Ecclesiastico e diplomatico francese (Saint-Marcel-d'Ardèche 1715 - Roma 1794). Abate, estremamente mondano e galante, in grazia della marchesa di Pompadour, fu inviato ambasciatore a Venezia, dove riuscì [...] corte, ebbe dal re l'arcivescovado di Albi, e fu poi (1766) nominato ambasciatore a Roma, esercitando tale ufficio sino alla Rivoluzione. Decaduto dalla carica nel 1792, rimase a Roma fino alla morte, stimato per la fedeltà alla Chiesa e dedito all ...
Leggi Tutto
Famiglia di antica nobiltà orleanese, poco nota prima della Rivoluzione, nel 1764 aveva ottenuto dal re Luigi XV il marchesato di Ferté-Beauharnais. Il ramo francese fu illustrato da Fanny Mouchard (n. [...] dell'Assemblea nazionale nel 1791, con Joséphine Tascher de la Pagerie, poi moglie di Napoleone (v. Giuseppina imperatrice dei Francesi), e creatrice della fortuna dei suoi figli, Eugenio (v. voce seg.) e Ortensia (v. Ortensia regina d'Olanda) e ...
Leggi Tutto
Uomo politico francese (Metz 1754 - Bois-Roussel 1835). Deputato agli Stati Generali (1789), preparò il nuovo sistema fiscale; aderì alla Rivoluzione su posizioni moderate e, dopo l'assalto alle Tuileries [...] (20 giugno 1792), si avvicinò alla corte, consigliando a Luigi XVI di affidarsi all'Assemblea legislativa. In disparte durante il Terrore, ebbe un ruolo di primo piano nella preparazione del colpo di stato ...
Leggi Tutto
Uomo politico francese (Digione 1788 - Saint Louis, Missouri, 1857); avvocato, dal 1818 per breve tempo amministratore del Journal de jurisprudence, aderì, nelle vendite carbonare, alla corrente del La [...] dalle idee dell'utopista R. Owen, passò a bandire il nuovo verbo (Voyage en Icarie, 1840) e, alla vigilia della rivoluzione del 1848, salpò con numerosi seguaci "Icariani" alla volta del Texas per fondarvi una colonia modello, basata sull'assoluta ...
Leggi Tutto
Uomo politico e scrittore (Valle de la Serena, Estremadura, 1809 - Parigi 1853). Fattosi conoscere nel 1832 con una Memoria sobre la situación actual de la monarquía, indirizzata a Ferdinando VII, d'intonazione [...] ; sostenne poi la figlia Isabella I. Dopo la rivoluzione parigina del 1848, si distaccò dal liberalismo, assumendo una el catolicismo, el liberalismo y el socialismo (1851), tradotta in francese, in tedesco, in inglese e in italiano. Nel 1851 fu ...
Leggi Tutto
Uomo politico e diplomatico francese (Montpellier 1753 - Barnes Terrace, Londra, 1812). Alle prime avvisaglie della Rivoluzione si fece sostenitore delle idee più spinte (Mémoire sur les États généraux, [...] leurs droits et la manière de les convoquer, 1788), ciò che non gl'impedì di accettare di rappresentare la nobiltà liberale agli Stati generali del 1789. Ma il suo atteggiamento incoerente lo costrinse ...
Leggi Tutto
Potente famiglia francese, affermatasi, fin dal sec. 12º, tra la nobiltà di Bretagna; nel sec. 15º si legò per matrimonî a case reali. Passata al calvinismo dalla seconda metà del sec. 16º, nel 1588 con [...] il regno di Luigi XVI, dallo scandalo finanziario che portò il ramo Rohan-Guémenée al fallimento. Membri della famiglia ebbero ancora rilievo con la Rivoluzione, tra gli emigrati realisti; in seguito osteggiarono l'ascesa al trono di Luigi Filippo. ...
Leggi Tutto
Uomo politico (San Donà di Piave 1885 - Monastièr di Treviso 1944). Professore di diritto (1911), partecipò come volontario alla prima guerra mondiale. Deputato dal 1919, dopo l'avvento del fascismo fece [...] Libertà (1929). Dopo aver preso parte alla lotta clandestina francese, nel 1943 tornò in Italia e partecipò alla resistenza Morì in prigione. Tra le sue opere: Riflessioni sulla crisi e sulla rivoluzione (1933); Stato, nazione, federalismo (1940). ...
Leggi Tutto
Famiglia originaria del Delfinato, conosciuta sin dal sec. 11º, divenne una delle più note dell'aristocrazia francese con titolo marchionale (1620), poi ducale (1775). Tra i suoi maggiori esponenti si [...] ma si unì al Terzo stato e votò nella notte del 4 agosto 1789 l'abolizione dei privilegi. Spaventato dai progressi della rivoluzione, fondò con P.-V. Malouet, e in opposizione ai Giacobini, il club monarchico che ebbe un proprio organo di stampa. Fu ...
Leggi Tutto
Filosofo e uomo politico (Parigi 1805 - ivi 1895). Studioso della filosofia antica, professore al Collège de France, fu segretario del governo provvisorio durante la rivoluzione del 1848, ma dopo il colpo [...] imitò anche nella conversione ai principî repubblicani. Fu quindi nominato senatore e (1880) vicepresidente del Senato. Tra il 1880 e il 1881 fu anche ministro degli Esteri. Notevoli le sue traduzioni in francese delle principali opere di Aristotele. ...
Leggi Tutto
rivoluzione
rivoluzióne s. f. [dal lat. tardo revolutio -onis «rivolgimento, ritorno», der. di revolvĕre: v. rivolgere]. – 1. Nell’uso scient., per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo stesso che giro completo, e anche il relativo...
reazione
reazióne s. f. [der. di reagire, secondo il modello del rapporto agire-azione]. – Azione che si oppone ad altra azione. Da questo sign. centrale e generale si articolano i varî sign. che la parola assume nell’uso comune e come termine...