alle prime avvisaglie della Rivoluzione si fece sostenitore delle idee più spinte (Mémoire sur les États généraux, [...] (1797) dal Bernadotte, fornì a Napoleone le prove del tradimento di Pichegru; evaso, sospettato ormai dai Borboni, restò agente diplomatico russo e, dopo Tilsitt (1807), inglese. Fu assassinato con la moglie, la cantante d'opera Saint-Huberty. ...
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Storico e uomo politico inglese (Rothley Temple, Leicestershire, 1838 - Wallington, Northumberland, 1928). Trascorsa parte della giovinezza nelle Indie, tornato in patria entrò alla camera dei Comuni (1868-97); [...] and letters of lord Macaulay (1876); scrisse anche su Fox: The early history of Ch. J. Fox (1880). Importante è l'opera sulla rivoluzione americana: The American revolution (4 voll., 1899-1907), conclusa con George III and Ch. Fox (2 voll., 1912-14). ...
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Erudito inglese (n. 1647 - m. Oxford 1710). Decano di Christ Church a Oxford (1689), fu architetto, musicista, poeta latino conviviale. Prese parte attiva alle polemiche seguite alla rivoluzione del 1688, [...] con opuscoli in difesa della Chiesa anglicana. Come architetto, ha notevole importanza per il suo precoce palladianismo (chiesa di All Saints, 1707-10: interpretazione originale degli esempî di Wren; Peckwater ...
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Generale russo (Mosca 1862 - Cannes 1933); durante la prima guerra mondiale comandò le truppe russe contro i Turchi nel Caucaso. Rifugiatosi in Finlandia, dopo la rivoluzione bolscevica passò in Estonia, [...] dove organizzò le forze controrivoluzionarie, con l'aiuto inglese e francese, e realizzò un'offensiva che lo portò nei dintorni di Pietrogrado; fu però battuto dai bolscevichi ed emigrò in Francia (ott.-dic. 1919). ...
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Filosofo e storico delle idee inglese, di famiglia ebraica di origine lettone, nato a Riga il 6 giugno 1909, morto a Oxford il 5 novembre 1997. Con la famiglia, all'indomani della rivoluzione d'ottobre, [...] si trasferì a Londra, laureandosi in filosofia a Oxford. Nel 1932 iniziò la carriera universitaria al New College di Oxford, di cui nel 1938 divenne fellow. Durante la Seconda guerra mondiale lavorò nelle ...
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Filologo inglese, nato a East Sheen (Londra) il 21 maggio 1920, morto a Cambridge il 24 novembre 1998. Dal 1952 fu professore nell'università di Oxford, dove tra il 1946 e il 1952 collaborò alla redazione [...] dei regni micenei e il problema a essa connesso della tradizione sull'arrivo dei Dori, che a suo parere adombra una rivoluzione interna al mondo miceneo, non una migrazione.
Pubblicò varie raccolte di documenti di epoca micenea, opere d'insieme e ...
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BECCARIA, Cesare
Franco Venturi
Nacque a Milano il 15 marzo 1738 dal marchese Giovanni Saverio e da Maria Visconti di Saliceto. Suo padre discendeva da un ramo di illustre famiglia pavese, che aveva [...] , con note di grande interesse). Essa vide pure la luce in inglese (London 1769). P. Verri, in una lettera al fratello Alessandro, di crisi in cui cominciava a farsi sentire l'influenza della rivoluzione francese. Nel 1792 un Voto, firmato dal B., da ...
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rivoluzione
rivoluzióne s. f. [dal lat. tardo revolutio -onis «rivolgimento, ritorno», der. di revolvĕre: v. rivolgere]. – 1. Nell’uso scient., per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo stesso che giro completo, e anche il relativo...
Englog
s. m. inv. L’inglese modificato e semplificato dal contatto con la lingua tagalog, molto diffusa nella Repubblica delle Filippine. ◆ Chi apprende a parlare in inglese non assorbe passivamente la lingua, ma la trasforma. Nuove forme...