Pubblicista e uomo politico francese (Parigi 1788 - ivi 1868); funzionario nel consiglio di stato napoleonico e della Restaurazione, si segnalò per le Questions de droit administratif (1822). Deputato [...] dal 1828, fu tenace avversario di Luigi Filippo. Restio a seguire l'anticlericalismo dell'opposizione, accettò la rivoluzionedel1848 e fu uno dei vicepresidenti della Costituente, aderendo poi all'impero napoleonico. Tra le sue opere: Lettres sur ...
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Uomo politico (Parigi 1767 - ivi 1862). Consigliere al parlamento di Parigi (1787), arrestato durante il Terrore, consigliere di stato e prefetto di polizia (1810), dopo la Restaurazione fu guardasigilli [...] di ministro degli Esteri. Dopo la rivoluzionedel 1830, fu presidente della camera dei Pari, poi (1837) cancelliere di Francia, ottenendo il titolo di duca. Ritiratosi a vita privata dopo la rivoluzionedel1848, lasciò degli importanti Mémoires. ...
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Scrittore austriaco (Chrastava, Boemia, 1810 - Vienna 1894) d'origine ebraica. Carattere eclettico, sorretto da fervida fantasia. Fondò e diresse dal 1842 al 1848 il settimanale Sonntagsblätter. Alla rivoluzione [...] del1848 diede un canto, Die Universität, che divenne popolarissimo e fu musicato da 19 compositori. Fra le molteplici, diverse opere: Don Juan de Austria (1846), Ein Magyarenkönig (1850), Der Primator (1861), Tragische Könige (1876), Lyrische ...
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Uomo politico e giurista romeno (Bucarest 1830 - Parigi 1883), prese parte alla rivoluzionedel1848 e, ancora studente, presentò al Congresso di Parigi (1856) un memorandum sostenendo l'unione dei due [...] Moldavia. Continuò poi ad agire nello stesso senso, sino alla duplice elezione di A. J. Cuza, che nel 1860 lo nominò ministro della Giustizia. Fu successivamente ministro dei Culti, della Pubblica Istruzione e degli Esteri e presidente del Consiglio. ...
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Ufficiale di marina e uomo politico francese (Landerneau 1817 - Solano, Reggio di Calabria, 1860). Tenente di vascello allo scoppio della rivoluzionedel1848, democratico avanzato, fu deportato dopo i [...] tumulti del 15 maggio. Deputato nel 1849, si oppose al colpo di stato di Napoleone III e dovette fuggire in Belgio. Nel 1860 seguì Garibaldi in Sicilia e morì in combattimento contro i Borboni, sulla costa calabra, dove aveva diretto un'operazione di ...
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Scrittore tedesco (Monaco di Baviera 1861 - ivi 1915). Portato alla satira di costume, sia pure in termini di bonaria aggressività, scrisse racconti e romanzi, fra cui l'anticlericale Ein Verrückter (1894); [...] alla commedia, primeggiando in tal senso in una breve stagione, prima dell'avvento di Wedekind. Da ricordare Die Fahnenweihe (1895) e Die Morgenröte (1905), ambientate al tempo della rivoluzionedel1848, comicizzata nei motivi del suo fallimento. ...
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Generale austriaco (Kassel 1786 - Vienna 1853). Si segnalò nelle guerre napoleoniche, a cominciare dalla battaglia di Wagram; allo scoppio della rivoluzionedel1848, combatté in Italia, sotto Radetzky, [...] al comando di un corpo d'armata; domò con crudeltà la rivolta delle Dieci Giornate di Brescia, procurò la caduta del forte Marghera; passò quindi in Ungheria, dove, a capo di un'armata austriaca, contribuì in misura notevole alla repressione della ...
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Uomo di stato prussiano (Wertheim 1779 - Berlino 1856). Entrò nella magistratura nel 1810; nel 1813 fu membro della commissione per la milizia territoriale. Consigliere di stato (1817), favorì la costituzione [...] Direttore del ministero degli Esteri nel 1831, fu (1840-48) ministro dei Culti; e attuò una politica distensiva nei riguardi della chiesa cattolica secondo le direttive di Federico Guglielmo IV. Si ritirò dalla politica dopo la rivoluzionedel1848. ...
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Scrittore militare tedesco (Brandeburgo 1812 - Zurigo 1878), autore di un volume sullo stato militare tedesco prima e durante la rivoluzionedel1848, per il quale fu costretto a emigrare; rifugiatosi [...] in Svizzera, entrò in quell'esercito. Nel 1860 fu in Sicilia presso Garibaldi, del quale fu capo di S. M., e prese parte alle battaglie di Capua e del Volturno. Scrisse numerose opere di storia militare, di strategia e tattica. ...
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Diplomatico magiaro (n. 1786 - m. Ratisbona 1866); dopo aver rappresentato l'Impero in importanti incarichi diplomatici durante il periodo napoleonico, dal 1815 al 1842 fu ambasciatore a Londra, dove ebbe [...] parte notevole nei negoziati che condussero all'indipendenza del Belgio (1830-31). Ministro degli Esteri nel ministero Batthyány agli inizî della rivoluzionedel1848, cercò invano di fare opera di mediazione fra i rivoluzionarî ungheresi e la corte ...
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primavera dei popoli
loc. s.le f. 1. Denominazione, nata in ambienti mazziniani, dell’insieme dei moti rivoluzionari scoppiati in Europa tra il gennaio del 1848 e la primavera del 1849. 2. Per estensione, ogni moto di ribellione popolare contro...
Biedermeier
‹bìidërmaiër› s. neutro, ted. [dal nome di un personaggio fittizio inventato dai poeti A. Kussmaul e L. Eichrodt tra il 1815 e il 1848, per indicare un bravo Tizio qualsiasi (bieder significa infatti «onesto, dabbene», ma anche...